Stasera sono uscito con mio figlio.
Ho cercato di farlo parlare e ha parlato, molto.
Allora, stando in macchina, ho acceso la registrazione sul telefonino perché stava raccontando veramente a cuore aperto del rapporto col maestro... ad un certo punto s' è irrigidito ed ho pensato: mo scarica la botta! ...invece no, si era accorto che registravo e mi ha chiesto: a che ti serve?
Alla fine ho chiarito alcune cose e, come anche ritiene la preside, su mio figlio, nei due anni di assistenza, pare non ci siano stati abusi a sfondo sessuale però, a questo punto, dobbiamo dar credito alle sue lamentele.
Nei due anni circa che questa persona ha seguito mio figlio (il suo ruolo, per chi non conosce le norme scolastiche, era di AEC, ovvero Assistente Educativo culturale, figura usata quando un alunno mostra delle difficoltà ...
) espletava questo servizio spesso al di fuori della classe, soprattutto in aula informatica dove stavano da soli e dove, a detta di mio figlio, avvenivano maltrattamenti fisici e verbali come botte, calci, parolacce e anche un pugno in faccia che gli impedì di parlare per diversi giorni.
Noi eravamo increduli alle denunce di mio figlio anche perché, soprattutto io, avevamo un rapporto giornaliero col maestro che si mostrava sempre paziente e affabile, in netto contrasto con le descrizioni di mio figlio e i danni fisici li imputavamo al suo comportamento irruento.
Però lui ce lo diceva: fate mettere le telecamere! E' bravo con voi ma a me mi ammazza! Ci disse che una volta lo bloccò al muro spingendolo col gomito sul collo! Era arrivato al punto di aver terrore ad entrare a scuola, non voleva più andarci... ma noi pensavamo che fossero strategie furbesche per restare a casa e che col maestro, al massimo, c' era solo incompatibilità di carattere...
Infatti a gennaio ne chiedemmo la sostituzione.
Dopo le molte dichiarazioni di mio figlio e soprattutto dopo alcuni comportamenti equivoci con l' ultima assegnazione di assistenza ad un bambino con una maggiore disabilità (quello al posto di mio figlio), la preside, a differenza di quello che avevo detto riguardo i carabinieri, ha chiesto l' intervento di un corpo di polizia specializzato sugli abusi sui minori.
Questi hanno piazzato telecamere e microfoni in tutta la scuola e probabilmente i terminali erano nel furgone che vedevo fermo vicino l' ingresso, insomma, appena constatata la violenza sessuale sono intervenuti immediatamente e l' hanno colto sul fatto, di qui l' immediato trasferimento in carcere.
Ora mio figlio è contento, sente di aver vinto, addirittura stasera mi ha chiesto dove sia il carcere che vuole andarlo a trovare... gli ho chiesto: ma non sei arrabbiato con lui? No!, tanto non viene più a scuola!
Sono contento di mio figlio, anche uno psicologo che lo ha incontrato oggi pomeriggio mi ha confermato la sua serenità... dispiace molto a noi invece pensare a tutte quelle mattine che entrava controvoglia a scuola, rassegnato, perché nessuno lo credeva.
Dispiace per la moglie e il figlio di quest' uomo.
Dispiace per i genitori di quel bimbo che, al posto di un servizio amorevole per una situazione mortificante, si sono ritrovati un verme che ha abusato dell' incapacità del loro figlio di ribellarsi, di chiedere aiuto, perché troppo lontano, perché creduto in mani rispettose e comprensive.
Fa male.