Dovessero essere 4 scatolette, ognuna dedicata all'emulazione di strumenti "classici" in contesto Pop/Rock/Jazz/Funk ecc. Mi vien da chiedere dove sta tutta questa eccezionale rivoluzione
Stiamo assistendo ad una tragicomica involuzione dove tutto viene ridotto e polverizzato a singoli elementi costitutivi.
Invece di avere una workststion omnicomprensiva, sempre più potente ed indipendente, avremo decine e decine di scatolette diverse, tutte con il loro manuale d'uso, alimentatore, tutte con la loro logica operativa da assimilare nel più breve tempo possibile per diventsre produttivi rapidamente. Senza contare che questo comporterà la necessità di mixer o schede audio multiingressi, decine di cavi MIDI, interfacce MIDI o cavi USB da perdere la testa.
La storia si vede che non è maestra di vita. Agli inizi dei synth analogici ogni costruttore aveva un voltaggio CV/Gate che rendeva incompatibili un synth con l'altro (a meno di convertitori o acrobazie). Poi ci furono protocolli proprietari come il Roland DCB, ma anche questo andava solo per i fatti suoi. Finalmente fu trovato un accordo e venne varato il protocollo MIDI 1.0 grazie a Sequential Circuits e qualche altro produttore che onestamente non ricordo.
Sarà anche a causa della crisi che influenza pesantemente il budget per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti. Rimane il fatto che i prodotti proposti oggi sono stati ideati e sviluppati almeno 12-16 mesi fa. E noi ce li sorbiamo ora.
Non so quanto sia remunerativo per un'azienda mastodontica come Yamaha mettere in commercio scatolette sonore.di questo tipo. Magari nel breve periodo possono dare buoni risultati in termini di vendita, ma allla fine la gente si accorge di aver acquiststo un giocattolo, non uno strumento per la produzione di musica e perde la fiducia nel produttore.