@ orange1978
raptus ha scritto:
Però non trovo assolutamente giusto il tuo discorso sul fatto che era meglio prima, averlo solo per una élite è per definizione sbagliato (per la serie figlio di papà che in molti casi manco è interessato alla musica).
nonono, non figlio di papà=ricco, intendo chi aveva i numeri per fare una carriera ad alto livello.
i costi annuali del vecchio conservatorio erano bassi rispetto ad esempio alle scuole americane, valide se potevi permetterti di andare alla berklee (anche se poi facevano e fanno le borse di studio) ma comunque il livello medio (nella classica) era inferiore al nostro.
per elite non si intende i ricchi, ma semplicemente chi ha le caratteristiche per diventare un grande musicista, ovvio che non puo essere la normalità! ...moh d'un tratto in italia so tutti novelli brendel? e non famo ride i polli
raptus ha scritto:
Chiunque deve aver accesso alla cultura, chiunque deve poter aver accesso all'informazione, alla stessa informazione che hanno ricevuto gli altri.
d'accordo al 100%, ma l'italia era ed è piena di scuole private o civiche comunali dove si insegna musica ad ottimo livello, e nel vecchio ordinamento CHIUNQUE poteva dare esami da privatista anche se non era interno, bastava migliorare quel sistema anziche stravolgerlo.
raptus ha scritto:
Sono gli obiettivi che son diversi, io mica voglio fare il concertista, non me ne frega niente, io voglio fare musica mia ed essere un bravo musicista, come gli altri. Punto.
gli obiettivi di una scuola di qualità non possono essere su misura per tutti, e il tuo caso non puo essere preso come la normalità.
raptus ha scritto:
Vai a vedere che adesso viene fuori che è per colpa di noi "dopolavoristi" che i conservatori non sono in grado di fare dei programmi ministeriali definiti (stranamente le scuole di musica rinomate ci riescono).
in parte è cosi, il problema non è che tutti vogliano studiare ma è la mancanza di risorse pratiche per poterlo garantire al meglio.
e cosi, per voler accontentare "tutti" si penalizzano i migliori, e comunque anche trent'anni fa "tutti" potevano diplomarsi, gli esami erano liberi e senza vincoli...adesso è peggio! se il conservatorio non ti ammette al triennio non puoi tentare di dare gli esami da privatista, o sbaglio?
raptus ha scritto:
Non è che magari la colpa è di chi organizza i corsi? Di chi organizza i programmi e di chi stabilisce queste cose a tavolino che non è in grado di pensare come una università perché è difficile togliere la mentalità da cazzari?
probabilmente, ma tieni conto che è difficile mantenere tutti quegli atenei ad alto livello, ancora un po ci sono piu conservatori che facoltà di medicina, e secondo te cè la stessa "domanda"?
non credo che in una scuola superiore "tipo", il 60% abbia in mente dopo la maturità di voler fare il conservatorio, al massimo di diventare popstar, ma non certo di fare il triennio di canto lirico!
...cosi per mantenere l'ateneo ci si deve inventare queste pagliacciate come "musica pop" o pianobar.
raptus ha scritto:
Poi posso pure capire che per voi sia strano vedere dei corsi "pop", per me non lo è
musicisti che han fatto il conservatorio si notano, anche nella pop, proprio perché hanno una preparazione maggiore in molti aspetti della musica (ear training, armonia etc).
eh no un momento...un conto è esser diplomati in pianoforte classico e poi suonare sul palco con baglioni, ben altra cosa è avere una laurea in musica ottenuta STUDIANDO la musica di baglioni e dalla, questo è aberrante
anche billie currie degli ultravox/visage è diplomato in viola al conservatorio, dove ha studiato bach, mozart, vivaldi, mica i pink floyd o il post punk aahha, quelle cose le fai dopo.
Non ho fatto io i programmi pop del conservatorio, anche perché non li conosco più di tanto (abbiamo in comune solamente ear training - non sono iscritto a pop), dico solo che se il livello di formazione è quello che c'è scritto nei programmi ed è eseguito bene non credo che sfornino persone di livello basso.
Ho conosciuto persone che facevano i turnisti che non hanno fatto il conservatorio, questo forse ha contribuito a modificare le cose, hanno visto che persone con pratica ed esperienza molto spesso superavano il livello di alcuni studenti di primo pelo.
Certamente a livello teorico sono persone competenti, poi che lo siano davvero a livello pratico quello lo giudica la vita - che bella questa frase, me la ripetevano sempre da piccolo ed in effetti è vero, la vita sa essere ironica e spietata.
Certo che il concertista diplomato in pianoforte classico col massimo dei voti che come lavoro si trova a fare il turnista per baglioni o alla peggio l'insegnante alle medie, ecco.. per carità rispetto per il livello qualitativo certamente alto ma qualche domanda me la farei...
Vabbè stiamo divagando, comunque secondo me avete un'idea molto anacronistica sia dei conservatori che della cultura che dovrebbe avere un musicista attuale.
Se ci fosse stata una scuola di Jazz rinomata dalle mie parti mi sarei iscritto tranquillamente, vivendo in Italia e non in America e non avendo abbastanza soldi (chissà perché ma andiamo sempre a parlare di soldi) per permettermi una scuola privata di tipo anglosassone, abbiamo questa tradizione centenaria dei conservatori che per fortuna si è evoluta dal fare solo musica classica... vuoi per le ragioni che dici tu, fatto sta che lo hanno fatto inserendo programmi jazz e pop.
A me di fare classica e saper replicare perfettamente una esecuzione pianistica non mi interessava assolutamente ma non vedo perché debba essere così strano studiare altri generi musicali usufruendo delle stesse risorse di base.