Provato da un amico lo steinway 8dio del 1928, NON quello del 1969...
Paragone con Vintage D: Non sussiste. Migliore l'uno? migliore l'altro? No...sono "DIVERSISSIMI".
L'uno (Il vintage D) è più "immediato".
Mi spiego: Quando suoni il vintage D, senti IMMEDIATAMENTE calore, colore,integrazione e basta anche piazzare un semplice "preset" come "Jazz club", e ti ritrovi un pianoforte che definire "pronto" è dir poco. Ha presenza, ha un bel suono, è caldo e non hai molto da smanettare per ottenere un ottimo suono di pianoforte acustico: si vede che è stato ottimizzato anche per un "accendi e suona".
Che sia contesto jazz o contesto pop (nei generi piu "pestati" magari si perde un pò,a meno di non sparare il knob del soft/hard verso "l'hard") il piano è "BELLO" di suo, è PRONTO. e poi il tocco
ragazzi, chiunque metta mano al vintage D, scommetto che si troverà benissimo con qualsiasi master abbia sotto le mani, anche la più ciofecosa o morbida sembra integrarsi al meglio con il vintage D. La schermata è chiara e concisa, sembra la lista della spesa per quanto è ordinata. Insomma mi da un senso di "prontezza" che poi si sposa alla perfezione con l'utilizzo,il suono e qualsiasi cosa tu debba fare in ambito pianistico.
L'altro (l'8dio 1928).
Si accende in "sordina", sembra "molle", bisogna andare subito a toccare la curva della velocity (bella e intuitiva ad onor del vero) prima di capire che sotto le mani si ha si uno steinway, ma da render "proprio", perchè,seppur io non sia keith jarrett, mi sono trovato spiazzato premendo un do medioforte, e ritrovarmi un "puf-do". Mi sono sentito come quando metto le mani su un pianoforte con la tastiera dura (io non ho pianoforti in casa, e dunque uso la tastiera per tutto) e i tasti non scendono bene...
Una veloce modifica alla curva, e il suono viene fuori. Sembra però,per quanto molto aperto, molto "vago". Bello per carità,ma "vago" è il termine che mi viene in mente ora. Forse troppo reverbero,poca incisività e leggera lentezza nella risposta (Chiede molte risorse, 2 giga di Ram se ne vanno tranquillamente, io sul portatile ne ho 8 e non dovrei avere problemi,ma chissà). Aggiusto anche quello, e il piano si "spegne" di quell'aura che avevo sentito nelle demo (Ripeto,modello 1928)
Suonabile, con una curva di dinamica personalizzabile al 100%, layer molto carini e superiori a quelli ottenibili con il vintage D,funzioni che non capisco (tipo la funzione staccato/softer....cioè, queste son cose che si suonano a proprio piacimento, non si programmano, a meno che non si stia componendo un brano per orchestra e non si sa suonare il pianoforte e ci si limita a usare frasi da far suonare al computer...ma forse ho frainteso la loro funzione), un interfaccia bella ma non funzionalissima (a me piacciono gli elenchi di funzioni duri e crudi come quello del vintage D/fazioli imperfect sample o del Kawai Ex Pro) e molta personalizzazione. Ma ripeto, tolto il rvb il piano si mostra "discutibile" anche se a qualcuno può far impazzire. In brani lenti o strascicati mostra la sua forza "armonica",nei brani più veloci sembra perdersi a causa di una "scia" eccessiva.
Che dirvi, belli entrambi, ma tra 1928 e vintage D, personalmente, Vintage D tutta la vita. Spero che il modello 1969 non sia un mero upgrade, perchè facendomi 2 calcoli, il 1928 costa piu del 1969 nonostante quest'ultimo sia l'ultimo uscito. Che sia uno scaled down con funzioni in piu (tipo mox-motif)