@ vin_roma
Il bassista ha le corde, il batterista le pelli, il sassofonista un'ancia e un tubo di latta, ma tutti imprimono istantaneamente il proprio volere sull'aspetto fisico dello strumento.
Per noi, oggi, normalmente solo un sinth offre la sua dignità al pari di un violino o di una fisarmonica. Passi una tuttofare per imitare i brass o gli archi che, si sa, siamo noi i delegati a produrre questi contorni e se non sono parti troppo importanti possiamo anche prestarci a suonare cose degli altri ma ...i nostri strumenti, quelli per i quali ci abbiamo speso la vita, il 90% delle volte sono finti e bistrattati.
I digitali ci aiutano, certo, ma solo se ci siamo preparati a sufficienza su quelli "vivi", che vanno domati, sottomessi, piegati al proprio risultato.
Secondo me nascere e vivere solo con i digitali limita molto la crescita e la percezione musicale. Sarò strano ma, come detto tante volte, più che il suono, da un digitale voglio la migliore interazione tra tasto e intenzione perché questa, a differenza del suono, ti permette di fare musica.
Certo, ci son dei limiti anche all'accettabilità di un suono che deve essere di livello ma viene prima la plasticità musicale dello strumento e spesso, leggendo post come questo (con rispetto per chi l'ha aperto), mi chiedo quale approccio ci sia verso la musica, verso il suo segreto più ammaliante.
Ai fini di un ascolto registrato spesso tanto è un digitale, tanto è uno vero, si può essere ingannati, ma solo ai fini del suono, musicalmente però toccherebbe considerare se l'esecuzione sul digitale sia stata allo stesso livello di quella fatta su corde e legno.
Ma pare che spesso ci si dimentichi di questo aspetto.
Temi importantissimi e degni di una discussione dedicata, grazie comunque per rimarcarli anche qui.
Personalmente sono d'accordissimo con te, mi ci ritrovo molto anche nella mia esperienza personale, visto che oltre che pianista/tastierista sono anche bassista (e occasionalmente chitarrista).
Quando suono il basso la principale differenza che trovo è proprio quello che tu descrivi con "
imprimono istantaneamente il proprio volere sull'aspetto fisico dello strumento", la connessione diretta con la sorgente del suono (che a rigore non è presente neanche in un pianoforte acustico, essendo mediata da tutto ciò che sta tra tasto e corde, o perlomeno non lo è in egual misura).
Negli strumenti elettronici dipende molto da come lo strumento permette all'esecutore di ottenere una connessione simile ed i fattori in gioco sono molteplici, dato che gli "anelli della catena" tra corpo e risultato sonoro finale sono molti di più (dai tasti/controlli allo speaker da cui esce il suono, passando per tutti gli aspetti HW e SW nel mezzo) quindi il tutto diventa ancora più critico.
Di sicuro, secondo me, proprio per via di tale complessità, la "bontà" di uno strumento non è valutabile compiutamente dal singolo esecutore (e/o quindi potenziale acquirente) tramite un video (già detto, lo so, ma torna come conseguenza di quanto stiamo discutendo in questi post e ovviamente vale anche per qualsiasi altro strumento, un basso o un pianoforte acustico o una chitarra o... )