Politiche commerciali: verifica notizie?

anonimo 24-09-19 13.28
lipzve ha scritto:
si, ti ho capito, ma infatti mica ti ho quotato, il mio era un discorso in generale sui prezzi


Ma comunque, penso che o i commercianti cambiano modo di fare, di lavorare, o molti, PURTROPPO, chiuderanno i battenti...
lipzve 24-09-19 14.18
@ anonimo
lipzve ha scritto:
si, ti ho capito, ma infatti mica ti ho quotato, il mio era un discorso in generale sui prezzi


Ma comunque, penso che o i commercianti cambiano modo di fare, di lavorare, o molti, PURTROPPO, chiuderanno i battenti...
Eh si, dire non tengo il materiale perchè altrimenti uno viene a vederlo e poi lo trova su internet, non è la soluzione, ma solamente un avvicinamento al fallimento

senza contare, poi, che non è che su internet uno ha un magazzino, così non ha spese come un negozio e può permettersi prezzi minori, alcuni sì ci sono, ma la maggior parte sono altri negozi!

e allora....
sterky 24-09-19 15.26
@ drmacchius
Piccola verifica dopo discussione in un Music Store tedesca.
I prezzi delle principali Workstation (korg, Yamaha di sicuro) per il negoziante non si sono abbassati (anzi la kronos costa loro più di quanto non costasse quando é uscita) ma ciò che è cambiato sono gli organismi di controllo sui prezzi, che prima lasciavano ampio margine di interpretazione rispetto al prezzo consigliato e adesso la cosa è più controllata. Da quanto ho capito l‘attuale riduzione dei prezzi di kronos e Montage rispetto all‘uscita secondo questa fonte pare essere dovuta non alla riduzione del prezzo di acquisto da parte dei musicstore, ma sono i negozianti che hanno cominciato a ridurre i margini di guadagno cominciando a vendere quasi a prezzo di acquisto.

Non so come interpretare questa informazione anche perché dubito che mi avrebbe deliberatamente confessato che ciò che mi ha venduto con 50 euro di sconto dicendo che non poteva fare di più e aveva le mani legate e adesso mi venderebbe a 1000 euro in meno pur avendo pagato di più la merce.

Sapete se è vera la notizia dei prezzi di vendita ai commercianti? Se si é la cosa è regolamentata da organismi di controllo, pensate che la cosa sia dovuta a regolamentazione che facilitava/facilita pratiche di cartello? I prezzi di vendita tra i vari negozi si sono sempre differenziati di pochi punti percentuali, anche se non meno di 10-15% (spesso 20-30%), rispetto ai prezzi di listino, facendo pensare che i grossisti potessero vendere con minori margini di guadagno; ma se i margini di guadagno sono sempre stati più alti di quanto si credeva e il calo di prezzo di alleno il 20% qualche anno dopo il lancio, rispetto il miglior prezzo degli strumenti nei musicatore al momento in cui sono stati lanciati sul mercato, non è dovuto a politiche commerciali delle case produttrici, ma a quelle dei negozianti, forse conviene trattenere La gas, non acquistare più niente e aspettare che alla fine vendano solo grossisti via internet a prezzi dimezzati o che vengano applicate a livello europeo leggi sulla trasparenza, oppure tornare nei piccoli negozi auspicandosi che per il ricarico enorme che fanno sugli strumenti, oltre lo strumento in quel prezzo offrano servizi aggiuntivi, come garanzie sull‘assistenza a lungo termine, o „lezioni e tutoraggio“ consistente per l‘apprendimento delle funzioni dello strumento, ecc.

Se è vero quanto mi è stato detto, facendo una approssimativa stima, i commercianti comprano gli strumenti al meno del 40% del prezzo di listino. Se si applica la cosa a strumenti come nord stage, Montage, kronos, i negozianti ci ricavano al momento dell‘acquisto dai 1500 ai 2800 euro a seconda di quanto non si discosti io prezzo di acquisto da quello di listino.

Per cifre simili io mi aspetterei di più di „qui ci sono le cuffie, provala quanto vuoi e se la vuoi accettiamo assegni“....o in alternativa per avere questo, preferisco aspettare che arrivi qualche grossista e che ci ricarica solo 2-400 euro e le vende tutte lui per posta a livello Europeo
come ho già detto io lavoro ormai in un negozio di strumenti musicali da 2 anni, e vedo quanto si pagano i vari prodotti.
la risposta comunque è si, ormai con le vendite online questi "magazzini" non hanno da ammortizzare esposizione e dipendenti esperti, comprano a stoc con sconti extra, vendono con ricarichi minimi.
ci sono vari marchi (che per correttezza non sto a nominare) che sono talmente sputtanati (termine tecnico) che danno di quei margini eccezionali (l'altro giorno ho venduto una tastiera 49 tasti a 550 €, mentre il negozio l'ha pagata 547....). O pedali da chitarra venduti con 7 € di ricarico....
Normale amministrazione.

In realtà la situazione è così perchè si è deciso di utilizzare il modello americano, ma senza MAP.
Spieghiamo.
Prendiamo la ditta XYZ che fa una tastiera, e decreta che il prezzo di vendita online (MAP) è 1000€
Tutti i negozianti sono obbligati a metterla sul sito a quella cifra. In effetti se si guardano i prezzi dei vari negozi americani si trova sempre lo stesso prezzo.
Poi invece nel tuo negozio puoi fare sconti.
Questo proprio per salvaguardare i negozi.

Qua in europa non è stato introdotto questo sistema.
Quindi, un magazzino con 4 spedizionieri extracomunitari sottopagati, può ricaricare di un 8-10% e avere ricavi, un negozio con esposizione e personale specializzato competente, per vendere dev e adattarsi ai prezi del primo.

Benvenidos nell'europa!!!!
mike71 25-09-19 09.52
lipzve ha scritto:
senza contare, poi, che non è che su internet uno ha un magazzino, così non ha spese come un negozio e può permettersi prezzi minori, alcuni sì ci sono, ma la maggior parte sono altri negozi!

La storia di due negozi.
Tanto tempo fa a Torino in zona Borgo San Paolo c'erano due negozi, uno su una via principale, con diverse vetrine, tappeti sui pavimenti e tutti gli apparecchi messi in bella vista, l'altro era su una via secondaria, l'insegna era piccola e dentro si era accolti da scaffali pieni di scatoloni e poche cose erano in esposizione. Il primo negozio pensava di vendere cose di alto livello e se uno aveva bisogno di cose economiche non li aveva e c'era una tendenza a trattare male i clienti. Il secondo aveva anche roba per DJ e simili e non aveva problemi a venderti una puntina da 10 euro. Inoltre faceva ecommerce.
Come e` andata a finire? Il primo negozio ha chiuso ed al suo posto i locali sono diventati un sito pick and pay di un ecommerce italiano. Il secondo si e` sposato e si e` ingrandito ed e` finito in una traversa di Corso Peschiera in Pozzo Strada, continua a fare ecommerce ed ad avere il negozio pieno di scatoloni e di clienti. Anche il postvendita e la garanzia la gestiscono bene, un problema su un lettore CD e` stato risolto da parte loro che han mandato tutto al centro di assistenza che ha cambiato una scheda che si era guastata.

michelet 25-09-19 10.37
@ mike71
lipzve ha scritto:
senza contare, poi, che non è che su internet uno ha un magazzino, così non ha spese come un negozio e può permettersi prezzi minori, alcuni sì ci sono, ma la maggior parte sono altri negozi!

La storia di due negozi.
Tanto tempo fa a Torino in zona Borgo San Paolo c'erano due negozi, uno su una via principale, con diverse vetrine, tappeti sui pavimenti e tutti gli apparecchi messi in bella vista, l'altro era su una via secondaria, l'insegna era piccola e dentro si era accolti da scaffali pieni di scatoloni e poche cose erano in esposizione. Il primo negozio pensava di vendere cose di alto livello e se uno aveva bisogno di cose economiche non li aveva e c'era una tendenza a trattare male i clienti. Il secondo aveva anche roba per DJ e simili e non aveva problemi a venderti una puntina da 10 euro. Inoltre faceva ecommerce.
Come e` andata a finire? Il primo negozio ha chiuso ed al suo posto i locali sono diventati un sito pick and pay di un ecommerce italiano. Il secondo si e` sposato e si e` ingrandito ed e` finito in una traversa di Corso Peschiera in Pozzo Strada, continua a fare ecommerce ed ad avere il negozio pieno di scatoloni e di clienti. Anche il postvendita e la garanzia la gestiscono bene, un problema su un lettore CD e` stato risolto da parte loro che han mandato tutto al centro di assistenza che ha cambiato una scheda che si era guastata.

Sono tutte vicende che raccontano l'andamento del commercio in Italia. Credo, tuttavia, oltre ad una forte responsabilità imputabile alla disastrosa pressione fiscale a cui siamo tutti sottoposti (almeno chi le tasse le paga...) che una buona parte del successo di un'attività commerciale dipenda principalmente dall'atteggiamento di titolare ed addetti alla vendita.
Voglio dire, non per essere esterofilo, il clima di serenità che si respira in un negozio di musica britannico, dove in qualità di potenziale cliente sei sempre il benvenuto anche se vai lì a fare quattro chiacchiere, è difficile trovarlo nel nostro Paese. Quando si entra in un negozio nostrano, specialmente se vuoi provare qualche strumento, vieni visto con sospetto e hai il fiato del commesso sulla nuca. Spesso gli strumenti sono di sola esposizione, cioè non collegati alla corrente elettrica e quando chiedi di provarli, vedi una smorfia sul viso del commesso che preferirebbe farsi strappare i denti a vivo. Insomma, allora mi chiedo, ma come pensano di tirare avanti in questo modo? Allora ti dicono che la gente viene a provare gli strumenti in negozio e poi li acquista on line. Vero anche questo, ma se tu commerciante, non offri niente di più che un'esposizione ed elimini il valore aggiunto di una consulenza che aiuti il cliente a capire quale strumento fa per lui/lel, oppure non offri una assistenza post vendita degna del nome, tanto vale che cambi lavoro.
Noi facciamo questi ragionamenti al di qua della barricata, sarebbe interessante sapere - fuori dai denti - cosa ne pensano anche gli addetti del settore, dai quali ho l'impressione che la verità sia sempre un po' costruita a loro uso e consumo. In altre parole come acquirenti non riusciamo mai a capire quale sia la reale scontistica applicabile, visto che i listini riportano prezzi fantascientifici.
drmacchius 25-09-19 11.02
@ sterky
come ho già detto io lavoro ormai in un negozio di strumenti musicali da 2 anni, e vedo quanto si pagano i vari prodotti.
la risposta comunque è si, ormai con le vendite online questi "magazzini" non hanno da ammortizzare esposizione e dipendenti esperti, comprano a stoc con sconti extra, vendono con ricarichi minimi.
ci sono vari marchi (che per correttezza non sto a nominare) che sono talmente sputtanati (termine tecnico) che danno di quei margini eccezionali (l'altro giorno ho venduto una tastiera 49 tasti a 550 €, mentre il negozio l'ha pagata 547....). O pedali da chitarra venduti con 7 € di ricarico....
Normale amministrazione.

In realtà la situazione è così perchè si è deciso di utilizzare il modello americano, ma senza MAP.
Spieghiamo.
Prendiamo la ditta XYZ che fa una tastiera, e decreta che il prezzo di vendita online (MAP) è 1000€
Tutti i negozianti sono obbligati a metterla sul sito a quella cifra. In effetti se si guardano i prezzi dei vari negozi americani si trova sempre lo stesso prezzo.
Poi invece nel tuo negozio puoi fare sconti.
Questo proprio per salvaguardare i negozi.

Qua in europa non è stato introdotto questo sistema.
Quindi, un magazzino con 4 spedizionieri extracomunitari sottopagati, può ricaricare di un 8-10% e avere ricavi, un negozio con esposizione e personale specializzato competente, per vendere dev e adattarsi ai prezi del primo.

Benvenidos nell'europa!!!!
sterky, é il discorso che mi faceva il negoziante qui in Germania.

il negozio in questione é un Piccolo megastore che vende anche via Internet. su Internet fa gli stessi prezzi di musicstore e thoman, se gli fai Notare che gli altri fanno un prezzo piú basso, loro lo abbassano. Se vai sul posto ottieni qualche sconticino oppure regalano qualcosa nel prezzo di acquisto ....ovviamente hai il servizio sul posto, che gli altri grossisti non offrono.

forse quello che intendeva é che prima si potevano mettere d´accordo sul prezzo di vendita coi vari commercianti o il distributore poteva dire il prezzo minimo a cui vendere e adesso, per le regole sulla concorrenza europee, non é piú possibile ed é iniziata la Corsa al ribasso die prezzi, che avvantaggia solo i grossisti o chi riesce a fidelizzare i propri clienti. Non so se é vero, ma lui mi diceva che Kronos la paga piú di quanto non facesse anni fa, ma adesso la vende con margini di guadagno minimo. Ció che non capisco é se lo faccia perché il prezzo di vendita basso glie lo impone il distributore, o perché é iniziata la Corsa al ribasso die prezzi perché é iniziata la VERA liberalizzazione die prezzi.
drmacchius 25-09-19 11.14
@ michelet
Sono tutte vicende che raccontano l'andamento del commercio in Italia. Credo, tuttavia, oltre ad una forte responsabilità imputabile alla disastrosa pressione fiscale a cui siamo tutti sottoposti (almeno chi le tasse le paga...) che una buona parte del successo di un'attività commerciale dipenda principalmente dall'atteggiamento di titolare ed addetti alla vendita.
Voglio dire, non per essere esterofilo, il clima di serenità che si respira in un negozio di musica britannico, dove in qualità di potenziale cliente sei sempre il benvenuto anche se vai lì a fare quattro chiacchiere, è difficile trovarlo nel nostro Paese. Quando si entra in un negozio nostrano, specialmente se vuoi provare qualche strumento, vieni visto con sospetto e hai il fiato del commesso sulla nuca. Spesso gli strumenti sono di sola esposizione, cioè non collegati alla corrente elettrica e quando chiedi di provarli, vedi una smorfia sul viso del commesso che preferirebbe farsi strappare i denti a vivo. Insomma, allora mi chiedo, ma come pensano di tirare avanti in questo modo? Allora ti dicono che la gente viene a provare gli strumenti in negozio e poi li acquista on line. Vero anche questo, ma se tu commerciante, non offri niente di più che un'esposizione ed elimini il valore aggiunto di una consulenza che aiuti il cliente a capire quale strumento fa per lui/lel, oppure non offri una assistenza post vendita degna del nome, tanto vale che cambi lavoro.
Noi facciamo questi ragionamenti al di qua della barricata, sarebbe interessante sapere - fuori dai denti - cosa ne pensano anche gli addetti del settore, dai quali ho l'impressione che la verità sia sempre un po' costruita a loro uso e consumo. In altre parole come acquirenti non riusciamo mai a capire quale sia la reale scontistica applicabile, visto che i listini riportano prezzi fantascientifici.
confermo che é anche cosí in Germania.
il mercato negli ultimi anni é cambiato moltissimo non solo grazie all´ecommerce, ma anche al fatto che i costi di spedizione per volere politico sono bassissimi e l´efficienza é elevata.

i pricipali negozi fisici (in tutti i settori) sono nelle periferie e nei paesini in mezzo alle foreste (dove affittare magazzini Costa niente e gli ingressi alle autostrade o alle stazioni merci sono piú vicini). nei centri delle cittá sono rimasti solo i locali di facciata di alcune aziende, ma il grosso ormai lo si trova lontno dalle cittá. in tutti i settori.

l´esposizione ormai la fa il sito Internet, chi si fa chilometri per andare in un negozio fisico ho ottiene il clima accogliente che descrivi tu, o va per appuntamento per ottenere tale servizio....altrimenti compra via Internet, che comunque gli Costa piú che andare nel negozio.

ovviamente la politica puó fare tanto: in Germania le regole europee e l´ecommerce Hanno favorito prevalentemente i Piccoli che non potevano permettersi i costi delle cittá, permettendo loro di crescere ed espandersi.

zalando per esempio é nata dal niente cosí. ci sono un sacco di grossisti della rete che sono nati come paesini sperduti nelle foreste.

quindi non imputerei i problemi alla modernitá o all´europa, ma semmai all´incapacitá manageriale di molti negozianti e alla Pessima classe politica eletta dai cittadini 8spesso votata con grande sostegno die commercianti che volevano solo ed esclusivamente condoni e7o semplificazioni fiscali, senza pretendere servizi né controlli.
mike71 25-09-19 12.52
drmacchius ha scritto:
i pricipali negozi fisici (in tutti i settori) sono nelle periferie e nei paesini in mezzo alle foreste (dove affittare magazzini Costa niente e gli ingressi alle autostrade o alle stazioni merci sono piú vicini). nei centri delle cittá sono rimasti solo i locali di facciata di alcune aziende, ma il grosso ormai lo si trova lontno dalle cittá. in tutti i settori.


Pero` in effetti anche in Italia da un certo punto di vista. Se vai a Roreto di Cherasco, ad esempio. Poi magari compri un negozio a 100 metri dal conservatorio di Torino e lo usi come pick&pay e magari vendi qualche consumabile. D'altro canto Leini` e` un paesone, ed anche li` se vai in centro trovi un bel negozio.






Rimane il mistero di San Salvario, in effetti
lipzve 25-09-19 12.52
michelet ha scritto:
Allora ti dicono che la gente viene a provare gli strumenti in negozio e poi li acquista on line. Vero anche questo, ma se tu commerciante, non offri niente di più che un'esposizione ed elimini il valore aggiunto di una consulenza che aiuti il cliente a capire quale strumento fa per lui/lel, oppure non offri una assistenza post vendita degna del nome, tanto vale che cambi lavoro.

Ne' più ne' meno di quello che ho scritto io. Accelerano la loro corsa verso la chiusura.
lipzve 25-09-19 12.53
@ drmacchius
confermo che é anche cosí in Germania.
il mercato negli ultimi anni é cambiato moltissimo non solo grazie all´ecommerce, ma anche al fatto che i costi di spedizione per volere politico sono bassissimi e l´efficienza é elevata.

i pricipali negozi fisici (in tutti i settori) sono nelle periferie e nei paesini in mezzo alle foreste (dove affittare magazzini Costa niente e gli ingressi alle autostrade o alle stazioni merci sono piú vicini). nei centri delle cittá sono rimasti solo i locali di facciata di alcune aziende, ma il grosso ormai lo si trova lontno dalle cittá. in tutti i settori.

l´esposizione ormai la fa il sito Internet, chi si fa chilometri per andare in un negozio fisico ho ottiene il clima accogliente che descrivi tu, o va per appuntamento per ottenere tale servizio....altrimenti compra via Internet, che comunque gli Costa piú che andare nel negozio.

ovviamente la politica puó fare tanto: in Germania le regole europee e l´ecommerce Hanno favorito prevalentemente i Piccoli che non potevano permettersi i costi delle cittá, permettendo loro di crescere ed espandersi.

zalando per esempio é nata dal niente cosí. ci sono un sacco di grossisti della rete che sono nati come paesini sperduti nelle foreste.

quindi non imputerei i problemi alla modernitá o all´europa, ma semmai all´incapacitá manageriale di molti negozianti e alla Pessima classe politica eletta dai cittadini 8spesso votata con grande sostegno die commercianti che volevano solo ed esclusivamente condoni e7o semplificazioni fiscali, senza pretendere servizi né controlli.
Anche lo stesso Thomann è perso in mezzo a campi e mucche peggio che Essemusic