@ zerinovic
Perche non provi ad assegnare ad ognuno il suo compito? Quando suonavo fuori ci siamo organizzati cosi e ci siamo trovati propio bene.
Io per esempio ero il responsabile cavi e collegamenti. Ho fatto anche un box per le luci.
Poi cera la cantante si occupava della promozione su Facebook,gestiva youtube ecc...il chitarrista ci procurava le data e organizzava..
L'altro tastierista (che era il leader) curava praticamente tutto il resto.
La creazione di un nuovo brano, partiva da un idea di uno di noi, se reputata valida ci lavoravamo poi a rotazione.
Il problema principale è che in Italia non si può vivere con la musica,
o fai il salto di qualità e passi alla grandi band con grandi artisti e tournet internazionali
ti scordi della famiglia e fai la rock star
oppure muori di fame suonando a presso a qualche gestore idiota,
da questo se ne deduce che per vivere ti serve un altro lavoro,
altro lavoro significa altri problemi, doppia stanchezza, nervosismo,
la famiglia che si sente trascurata, il via vai di strumenti che restano in casa
in mezzo dentro le custodie perchè non vale la pena rimontarli per poi rismontarli
nel pomeriggio, le prove che alla fine c'è sempre un contrattempo, la bambina si è fatta
male non posso venire vado al pronto soccorso, ho la febbre, ho la bronchite,
fuori fa freddo, la sala prove è occupata, etc etc, vorrei capire se fosse il primo lavoro
invece saremmo tutti presenti ma torniamo alla prima riga in italia non si vive solo di musica
e alla fine è un cane che si morde la coda, continuiamo a girare su noi stessi sperando di poter suonare,
aspetto di essere pensionato per suonare finalmente come facevo da bambino e questo avverrà se avverrà
tra circa 35 anni
mi è capitato di suonare un giorno che il chitarrista ritmico non c'era e io dovevo fare le sue parti, un inferno
mi sentivo un cretino e non riuscivo a suonare un brano che conoscevo alla perfezione il tutto perchè quelle
non erano le mie parti!