Il segreto secondo me sta nella capacità,di queste tastiere rosse,di rendere qualsiasi "pianista" un vero e proprio tastierista in pochi minuti, senza avere conoscenze specifiche riguardo quel mondo.
Mi spiego meglio:
Da pianista che non sa/sapeva cosa sia un phaser, un flanger o un chorus, ritrovarsi finalmente con un singolo bottoncino per attivare uno di questi effetti e un pomello per "dosarne" la quantità permette immediatamente di rendersi conto cosa siano quegli effetti,a cosa servono e magari in quali contesti siano stati usati.
è questione di secondi, senza bisogno neanche di guardare uno schermo.
è visivamente chiaro: Luce rossa: Effetto attivo. Luce assente: Effetto non attivo. Linea del pomello: Quantità di effetto applicata.
Si comprende rapidamente un hammond, intuendo "a cosa servono quei cosi che si tirano", semplicemente sperimentando e poi cercando su internet dei settaggi per i diversi brani. Ci si fa un'idea anche li insomma.
Si capisce che se si vuole ammorbidire l'attacco di una sezione di archi o di un pad c'è un pomello apposito chiamato sustain, che regola facilmente sia attacco e decay. Un'altra nozione portata a casa in pochi secondi, e che permette successivamente di approcciarsi ai diversi "suoni" scaricabili in maniera più sicura e creativa.
Per me le Clavia rappresentano una vera e propria scuola per il "tastierismo".
C'è quel che serve, con poca varietà ma tanta qualità, e sembra una "tastiera tutorial".
Alla fine dei giochi riesci a ricreare tutto quel che serve senza impazzire.
E se manca qualcosa lo si campiona e lo si piazza nella tastiera...
Per le nord lead più o meno lo stesso. Da ignorante in materia ho preparato bei suoni pur essendo davvero una schiappa su synth.
Guardiamo alla concorrenza:
Quando accendi una workstation e accedi ai piani elettrici te ne trovi circa 40 con nomi diversi che strizzano l'occhio al "brano" in cui sono usati (mi viene in mente la motif con synth chiamati "Finale" o "After 1984"
) e ognuno con un effettistica diversa, da capire attraverso menù e sottomenù.
I volumi di uscita sono sfasati, quindi anche se credi di aver trovato un buon suono, devi impazzire per capire in quale menù entrare per aumentare il volume d'uscita, e magari resti deluso vedendo che ad alto volume quel suono resta comunque brutto o non esce nel mix.
Gli effetti sono troppi: Ci sono una miriade di reverberi diversi, delay diversi, compressori diversi. Numeri, numeri e ancora numeri.
Insomma, perchè hanno successo? Perchè sono estremamente facili da usare, e di conseguenza si fanno suonare molto, e programmarle è un piacere.