@ vin_roma
Una volta i pochi strumenti imponevano una ricercatezza nel timbro, nell'uso, nello sfruttarli al massimo nelle loro peculiarità.
Parlando di Vittorio Nocenzi, a fine anni '70 il Banco lo ascoltai a piazza Navona e avevano un impianto Lombardi, quello bianco con un mixer con al massimo 16 canali.
Sul palco Vittorio con C3 sotto, Solina in mezzo e sopra il Minimoog, dall'altra parte il fratello con un piano verticale ed un Synth casereccio, quello di M. Maggi, colui che progettò il Syntex
Ebbene, c'era in un pezzo un riff di basso e note basse di Hammond con percussione ...'na botta da paura, il massimo dell'espressività che si potesse ottenere. La stessa cosa la sentii anni dopo, solo con Vittorio e il suo masterone ...un'accozzaglia di suono tra campionamenti di Hammond, brass e piano che non si capiva niente, persa tutta l'incisività dell'intenzione, senza definizione, carattere...
posso immaginare guarda.
ma il fatto é che una volta le cose erano difficili, costose, scomode, ma erano sostanziose e se le ottenevi davvero era una conquista.
oggi invece tutto compresi gli strumenti é troppo facile....troppo easy....e le cose valgono per quello che sono alla fine, poca sostanza.
poi come sempre non é tutto in questo modo, peró sopratutto tra i giovanissimi é spesso cosi.
ci siamo troppo fatti prendere dal voler virtualizzare ogni cosa a tutti i costi, perche piu facile giustamente, piu economica, anche le nostre stesse vite oramai e a preferirla ancye se suona male o non ha lo stesso impatto dell originale, purche sia economica.
poi io stesso reputo la tecnologia importantissima sopratutto a scopo didattico, poter suonare a tutte le ore un pianoforte é una cosa di un valore incredibile ma nella pratica non sembra aver inciso sulla qualitá della musica!
lo stesso discorso x lo studio, un tempo si lavorava con otto tracce o anche meno e si é riuscito con mezzi cosi limitati a sfornare autentici capolavori, oggi non ci riesce nessuno nemmeno con 256 canali audio e possibilitá infinite praticamente....allora com é la storia?