@ vin_roma
Mah, c'è da fare un'analisi negli ambienti musicali di questo tipo ...
500€ per un Dj? OK!
300 per un duo? NO!
C'è qualcosa che non torna.
Ovviamente un pub con una storia di musica dal vivo di qualità difficilmente prenderà in considerazione un Dj, a meno che non sia un evento specificamente richiesto dagli avventori.
In una cerimonia, riunione, evento, pare che il Dj ultimamente sia visto più di buon occhio, Motivi? Quelli economici non sembrano quelli discriminanti visto che per un Dj si spende anche di più che per un duo.
Allora?
Musica dal vivo:
Ha subito un grande afflusso di improvvisati a basso costo che, dai primi arranger che comunque dovevano saper pilotare (almeno conoscere le posizioni degli accordi) è passato alle basi midi su computer e karaoke sino a basi complete e suonate come si deve fatte uscire spudoratamente da un lettore Mp3...
Quindi, grazie alla caduta dei compensi, il mercato è andato in favore del primo vigile urbano canterino che si è presentato con mixer e lettore Mp3 al quale anche 50€ andavano bene per arrotondare i costi del mutuo.
I fruitori così si sono abituati, forse annoiati, ad un suono uguale in tutte le esibizioni (quante versioni di "Paese Mio..." ci saranno in internet?) ed hanno sviluppato l'equazione "musica dal vivo = du' palle infinite"
Musica con Dj:
Il Dj di suo ha musica molto caratterizzata, che suona bene e anche se non coinvolge tutti offre comunque un impatto sonoro "serio".
Qualche Dj, in occasioni di pubblico misto, avrà anche messo qualcosa di più pop e il fruitore medio avrà pensato: però il suono esce bene e il ragazzo ci coinvolge!
Visto che oramai l'utente medio ha perso l'abitudine verso la musica suonata bene e che il cantantucolo da strapazzo con le basi l'ha annoiato va da se che se l'unica esigenza è quella di sentire musica ...anche solo quella registrata gli sta bene ...e sceglie quindi il Dj che giustificatamente non canta, interviene solamente per incitare e basta. Un lavoro pulito pulito quindi.
E tra un po' ne vedremo anche nelle sale da ballo a mixare tra un Bolero e un Jive e quindi addio anche ai clarinettisti romagnoli...
Forse sono il primo dj/speaker di professione ad intervenire in una discussione molto interessante:
Dalle mie parti (provincia di napoli/penisola sorrentina) i live hanno subito una flessione perché troppi ed in buona parte scadenti, con richieste economiche esose e fuori da ogni logica, proporzionata alla loro "professionalità"
Il dj/speaker bravo e preparato, lavora bene, perché se supportato da quasi 30 anni di esperienza, formatasi anche in contesti radio, post produzione ecc... riesce ad essere polivalente e gestire varie tipologie di serate (cene, aperitivi, feste private, party ecc), mentre il musicista bravo "quello è " senza voler disprezzare, anzi..
Una volta noi dj eravamo quelli che aprivamo la serata ai live, adesso succede anche il contrario.
Il problema sta sempre nella professionalità e nel flow, che a volte pende da un lato o dall'altro in base alle mode, mercato ecc....
È indubbio che un musicista possa indispettirsi perché magari lui FA MUSICA mentre noi "SUONIAMO"
ma c'è anche da dire che i costi di aggiornamento musicale, un musicista non sa nemmeno cosa siano. Esempio: ogni mese il sottoscritto non spende meno di 30 euro in musica, videoclip ecc...
Senza dimenticare che il "piano bar" canta, mentre lo speaker (se bravo) raggiunge dei livelli di "parlato" inarrivabili per il cantante e viceversa ovviamente.
Questo per rimpolpare il discorso sul flow di prima.