Mi coglie l’ispirazione

SCENARIO 4:

Mi siedo alla mia postazione, con il setup perfettamente funzionante e regolato fin nei minimi particolari, inizio a suonare, mi rendo conto di essere fuori allenamento, spengo tutto e mi faccio una settimana di Bach sul verticale
Oppure Liszt, per chi vuol continuare la saga delle bestemmie

SCENARIO 5

Mi viene l'ispirazione, mi siedo alla postazione, qualunque essa sia, suono delle ore pensando di essere figo, poi mi accorgo che quello che ho suonato esiste già da almeno cinquant'anni, chiudo tutto e sconsolato vado a farmi un bicchiere.

In questo scenario mi ci riconosco abbastanza.

Non solo per il bicchiere...

Eh da ragazzo ero più morigerato

poi con l'abito è cambiato tutto

Anch'io, ma per inertizzare lo sconforto, sono uso farmi un bicchiere di Gutturnio prima di suonare, durante, ed alla fine
Funziona.

SCENARIO 6:
(Non domestico, premetto)
Domenica scorsa al mattino comunione della figlia piccola, inevitabile pranzo parentale con vino affettagambe, concerto uscito tra capo e collo con inizio ore 18…
Svicolo dopo il caffè doppio, torno a casa, carico l’auto alla rinfusa, bestemmiando [d’altronde la comunione l’ha fatta la bambina, non io ] per aver lasciato il K&M Omega con i braccetti supplementari montati, alla fine entra tutto, compreso impianto e luci, corro via, coda in autostrada, arrivo alle 17,20, montaggio ultraveloce (gli altri nel frattempo avevano montato le loro cose, così hanno messo su l’impianto loro), due tastiere, due pedali, cavo midi, coppia stereo al mixer. Ho usato il canale dove mettevo il CP1, quindi ho dato giusto una regolata al gain e lasciato tutto come stava, alle 17,40 stavo rimettendo in macchina le custodie e ho parcheggiato. Ci è uscita pure una birra pre-concerto. Mai fatto così presto e riflettevo sulla bontà della scelta fatta abbandonando l’idea di utilizzare il telefono come generatore sonoro abbinato a doppia master; ovviamente quando mi riferisco alla buona scelta intendo per me, che sono sempre sul filo del ritardo (non quando suono ) e non ho voglia di spendere tempo per progettare configurazioni “complesse”, preferendo usarlo per lo studio. Vero che sarebbe questione solo di pratica, c’è gente che monta i fucili bendata, ma mi rendo conto essere proprio una mia idiosincrasia… ogni tanto ci provo, ci ricasco - diciamo - ma in live sono per la semplicità estrema.
A casa… beh, la preferenza va al piano acustico (e qui sono d’accordo con WTF), oppure al Legend; ho comunque uno studiolo in cui c’è già tutto cablato, apro il macbook, collego la master da una usb, il mixer dall’altra, alimentatore, accendo i monitor e lancio GB o MS… questione di secondi, ma anche qui non mi perdo in configurazioni complicate, perché comunque tutto rispecchia la musica che suono: organo o pianoforte o piani elettrici. Uno sporadico synth. Suonassi generi elettronici dovrei giocoforza confrontarmi con altre macchine, altre configurazioni più complicate che mi sono aliene.

SCENARIO 7 (uno dei tanti che potrei enumerare)
Entro nel mio studiolo già cablato, accendo le tre ciabatte per computer, casse, monitor, scheda audio, ecc.. e mentre tutto si avvia…
mi siedo al Rhodes Suitcase mark 2, lo accendo e ci resto a suonare per tre ore (nonostante le bestemmie per la meccanica .

Appunto

Se lo studiolo già cablato fosse fatto come si deve, suoneresti il Rhodes per non più di 30 secondi max 1 minuto (il tempo di accensione di certe workstation)

Ma soprattutto: e se ti viene voglia di suonare altro, col solo Rhodes come fai? Mele e pere

Ci resta a suonarlo tre ore, perché nessun suono, nemmeno il più potente e sofisticato, che esca dal suo "studiolo già cablato", è paragonabile al Rhodes vero!

SCENARIO 8.
Non funziona niente
Mando tutto a*******o.
Vado in sala ma ... ... ... non ho nè il pianoforte verticale o orizzontale nè digitale.
Mando tutto a*******o.
Mi calmo, mi appresto ad andare a ricolvere i problemi ma mia moglia ha attaccato l'asciugatrice.
Vorrei mandarla a*******o ... ... ... mi ricompongo, metto le cuffie e tempo tre minuti ho risolto il problema (rivelatosi una cazzata mostruosa).
Comincio a suonare, è pronta la cena.

SCENARIO AUSPICABILE:
vado in una sala prove dove tutto è già cablato, pieno di tastiere. Attacco il PC e registro e scialo.

SCENARIO 9

Mi siedo in terrazzo con matita, gomma e carta musica (e un bicchiere di bargnolino).

Comincio a riflettere su un inciso. Scrivo. Bevo un sorsettino.

Risposta alla quinta. Controsoggetto. Sorsettino.

Episodio. Entra il tenore. Entra il basso.

Cancello due note dell’esposizione. Adesso va bene.

Finisco il bargnolino. Guardo i fiori dell’oleandro.

Ascolto un usignolo che canta. Chiudo gli occhi. Sento la fuga che si svolge nella mia mente.

Scenario 9.
Ho sbattuto tutto il giorno su un Mac tra piante, prospettive e render. Overdose da bit, unica cura l'odore di legno e olio del "King", appena possibile anche quello del Tolex di un Rhodes... per il pianoforte mi devo contentare, ma piu di un bottone rosso non voglio premere.

Scenario 10, my friend.

PS: hai sollevato un aspetto interessantissimo, quello degli odori.

Non ne parliamo. Non sono mai riuscito ad individuarne la natura, ma quando si entrava in un negozio di strumenti o Hi Fi, la sensazione olfattiva era inebriante, sensuale...

E allora cosa se l'è fatto a fare lo studiolo o cosa l'ha acceso a fare?

Beati voi, io, a parte quello dei piedi e delle loffe lasciate da mio figlio, l'unico odore che sento nel mio angolo è quello della biancheria pulita.