@ Bob_Braces
WTF_Bach ha scritto:
Non esiste ragione plausibile (a meno di non scomodare il nechronomikon) perché una vocale debba essere pronunciata come il mix tra il muggito di una vacca frisona, il rutto di un vichingo ubriaco ed il sospiro di una suora orsolina calabrese.
Una delle ragioni possibili è che, a seconda del volume e dell'altezza richiesti, non tutte le vocali sono ugualmente facili da sostenere. Nella lirica, ad esempio, anche i migliori/le migliori si appoggiano spesso a queste vocali "a metà", soprattutto quando si va molto in alto o molto in basso a piena voce.
A parte che nel passaggio incriminato pronunciare “mai” sarebbe stato tecnicamente più semplice che pronunciare “mhuuahhii”, saremmo quindi in presenza di inconsistenza tecnica nel sostegno di una vocale.
Per ciò che concerne la lirica, un conto è scurire alcune vocali per facilitare l’appoggio (pensiamo alle “i” per esempio), un conto è il birignao, ovvero sostituire ad
una vocale un dittongo formato da due o tre vocali, peraltro inesistenti nella lingua madre (vedasi l’ûæî che Giorgia usa al posto della “a” nella parola “mai”)
Basta provare per rendersi conto che sostenere la parola “mai” è più naturale, semplice e musicale che sostenere la parola “mûæî”.
Poi bisognerebbe parlare dell’abuso di melismi per cui praticamente ogni frase cantata da Giorgia non finisce mai, e dico mai, con la nota scritta ma con un lezioso melisma che alla lunga risulta stucchevole ed artefatto.
Insomma, credo che la tecnica c’entra poco, piuttosto c’entrino il cattivo gusto ed il desiderio di “famolo strano” per una malintesa visione di virtuosismo.
Da parte mia, preferisco la semplicità di una frase correttamente espressa come scritta, sia dal punto di vista musicale che lessicale-semantico.