raptus ha scritto:
L'autoproduzione nel 99% dei casi porta a... niente.
Nemmeno la musica "folk" italiana porta(va) a niente, ammesso che ci intendiamo con quel "niente", riferito alla lontananza da classifiche, vendite e palchi importanti.
Le feste sull'aia sono state soppiantate da rave e afterhour. I problemi e le ansie di una volta dai problemi e le ansie di oggi.
raptus ha scritto:
Le uniche vie di successo attuali sono solamente due: internet o i talent.
Internet, al di la' di qualunque demonizzazione, non e' altro che la versione moderna e potenziata del passaparola, o della vetrina.
E si', contribuisce in modo determinante alla visibilita' e alla comunicazione. La viralita' spontanea non e' una leggenda metropolitana: esiste e si scatena, quando il contenuto e' veramente significativo (il che non significa affatto che debba essere necessariamente di alto valore artistico "puro").
raptus ha scritto:
In entrambi i casi il successo arriva solo ed esclusivamente tramite agenzie di marketing e industrializzazione, ergo, la folk non passa per radio
E torniamo al serpente che si morde la coda. le agenzie di marketing e industrializzazione puntano su qualcosa di valido a monte, che
ha saputo farsi conoscere e riconoscere, certo non investono a caso. Per quanto riguarda la radio... che dire... ormai si e' liquesa