@ maxpiano69
Io dopo quella sperimentazione, di cui leggi nella prima pagina, sul RPi (almeno per l'uso come expander) non ci ho piú lavorato, ammetto che l'avvento di Pianoteq su iPad ed il fatto che giri (e pure bene!) anche sul mio vecchio iPhone 6s (che così diventa un bel expander tascabile, potendo far girare anche iM1, Bs-16i ed altri instrument per iOS) mi ha tolto parecchio della motivazione per cui mi ci ero cimentato col RPi.
Forse prima o poi riproverò Zynthian, per vedere come si è evoluto nel frattempo
Capisco, e in effetti lo immaginavo.
Anche una delle soluzioni che si trovano sul web consiste in un Pi 4 usato come expander con Pianoteq avviato in modalità headless e controllato al bisogno da iPad tramite una connessione VNC...e allora ormai potendo fare girare Pianoteq direttamente dentro all'iPad la cosa non ha molto senso a livello puramente pratico, però può averne per chi come me tiene moltissimo al discorso di utilizzare il più possibile software libero e open source (anche nei miei computer personali).
Anche io avevo fatto degli esperimenti tempo fa con Pianoteq 6, per poi accantonarli quando ho comprato il Gemini
, però ci sono due fattori che mi hanno fatto riprendere la voglia di smanettare:
- Tra Pianoteq 6 e 8 c'è un abisso in termini di realismo sonoro. Ho sempre stimato al massimo grado Modartt per la loro capacità tecnica, ma parlando di musica non ero soddisfatto dal suono di Pianoteq 6, mentre le versioni 7 e 8 l'hanno migliorato nettamente a mio avviso, di fatto ora inizia a essere veramente un game changer rispetto alle librerie di campionamenti da millemila gigabyte.
- Anche il Raspberry Pi negli ultimi anni ha vissuto un'evoluzione notevolissima, da "posso avere un desktop Linux che gira in una carta di credito (ma con fatica)" è passato a essere un sistema con una potenza di calcolo di ben altro calibro, Gigabit Ethernet, doppia uscita HDMI 4K, PCIe a cui collegare SSD M.2 NVMe che possono essere il drive principale da cui bootare il Pi con miglioramenti imbarazzanti rispetto alla classica microSD...insomma, di carne a fuoco ce n'è parecchia, ora può fungere davvero da moderno PC e anche farci girare un software computazionalmente intensivo come Pianoteq non è più soltanto un esperimento.
Altra cosa interessante, c'è una nuova soluzione "ufficiale" per il controllo remoto del Pi (sia desktop che riga di comando) chiamata Raspberry Pi Connect, che è ancora in beta e di cui devo ancora studiare bene il funzionamento (per capire se è possibile "forzarne" il funzionamento esclusivamente in locale) e che si prospetta molto interessante perché semplifica di molto questo tipo di soluzione rispetto al setup di un classico server VNC.