@ anonimo
Bisogna anche dire che alla gente piace ciò che gli viene proposto...se da domani radio e tv cominciassero un battage di musica easy jazz, mandando solo quella e lodandola sperticatamente, nei locali la gente vorrebbe solo dell'easy jazz
Intervento interessante... Ma ne sei proprio sicuro?
Secondo me, e non parlo di te Cyrano, si sta sottovalutando il fattore umano, e tantissimi altri fattori in gioco quando si parla di musica e gusto.
In primis si tende sempre a sminuire il "lavoro" dei dj. Per un periodo ho provato ad entrare in quel mondo, per pura curiosità. Son partito ovviamente da software semplici, cercando un po di tutorial per la rete per capire il da farsi. Non volevo assolutamente diventare dj, solo capire cosa c'è dietro, perchè è evidente che NON TUTTI quelli che commentano qui dentro (se non nessuno,forse, oserei dire) riuscirebbe ad esserlo.
Risultato: Dopo un mese di prove, tra tutorial, transizioni, tagli, software prima sconosciuti, e "piatti" in prestito da dj della zona, ho capito che è difficile,difficilissimo.
è difficile essere moderni. Io ascolto Bill Withers, Duke Ellington, Norah Jones, Ray Charles, Giorgia, Sting, Stevie Wonder, Oscar Peterson..... son rimasto fermo ad almeno 20 anni fa...
è difficile procurarsi i brani che la gente vuole sentire oggi nei locali "scassoni". Cosa gira nelle discoteche? Cosa ascoltano in macchina oggi i giovani? Cosa vogliono? cosa cercano? E il dj della settimana scorsa come ha fatto a far divertire tutti?
è difficile comprendere se il brano "dopo questo qui andrà bene o meno". Bisogna reggere e costruire 4-5-6 ore di "scelte"... senza far danni. Non basta far partire la playlist di spotify.
è difficile comprendere la logica dietro l'effettistica. Quel "wwwwwooooosh" prima di una cassa come si fa? E le transizioni con effetto quando vanno inserite?E come si attivano questi effetti?
è difficile capire che i dj, quelli bravi, si procurano voci accappella di diversi brani, e le mescolano con tracce di batteria,basso,tastiere, et similia sincronizzate...ma il risultato non può essere una costruzione basilare, deve funzionare.
è difficile capire che il dj NON PUò sbagliare. Io un accordo lo sbaglio, qualcuno storce il naso, qualcuno si tappa le orecchie, qualcuno mi guarda storto...ma son pochi secondi di figura di m***a, se recupero, e spesso neanche faccio accorgere dell'errore se al volo creo un qualche giro armonico strambo... Sembra fatto apposta.
Se il dj sbaglia, il mood intero della sala crolla, partono i fischi. La gente si sente maggiormente in diritto,e non si sa perchè, di dirti che fai schifo. Forse per l'alcool, forse perchè il dj "è uno di noi che però ha la responsabilità di farmi divertire a tutti i costi".
è difficile comprendere che il lavoro di mixing deve essere certosino,che bisogna perlomeno un minimo capirne di equalizzazione, limiter e compressori, e che l'impianto "deve pompare". Io posso reggere una serata con un sistemino yamaha. Il dj solitamente porta casse e sub ad ogni serata. Il dj deve essere in parte fonico. Non ci sarà nessuno che ti dirà se la musica è troppo alta o troppo bassa. Saranno tutti pronti a dirti che fai schifo, ma nessuno, mosso da alcool e musica casinara si avvicinerà e ti dirà "qui il basso è troppo presente" o "qui la cassa pompa troppo".
Personalmente, i "dj" che voi descrivete spesso (quelli che schiacciano play e dicono "Suono stasera") hanno vita breve. Li ho visti ad orari da "Aperitivo" salvo poi sparire in favore dei "pezzi grossi" (che sia una band, o un altro dj più cazzuto...
Per quanto riguarda il discorso e rispondendo invece a Cyrano, credo che se radio e tv cominciassero un battage di musica easy jazz, lodandola sperticatamente, la gente ne avrebbe facilmente pieni i maroni nel giro di pochi giorni, chiedendo a gran voce il ritorno della musica "semplice".
Io da musiciista non vorrei in radio, giorno dopo giorno, solo e unicamente Peterson... eppure lo adoro.