Ma perché vi state a fare tante "pippe" difronte ad una creazione umana?
Bach e Mozart, in un certo senso, sono l'apoteosi dell'equilibrio, hanno sposato la coerenza delle forme, l'hanno sviscerata e riproposta in migliaia di pagine confermando ogni volta la perfezione intrinseca in ciò che ci circonda. Tutto, nell'opera dell'uomo, protendeva a questo, il mondo era piccolo e bastava, il resto era divino...
l'uomo si soddisfaceva esprimendosi così:
o così:
Andando avanti la crescita culturale e scientifica hanno fatto vacillare alcune certezze e la perfezione poteva avere anche un'interpretazione umana.
Già Chopin (il primo esempio che mi viene in mente) deviò le aspettative naturali sostituendo una cadenza che poteva essere ovvia nei canoni estetici dell'armonia, con una carica di umanissima incertezza che trova essere in quel IV-V-I lasciato per aria e per giunta "sporcato" da una nota "inutile":
(da batt. 5, secondo rigo)
Siamo in Sol -, il Do - in primo rivolto col suo Mib al basso cade sul V nella forma di 4^ e 6^ (2° riv. della tonica) che solitamente diventa poi dominante ...lui non l'ha fatto, ha preferito ingannare i sensi (pensiamo all'esperienza stilistica dell'epoca) creando il un dubbio:
>é una 6^ napoletana con l'anticipo della dominante e della sensibile?
>è una dominante in 4^ con la 5^ augm?
>è un errore? (c'è chi l'ha pensato)
Oppure è una macchia di suono che da sola, con la rottura di uno schema, sa esprimere l'incertezza?
Di pari passo all'allargarsi delle conoscenze si è scoperto che la fisiologia dell'armonia, al di là dei movimenti vicini ai fondamenti base, poteva ramificare con giustezza, in coerenza con le richieste umane, anche nelle forme meno facili e meno convenzionali, anzi, l'uomo ha scoperto che poteva creare esternazioni parallele a se stesso amche solo perseguendo le emozioni arrivando a stravolgere la realtà:
o a questo
. Emozioni che non sono in linea con la sicurezza dell'assoluto e delle convenzioni ma che, forse, ne cercano l'essenza tramite gli opposti.
Se da un Reb suono un La mgg (o Sibb) e questo mi da emozioni ...perché devo dargli una collocazione giustificabile nel contesto ordinario delle cose e catalogarlo? E' una VI di in una relativa fondamentale che ha compiuto un veloce cambio di modo (magg/min)? E' un accordo sul VI degradato?
Sta di fatto che questo tipo di movimento armonico è molto usato (mi vengono in mente gli squilli dei corni in Guerre Stellari e in molta musica per film in genere). Ha un carattere epico, non dà legame, sono espressioni della contemporaneità di tante certezze stabili.
Nel brano di Debussy è stato introdotta una macchia, un alieno per dire che la realtà è molto più complessa di quanto la nostra ricerca di certezze possa garantirci, ed è pure bella...
P.S.: ho scritto pensieri "al volo" mentre mi stanno chiamando per la cena. Non ho riletto e non so che coerenza abbia espresso...