@ Raptus
E comunque, mentre noi stiamo qua a discutere stile salotto inglese con tazza di tè, Bocelli è uno dei ...due? Artisti italiani chiamati per il live aid di Lady Gaga "One World Together at Home".
Come dire, fate centinaia di talent e fate vincere chi volete, tanto all'estero apprezziamo altro....
Ma in realtà non si criticano Bocelli e Il Volo per come cantano. Le critiche riguardano il fatto che li si collocano in ambiti lirici senza che lo siano, a parte l'impostazione della voce.
E li si pone ad altissimi livelli fino a definirli i successori di Pavarotti. E per un appassionato scatta il sacrilegio!
È come se si prendesse un qualsiasi normale anonimo giocatore di calcio di seria A, quindi comunque molto bravo, e lo si volesse per forza porre allo stesso livello di Maradona.
Essere bravi non vuol dire essere fenomeni.
Lo si può fare con chi non conosce il calcio, ma un qualsiasi appassionato chiaramente storce il naso e anziché apprezzare le comunque buone qualità finisce per ridimensionarle. Così è per la lirica.
Se non la si conosce si può pensare davvero che possano essere paragonabili ai migliori interpreti dell'opera.
Ma non è così. Chi è appassionato storce il naso.
È che gli appassionati di musica classica e soprattutto di lirica sono sempre meno da almeno una generazione, perciò secondo me oggi non si hanno i parametri per dare un giuduzio reale.
Qualche decennio fa nessuno avrebbe azzardato simili paragoni.
Nessuno avrebbe messo sullo stesso piano Claudio Villa e Mario del Monaco per quanto Claudio Villa avesse una buona voce lirica e potesse ricordarlo. Perchè quei tempi la gente aveva ancora nelle orecchie le romanze d'opera mentre oggi no.
Si parla del successo de Il Volo e Bocelli nel mondo ma io non credo che i giovani comprino i loro dischi.
Azzardo l'ipotesi che la loro fama è dovuta al fatto che ci sono moltissimi italiani all'estero rimasti ancora con la nostalgia dei tempi che furono.
Faccio fatica a pensare che un ragazzo di Londra o New York abbia la loro discografia, magari mi sbaglio.
Qui in Italia non riscuotono lo stesso successo perché l'opera classica ha stufato la generazione che va dai 15 ai 55 anni prima che in altri paesi, dato che si è protratta nel tempo più a lungo.
Chiaramente non è così fondamentale essere appassionati di lirica, come tutti i generi subisce la sua parabola.
Ma se li si considerasse solo buoni cantanti pop penso avrebbero ricevuto meno dissensi.
Così come Allevi. Buon pianista pop. Ma è in quell'ambito che deve restare, invece si fanno sempre paragoni assurdi, vedi quello con Mozart...
Ma quanti conoscono Mozart? Quanti sono andati in Teatro a sentire Pollini?
Pochi, per questo è facile confondersi.
Mentre chi va in Teatro ti garantisco che non si confonde.
Poi magari sanno fare ben altro ma li dobbiamo giudicare per quello che propongono.
È solo quello che si critica.
Chiamiamoli cantanti pop e nessuno dice niente.
A me il genere non entusiasma, anzi ritengo che le loro canzoni sarebbero state migliori senza l'impostazione lirica.
Ma sono il primo che dice che se piace ben vengano.