Considerazione tastiere vintage

tsuki 28-07-16 13.45
Io differenzierei tra Vintage e Classici:i grandi analogici (Prophet,Moog,Oberheim,Elka),i grandi organi del passato (hammond,Vox, farfisa) li considererei vintage;i grandi digitali che hanno caratterizzato ere sonore,vedi DX7,D50,forse anche M1 in quanto prima workstation completa li considererei Classici. Non è che tutto cio' che viene dal passato se è digitale è un classico,se è analogico è vintage:ci sono strumenti che hanno inciso sul mondo della musica moderna e sul jazz perchè avevano quel "qualcosa" che ha impressionato tutti,artisti ed utenti;altri che a parita' di tecnica di base non hanno inciso,forse anche immeritatamente.Poi ognuno ha i suoi miti:io personalmente davanti ad un Prophet 5,ad un Model D,ad un OB,oppure davanti ad un B3,ma nel loro contesto anche ad un farfisa,un Vox,o un D50 riesco ancora a restare affascinato.
maxpiano69 28-07-16 14.32
@ kurz4ever
probabilmente hai ragione, ma solo un oscillatore per voce, 6 note di polifonia e senza controllo di velocity... oggettivamente era un parente lontano dei jupiter... e poi parlavo di pezzi che hanno resistito alle mode e sono ancora oggi pezzi ascoltabili con un sentimento di ammirazione...( ma probabilmente c'è la componente di soggettività che influisce )
Edited 28 Lug. 2016 11:16
Neanche Prophet 5, Minimoog e OB8 avevano la velocity, che io ricordi.
Chiaramente peró parliamo di strumenti appartengono ad epoche diverse, quindi il Juno 106 lo ascolti nella musica degli anni 80 (che puó piacere o meno, ma anch'essa ha dei pezzi che sono ancora "ascoltabili" oggi) e non degli anni 70 come gli altri modelli antecedenti.
Edited 28 Lug. 2016 12:35
mima85 28-07-16 17.17
kurz4ever ha scritto:
ma solo un oscillatore per voce, 6 note di polifonia e senza controllo di velocity...


È un analogico low-cost del 1984, voler la velocity su uno strumento del genere è un po troppo emo
Quando si valutano le mancanze funzionali di uno strumento bisogna considerare anche l'epoca in cui è stato prodotto e la fascia a cui era destinato.

Che poi i Juno analogici architetturalmente siano scarni non è un segreto, son nati proprio per essere dei sintetizzatori economici quindi è normale che abbiano delle mancanze in questo senso.

kurz4ever ha scritto:
oggettivamente era un parente lontano dei jupiter...


Secondo me non li si possono considerare parenti dei Jupiter. Non hanno nulla in comune con le ammiraglie analogiche Roland di quegli anni, a parte il fatto di essere dei Roland. I Juno sono una categoria di strumenti a se, parallela ai Jupiter.

Una parentela con i Jupiter, perlomeno dal punto di vista dell'architettura di sintesi, la si può vedere nei JX a partire dall'8P, anche se questa si ferma all'architettura e basta e pure qui con diverse differenze, in primis la mancanza della PWM rispetto ai Jupiter. Come suono poi sono diversi.

kurz4ever ha scritto:
e poi parlavo di pezzi che hanno resistito alle mode e sono ancora oggi pezzi ascoltabili con un sentimento di ammirazione...( ma probabilmente c'è la componente di soggettività che influisce )


Infatti, come giustamente noti pure tu, c'è la componente di soggettività. Ci sono tanti che i Juno non li possono vedere, e tanti altri che sbavano dietro quel suono morbido. Va a gusti.

Una cosa è certa però: la serie Juno analogica (e specifico "analogica" per distinguerli dai vari Juno digitali di questi ultimi anni) è entrata nella storia della musica, dal 6 agli ultimi Alpha tutti gli strumenti di questa famiglia sono stati usati in un sacco di produzioni negli ultimi 30 anni. Quindi si possono considerare "vintage" a tutto tondo, sebbene non ne giustifichi affatto l'inflazione di prezzo di questi ultimi anni (il 60 in particolare da questo punto di vista è diventato una cosa oscena).
Edited 28 Lug. 2016 15:18
hpuffone 13-08-16 02.32
Perchè tutti questi voli pindarici sul significato del vintage?

Ognuno, la vuole interpretare alla propria maniera, ma di solito ci si affida ai vocabolari per dipanare ogni dubbio:
http://www.treccani.it/vocabolario/vintage/

Vintage non è per forza qualcosa di vecchio patocco, di costoso o di qualitativamente superiore...
Edited 13 Ago. 2016 0:33
giosanta 14-08-16 01.29
tsuki ha scritto:
...ci sono strumenti che hanno inciso sul mondo della musica moderna e sul jazz perchè avevano quel "qualcosa" che ha impressionato tutti,artisti ed utenti;altri che a parita' di tecnica di base non hanno inciso,forse anche immeritatamente.Poi ognuno ha i suoi miti...

Elencazioni dettagliate a parte (personalmente non potrei prescindere anche da ARP 2600, Rhodes e Mellotron), non posso che condividere.
Fabri72 22-07-22 23.29
149.000 € per un DX1 in ottime condizioni. Qui.
Io a sto giro passo
MicheleJD 22-07-22 23.54
@ Fabri72
149.000 € per un DX1 in ottime condizioni. Qui.
Io a sto giro passo
…e si ma la spedizione è inclusa!!! (arriverà scortato da 3 guardie giurate come minimo)emo
Fabri72 23-07-22 00.20
@ MicheleJD
…e si ma la spedizione è inclusa!!! (arriverà scortato da 3 guardie giurate come minimo)emo
Beh allora mi rimangio la parola emo
Gorans 23-07-22 03.21
@ aiki957
Ciao a tutti, mi è capitato spesso di leggere commenti poco lusinghieri anzi a volte decisamente denigratori verso alcune tastiere vintage, ora mi sento di dire la mia. Posseggo delle tastiere datate , una kurzweil k1200 76 pro, una Roland d50 ed una korg 01w fd, come tastiere attuali una Roland RD 800 ed una korg pa3x. Non c'è che dire, le due ultime hanno dei suoni molto fedeli e cristallini oltre che una migliore gestione globale dello strumento. Ma le prime 3 è come se ciascuna avesse una personalità diversa, come tre persone diverse, mi è capitato spesso di portarle a turno quando vado a provare con il gruppo, e spesso gli altri sono affascinati da quelle sonorità e me le richiedono e spesso le preferiscono a quelle più moderne. Ultimamente ho comprato la kurz, l'ho trovata nuovissima e senza un graffio, ho cominciato a studiarmela e sono rimasto colpito dalla complessità di quella macchina. Quello che è effettivamente datato nelle macchine vintage, è il suono del piano, che però anche sulla Korg pa3x non è un granché.

Non si compra una Korg per i suoni di piano emo
maxpiano69 23-07-22 09.45
@ Gorans
Non si compra una Korg per i suoni di piano emo
In 6 anni se ne sarà ben accorto... emo
1paolo 23-07-22 10.08
@ 1paolo
Sulle tastiere vintage Kurzweil vi racconto un aneddoto: tre anni fa avevo una Kurzweil K1000 e volevo sostituirla con una più giovane sp4-7; metto l'annuncio e mi risponde il "mitico" Joe Vescovi in persona, tastierista poi purtroppo scomparso dei Trip.. ebbene cercava proprio la K1000 in quanto ne aveva già una che USAVA IN LIVE e voleva averne una seconda! Alla faccia di tutte le pck da 3000 euro. Per la cronaca, ho fatto la mia trattativa (un po' imbarazzato ed emozionato..) ho avuto occasione di parlare di musica prog con lui e poi, una volta che ci siamo accordati ho consegnato a Furio Chirico, a sua volta membro storico dei Trip, la mia Kurz e ho avuto occasione di conoscere anche lui. Paolo
Edited 21 Lug. 2016 17:18
Il miglior setup che ho avuto in effetti era formato da due strumenti vintage: Kurzweil k2500 + Korg Trinity; due vere pietre miliari!
claudio101 23-07-22 10.48
aiki957 ha scritto:
Quello che è effettivamente datato nelle macchine vintage, è il suono del piano, che però anche sulla Korg pa3x non è un granché.

Guarda, a mio discutibilissimo parere, al di là di alcuni timbri entrati nella storia, gli strumenti che fanno oggi, a livello di resa, connettività, intuitività d'uso, potenza di calcolo, possibilità di intervento sui suoni, aggiornabilità, ecc. ecc non reggono il paragone, la tecnologia la senti. A mò di esempio: quando uscì il Montage il Motif era ancora in produzione (quello white), ma confrontando i due strumenti il gap era più che evidente. Persino la sezione dei pianoforti del Nautilus, paragonati a quelli del Kronos sono già sensibilmente migliori.
Ho iniziato a suonare le tastiere nel 1987, dalla mitica serie E Roland, ai Solton (poi Ketron), Techniks, Korg, Gem (il Genesis in legno da 300 kg), poi la serie Tyros, Juno, krome, Montage, oggi Nautilus... a parte le riproposizioni puramente commerciali, però non tornerei indietro, la differenza fra la Pa3x e la Pa4x di mio fratello, è brutale, un altro esempio di un avanzamento tecnologico che senti, eccome!
Evidentemente, sempre a livello personale, quanto ho scritto é anche dovuto al fatto che, non suonando mai pezzi di altri, nuovi o vecchi che siano, non sento l'esigenza di "quel " suono, atmosfera, Pad ecc.
Saluti a tutti.
Gorans 23-07-22 11.12
@ maxpiano69
In 6 anni se ne sarà ben accorto... emo
Beh, non è che cambia tanto anche adesso
MicheleJD 23-07-22 12.12
@ claudio101
aiki957 ha scritto:
Quello che è effettivamente datato nelle macchine vintage, è il suono del piano, che però anche sulla Korg pa3x non è un granché.

Guarda, a mio discutibilissimo parere, al di là di alcuni timbri entrati nella storia, gli strumenti che fanno oggi, a livello di resa, connettività, intuitività d'uso, potenza di calcolo, possibilità di intervento sui suoni, aggiornabilità, ecc. ecc non reggono il paragone, la tecnologia la senti. A mò di esempio: quando uscì il Montage il Motif era ancora in produzione (quello white), ma confrontando i due strumenti il gap era più che evidente. Persino la sezione dei pianoforti del Nautilus, paragonati a quelli del Kronos sono già sensibilmente migliori.
Ho iniziato a suonare le tastiere nel 1987, dalla mitica serie E Roland, ai Solton (poi Ketron), Techniks, Korg, Gem (il Genesis in legno da 300 kg), poi la serie Tyros, Juno, krome, Montage, oggi Nautilus... a parte le riproposizioni puramente commerciali, però non tornerei indietro, la differenza fra la Pa3x e la Pa4x di mio fratello, è brutale, un altro esempio di un avanzamento tecnologico che senti, eccome!
Evidentemente, sempre a livello personale, quanto ho scritto é anche dovuto al fatto che, non suonando mai pezzi di altri, nuovi o vecchi che siano, non sento l'esigenza di "quel " suono, atmosfera, Pad ecc.
Saluti a tutti.
Sarà forse perché erano gli strumenti che sognavo e provavo da ragazzino, ma le sonorità degli anni 90 piacciono moltissimo ancora oggi.
E in questi anni complice i costi contenuti e un mercato abbastanza dinamico ne ho comprati e rivenduti molti. Forse usati un po’ poco, ma almeno mi sono tolto la voglia e la curiosità.
Tuttavia memorie, interfacce, pesi, dimensioni, li rendono un po’ poco pratici se confrontati a strumenti più moderni.
Ma se uno ha spazio, voglia e pazienza comprare dei Korg M1/01W, dei Roland JV/XP, Yamaha Sy/TG oggi li paghi poco e ti ci diverti tanto.
mima85 23-07-22 12.57
@ Fabri72
149.000 € per un DX1 in ottime condizioni. Qui.
Io a sto giro passo
Penso che continuerò ad accontentarmi del mio DX-7 emo

Anche i CS-80 stanno raggiungendo quelle cifre. Come già detto altre volte, il prezzo di questi strumenti è regolato dalle (non)regole del mercato del collezionismo, cioè anarchia totale e completamente in ballo alle mode del momento.

Magari tra 30 anni questi strumenti varranno milioni, oppure non se li cagherà più nessuno e verranno considerati ingombranti ferri vecchi, come lo erano negli anni '90. Il futuro ce lo dirà.
Gorans 23-07-22 13.19
@ mima85
Penso che continuerò ad accontentarmi del mio DX-7 emo

Anche i CS-80 stanno raggiungendo quelle cifre. Come già detto altre volte, il prezzo di questi strumenti è regolato dalle (non)regole del mercato del collezionismo, cioè anarchia totale e completamente in ballo alle mode del momento.

Magari tra 30 anni questi strumenti varranno milioni, oppure non se li cagherà più nessuno e verranno considerati ingombranti ferri vecchi, come lo erano negli anni '90. Il futuro ce lo dirà.
Ma davvero c’è gente che è disposta a spendere tutti quei soldi per un ferro vecchio?
claudio101 23-07-22 16.11
@ Fabri72
149.000 € per un DX1 in ottime condizioni. Qui.
Io a sto giro passo
Io faccio una controfferta di 1.490 euro, facciamo 1.500, và.
Ah, lo prendo solo se ha la custodia rigida coeva.
Fabri72 23-07-22 16.59
mima85 ha scritto:
Anche i CS-80 stanno raggiungendo quelle cifre. Come già detto altre volte, il prezzo di questi strumenti è regolato dalle (non)regole del mercato del collezionismo, cioè anarchia totale e completamente in ballo alle mode del momento.


Spesso mi trovo a fare paralleli col mondo delle auto. Anche lì nell'ultimo decennio si son visti schizzare i prezzi delle auto d'epoca. Mi aveva colpito il parere di un piccolo collezionista che diceva che quotazioni smisurate servivano a mascherare il riciclaggio di denaro. Ma non saprei argomentare
Fabri72 23-07-22 17.00
@ claudio101
Io faccio una controfferta di 1.490 euro, facciamo 1.500, và.
Ah, lo prendo solo se ha la custodia rigida coeva.
Ah giusto. Gli zeri a destra non contano! emoemo
mima85 24-07-22 00.04
@ Gorans
Ma davvero c’è gente che è disposta a spendere tutti quei soldi per un ferro vecchio?
C'è gente che spenderebbe decine di migliaia di euro per una bottiglia di vino, e ho detto tutto.

Fabri72 ha scritto:
Spesso mi trovo a fare paralleli col mondo delle auto. Anche lì nell'ultimo decennio si son visti schizzare i prezzi delle auto d'epoca. Mi aveva colpito il parere di un piccolo collezionista che diceva che quotazioni smisurate servivano a mascherare il riciclaggio di denaro. Ma non saprei argomentare


Si anche li si applicano le stesse (non)regole. Anche nell'informatica, dove computer ed apparecchiature che fino a 10 anni fa erano considerati rottami da smaltire (roba degli anni '70-90) ora vengono venduti a peso d'oro. In generale ovunque ci sia il collezionismo di un qualche tipo di oggetto c'è anarchia per quanto riguarda i prezzi.