@ orange1978
ma daaaai il reface, ma dici sul serio? xD
non é che suona male (a me non piace) ma comunque mi pare un pochino limitato....pochi parametri, pochi controlli...non ha la profonditá di controllo sul suono che hanno strumenti come modor, virus, ma anche semplicemente microkorg (al di la dei pochi controlli ha il motore del Ms2000 con tanto di virtual patches.)
Il reface é appunto un gadget, ma non puo essere e nemmeno pretende di esserlo una soluzione definitiva.
Certo ci sono musicisti che magari preferiscono prendere un reface, una sh boutique, un microkorg e magari qualche pedalino etc...e avere allo stesso prezzo di un analogico top ben tre mini synth ognuno diverso dall'altro, sono scelte.
che poi il reface nemmeno consente di memorizzare le patches, o sbaglio?
boh per me non ha molto senso a meno che non hai gia molta altra roba, io per dire potrei benissimo prenderlo come synth da viaggio perche comunque ho anche altri strumenti a disposizione, non so tu oltre il modulare che altro hai in studio...
PS una cosa, se del reface ti piace il suono, al di la dei controlli dovresti provare la yamaha an1x, gli algoritmi pare derivino da quella.
Mi è rimasto poco. Nel 2013 sono andato a Londra ed ho portato con me solo il bambino, il mio Fender Jazz anni 90. Ho vissuto e suonato blues rock a Londra per 2 anni, abbandonando tutto il resto, che ho venduto. Avevo tanta roba. Nord Stage, Nord Electro Rack, Radias, Bass Station, Ultranova, Xiosynth, Mopho Keyboard, Kaossilator, Drum Machines della MFB, Future Retro Revolution, il FIlterbank della Rodec Sherman (che bestia apocalittica che era!), i T-Resonator e il MBrane della Jomox, il Korg R3, Yamaha Motif prima serie (i migliori tasti su cui abbia mai suonato), poi la versione cheap del Motif (non mi ricordo come si chiamava), Farfisa VIP 365 (vintage originale), tutta la strumentazione di un home studio completo (dai microfoni a nastro ai preamp) poi non mi ricordo il resto.
Adesso mi è rimasto il Blofeld rack bianco, che sembra abbia ripreso a funzionare ieri (non da più problemi alle manopole) e i miei moduli (la base della mia musica), in più tutti i giocattolini nuovi che indicano il mio cambiamento di rotta (tutte le noisebox più strane mi attirano). Un buon synth non mi serve per 2000 suoni, ne per la patch già pronte. Quando accendo una tastiera mi piace dover rifare il suono da zero e se parlo del Reface è perché ho sentito che fa le cose che mi aspettavo facesse. Quando accendo l'ipAd e suono il Sunrizer o l'iPolysix che ho scaricato mi domando quanta differenza ci sia fra quelle stupende app e certi VA megalodontici.
Il fatto è che a il synth deve essere un contorno, non la base di quello che suono. Però l'occhio vuole la sua parte, il feeling con la macchina anche, da cui parte l'ispirazione nel creare nuovi suoni.