@ SavateVoeanti
Cyrano ha scritto:
Ad esempio se il tenore canta un C, non si potrebbe mettere un C# al soprano (o al contralto, o al basso) nell'accordo successivo.
uhm, in realtà mi riferivo ad un'altra cosa, praticamente che quando la melodia tocca una nota dell'accordo non c'è nessun problema, ma se tocca una nota fuori dall'accordo, per esempio la 2nda ecco che sento il bisogno di modificare l'accordo spostando(o eliminando) o la 3rza un tono giù o la 1ma un tono sù, a seconda di dove si sposterà poi la melodia.
Se la melodia invece tocca la 4rta allora sposterò la 3rza dell'accordo verso sù, e non la 5nta verso giù, do la precedenza alla terza indipendentemente da dove poi andrà la melodia, non so neanche io perchè sento che è bene così.
ecc
Poi è vero che dipende da brano a brano, questo solo in caso di melodia lenta, se la melodia è veloce allora non vale piu la pena.
Edited 1 Ott. 2016 14:55
Carissimo, in linea puramente scolastica:
1) le dissonanze possono apparire solo:
- su tempi deboli
- sui tempi forti se preparate (ovvero se sull'accordo precedente quella nota era una consonanza)...insomma se si tratta di un ritardo che risolve per grado congiunto
- la settima di prima specie anche non preparata
-eccezioni e regole varie nell'armonia cromatica/enarmonica
2) in ogni caso nell'accordo non dovrebbero mancare la fondamentale e la terza, la quinta può essere omessa quando non alterata
3) le altre voci possono portare raddoppi ed estensioni, sempre cercando di non fare i tipici errori: ottave e quinte parallele e nascoste (con le loro eccezioni), false relazioni, salti proibiti, mancanza di preparazione, errata disposizione delle voci, raddoppi sconsigliati e proibiti etc..
Ovvio che in uno stile più moderno ci sarà più libertà, ma alcuni concetti base é bene tenerli sempre presenti
Edited 2 Ott. 2016 12:35