E forza italiaaaaa!!!

jacus78 29-11-13 13.48
è in lutto strettoemo
igiardinidimarzo 29-11-13 15.36
in lutto... per così poco?

Dispiaciuto, sì...

ma, per il resto, era già scritto tutto:

non so se un giorno sarà fatta giustizia, ma certo è che (a prescindere dalle sue responsabilità) il fango che hanno gettato addosso a quest'uomo è davvero impressionante...
e, inoltre, l'applicazione della legge Severino sulla sua decadenza è fuori da ogni regola di gioco, visto che mai al mondo una legge è stata applicata retroattivamente, ma di questo (e della gravità di questo fatto) nessuno sembra preoccupato...

per il resto, quell'uomo è così tenace che non se lo scrolleranno di dosso facilmente...
jacus78 29-11-13 15.42
igiardinidimarzo ha scritto:
ma certo è che (a prescindere dalle sue responsabilità) il fango che hanno gettato addosso a quest'uomo è davvero impressionante...

peccato non ci sia soffocato in quel fango.
come si dice dalle mie parti, l'erva tinta un mori mai.....(l'erba cattiva non secca mai)
barbetta57 29-11-13 18.12
igiardinidimarzo ha scritto:
non so se un giorno sarà fatta giustizia, ma certo è che (a prescindere dalle sue responsabilità) il fango che hanno gettato addosso a quest'uomo è davvero impressionante...
e, inoltre, l'applicazione della legge Severino sulla sua decadenza è fuori da ogni regola di gioco, visto che mai al mondo una legge è stata applicata retroattivamente, ma di questo (e della gravità di questo fatto) nessuno sembra preoccupato...

a mio parere è quest'uomo che ci ha gettato addosso quintali di merda emo
e, come tutti, ancora non avete capito che cos' è la legge severino (ammesso che tu l'abbia letta e non ti sia accontentato di quello che dice la santanchè): la legge severino stabilisce dei requisiti per la compatibilità e l'incandidabilità alle cariche pubbliche. se rientri nei requisiti, sei candidabile/eleggibile, se no, no. requisito essenziale è non aver riportato condanne penali inferiori ai due anni, punto. è un requisito per essere eletto, come lo è una laurea per poter insegnare.
[g]Art. 1

Incandidabilità alle elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica

1. Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore:

a) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti dall’articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, del codice di procedura penale;

b) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti nel libro II, titolo II, capo I, del codice penale;

c) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, determinata ai sensi dell’articolo 278 del codice di procedura penale.[/g]

non è una condanna, la legge stabilisce dei requisiti. la legge non commina una pena, ma stabilisce un requisito essenziale per poter essere o non essere eletto, che ovviamente vale al momento in cui uno si presenta all'elezione, indipendentemente da quando il reato che sfocia nella condanna che genera il requisito è stato commesso, oppure vale quando vieni condannato e sei già in carica, come nel caso del berlusca. è il fatto di essere condannato che genera il requisito, non il reato per cui sei condannato.


Edited 29 Nov. 2013 17:12
steve 29-11-13 19.47
siamo sicuri che è questa la legge da applicare? non mi risulta che berlusconi (che pure detesto...) abbia mai ucciso nessuno (almeno per sua diretta mano...)

spiegatemi meglio...
barbetta57 29-11-13 20.05
steve ha scritto:
siamo sicuri che è questa la legge da applicare? non mi risulta che berlusconi (che pure detesto...) abbia mai ucciso nessuno (almeno per sua diretta mano...)

spiegatemi meglio...

si tratta di leggere l'italiano, cosa c'è da spiegare?. requisito per essere eletti è non aver ricevuto condanne penali. ci sono varie tipologie di condanne, spiegate in articoli successivi nel dettaglio, ma sostanzialmente non devi essere condannato a più di due anni. punto.
la condanna può valere per qualsiasi tipologia di reato
steve 29-11-13 20.13
la legge che hai riportato parla di delitti... e se questo non è italiano dimmi tu...
igiardinidimarzo 29-11-13 20.21
vedo (ma non mi sorprendo) che continuate a non comprendere l'aspetto grave della vicenda...
afr 29-11-13 21.36
è ancora vivo
Markelly 29-11-13 21.49
@ steve
la legge che hai riportato parla di delitti... e se questo non è italiano dimmi tu...
Credo che con "delitto" si intenda un reato (o un illecito) di varia natura, non necessariamente un omicidio...
anonimo 29-11-13 22.09
igiardinidimarzo ha scritto:
vedo (ma non mi sorprendo) che continuate a non comprendere l'aspetto grave della vicenda...


Gardens, ho gia' fatto in passato questo discorso : ti ammiro perche' a differenza di altri tu non ti nascondi ed ammetti apertamente il tuo schieramento a favore di Silvio Berlusconi,
ritengo decisamente peggiori quegli individui che fingono di esserne contro (come ai tempi della DC) e poi lo votano. (Aggiunto con edita a dopo aver scritto il post).

Con cio', sapendo che il sottoscritto e' anti berlusconiano dal giorno in cui quel signore apri' bocca per appoggiare la candidatura di Fini a sindaco di Roma, volevo replicare ricordandoti che la vera cosa grave e' che S.B. era incandidabile gia' 20 anni fa, e che tutta la politica da allora ad oggi, ha sempre fatto finta di non vedere.

Questo si che e' grave, e se fosse per me, farei decadere tutti i suoi complici da destra a sinistra.

Aggiungo pero' che nonostante i media tendano a ridimensionare le cose, perche' ancora asserviti al cavaliere, la persona in questione ha un curriculum di condanne prescritte ed indultate, che in altri paesi lo porterebbero in galera a vita (laddove solo per evasione fiscale ti becchi 25 anni).

Non so come fai a ritenere candidabile una persona che ha una lista di condanne piu' lunga di quella di Al Capone (che con una sola condanna e' schiattato in carcere).

Ricordo che prescrizione non vuol dire innocenza
e neppure gli anni indultati (da un parlamento a lui asservito) vogliono dire innocenza.

kaiman.

Edited 29 Nov. 2013 21:11
jacus78 29-11-13 23.09
igiardinidimarzo ha scritto:
vedo (ma non mi sorprendo) che continuate a non comprendere l'aspetto grave della vicenda...

secondo me continui a non comprendere tu l'aspetto (GLI aspetti) grave della vicenda.

primo aspetto grave: ti ha risposto afr...."è ancora vivo"
secondo aspetto grave: non solo è ancora vivo, ma sta anche bene
terzo aspetto grave: per colpa sua.....
quarto aspetto grave: per colpa sua....
quinto aspetto grave: per colpa sua....
sesto """""" """"""" """""" """""
settimo """"" """""" """"" """""
ottavo"""""" """"" """"" """""
nono """"" """"" """"" """"
decimo aspetto grave, quello più grave grave: aver generato tipi come te che non hanno la benchè minima idea di cosa sia il bene collettivo o il magna magna generale... per te e tipi come te non fa nessuna differenza, tanto non sapete che significa....
e poi hai anche il coraggio di credere in dio: l'essere giusto e magnanimo per eccellenza.....sto bastardo di B è tutto il contrario...
steve 30-11-13 00.42
@ Markelly
Credo che con "delitto" si intenda un reato (o un illecito) di varia natura, non necessariamente un omicidio...
ero convinto che (come da linguaggio comune) delitto equivaleva a omicidio ma se da un punto di vista penale è come dici tu (chiedo conferma...) e da intendere in senso piu ampio... deduco che nella vita non si finisce mai di imparare...
barbetta57 30-11-13 01.34
Il "delinquente" è colui che commette un delitto, non necessariamente un omicida.
Detto ciò ancora vi sfugge il senso della Severino.
Il nocciolo della questione è aver riportato una qualsiasi condanna per un illecito penale, non l'illecito in se stesso
quartaumentata 30-11-13 20.20
La terminologia giuridica, come accade in ogni settore specialistico, utilizza termini con un significato preciso che si discosta da quello generico (e le maggiori incomprensioni si generano quando il significato è simile ma non esattamente lo stesso).

Venendo alla parola "delitto":

gli illeciti penali formano una grande categori di REATI. I reati si suddividono in due sottocategorie:
1) DELITTI (omicidio, furto, rapina, estorsione, minaccia, lesioni personali, favoreggiamento della prostituzione, truffa, strage, violenza sessuale, corruzione, concussione..... e diversi altri); i delitti sono puniti con la reclusione e/o la multa;
2) le CONTRAVVENZIONI (occhio che non hanno nulla a che vedere con le sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada) caratterizzate da da un ritenuta minor gravità (ad es stampa clandestina, procurato allarme, abuso della credulità popolare...) punite con arresto e/o ammenda.

Quindi quando una legge dice "chiunque sia condannato per un delitto", non sta usando il significato atecnico della parola, inteso come sinonimo di omicidio, ma quello tecnico.
steve 30-11-13 20.58
e questo è sintomatico di come la politica (perchè le leggi sono fatte dalla classe politica...) sia lontana dalla gente comune ignorandone (volutamente?) il linguaggio corrente ricorrendo a sinonimi apparentemente simili ma che al momento (in)opportuno fanno la differenza trasformandosi in tranelli...

mi viene ad es in mente su come è stata legiferata la materia delle agenzie immobiliari... a parte che tra un mucchio di articoli che tendono a salvaguardare la provvigione ad esse spettanti e solo uno a "difesa" dell'acquirente/venditore... c'è una frase molto sibillina "la provvigione è dovuta ad affare concluso"... un qualunque mortale lo interpreterebbe "quando la compravendita dell'immobile è completata con tutte le annesse pratiche... compreso IL PAGAMENTO DEL PREZZO..."

e invece pare (anche se è ancora da chiarire chi e con quale titolo puo sostenere questa interpretazione...) che per "affare concluso" si intenda "quando l'agenzia ha messo in contatto le due parti... dopodichè se ne può lavare le mani... saranno affari loro..."

la dicitura esatta dovrebbe essere "andato a buon fine"...

e a me (comune mortale...) sfugge la differenza...
quartaumentata 30-11-13 22.09
Sul fatto che i politici siano lontanissimo dalla gente comune (tutti noi in fondo) non ci piove. Ma la lontananza si manifesta sopratutto mediante le assurde contorsioni logiche che esprimono quando parlano e (purtroppo) quando legiferano, non nella terminologia, che sarebbe il problema minore.

Per limitarmi al termine "delitto" (non posso affrontare il tuo esempio sulla mediazione immobiliare, dovrei essere chilometrico), osservo che, nella scienza giuridica, la distinzione che ho riassunto prima è vecchissima, non è un espediente della classe politica recente per "gabbare" il popolo usando un liguaggio volutamente incomprensibile. E tuttavia, se nel linguaggio comune si afferma un significato specifico per una parola, non è detto che si debba cambiare per l'ambito tecnico, dove da decenni si intende altro.
Sarei portato a credere che 50 anni fa molta più "gente comune" sarebbe stata consapevole che, in ambito giuridico, la somiglianza terminologica può ingannare. Deve essere un fatto culturale odierno, tendiamo troppo a dare tutto per scontato e ad attribuire significati univoci.

Nel nostro caso poi, ci si mette la somiglianza di significato. Es, se un chimico dice "tetracloruro", non ci sono problemi, io al massimo non capisco e mi limito a questo. Ma ipotizziamo che (esempio assurdo, solo per esprimere il concetto), che nel linguaggio comune "tetracloruro" abbia iniziato a diffondersi molto ad indicare un particolare panino al salame di una certa regione d'Italia. La differenza dei due ambiti probabilmente eviterebbe malintesi; nel caso di "delitto", invece, il significato comune è "omicidio", quello tecnico è "uno dei tanti reati punibili con la reclusione e/o multa". E qui la possibilità di equivoco è maggiore.

Tuttavia, la possibilità di reperire il significato tecnico c'è. Certo c'è da fare uno sforzo di ricerca e documentazione, ma non dovrei farlo se volessi capire cosa significa tetracloruro?

Infine: il fatto che molti termini in ambito giuridico abbiano, da sempre, un significato preciso e immutato SERVE. Serve a parlare chiaro, a non fare giochetti, ad esprimere senza dubbio quel significato e non altri. Come dicevo all'inizio non sono i termini il mezzo che la classe politica usa per nascondere scelte o azioni. Sono le logiche (meglio: le illogiche) che esprimono, i discorsi contorti, i discorsi vuoti, le risposte che sembrano dire molto ma che non rispondono nulla.
Markelly 30-11-13 23.23
Caro quartaumentata, come sempre in ambito giuridico sei un'enciclopedia, e non posso far altro che concordare sempre con i tuoi illuminanti ragionamenti.
drmacchius 01-12-13 10.22
@ quartaumentata
Sul fatto che i politici siano lontanissimo dalla gente comune (tutti noi in fondo) non ci piove. Ma la lontananza si manifesta sopratutto mediante le assurde contorsioni logiche che esprimono quando parlano e (purtroppo) quando legiferano, non nella terminologia, che sarebbe il problema minore.

Per limitarmi al termine "delitto" (non posso affrontare il tuo esempio sulla mediazione immobiliare, dovrei essere chilometrico), osservo che, nella scienza giuridica, la distinzione che ho riassunto prima è vecchissima, non è un espediente della classe politica recente per "gabbare" il popolo usando un liguaggio volutamente incomprensibile. E tuttavia, se nel linguaggio comune si afferma un significato specifico per una parola, non è detto che si debba cambiare per l'ambito tecnico, dove da decenni si intende altro.
Sarei portato a credere che 50 anni fa molta più "gente comune" sarebbe stata consapevole che, in ambito giuridico, la somiglianza terminologica può ingannare. Deve essere un fatto culturale odierno, tendiamo troppo a dare tutto per scontato e ad attribuire significati univoci.

Nel nostro caso poi, ci si mette la somiglianza di significato. Es, se un chimico dice "tetracloruro", non ci sono problemi, io al massimo non capisco e mi limito a questo. Ma ipotizziamo che (esempio assurdo, solo per esprimere il concetto), che nel linguaggio comune "tetracloruro" abbia iniziato a diffondersi molto ad indicare un particolare panino al salame di una certa regione d'Italia. La differenza dei due ambiti probabilmente eviterebbe malintesi; nel caso di "delitto", invece, il significato comune è "omicidio", quello tecnico è "uno dei tanti reati punibili con la reclusione e/o multa". E qui la possibilità di equivoco è maggiore.

Tuttavia, la possibilità di reperire il significato tecnico c'è. Certo c'è da fare uno sforzo di ricerca e documentazione, ma non dovrei farlo se volessi capire cosa significa tetracloruro?

Infine: il fatto che molti termini in ambito giuridico abbiano, da sempre, un significato preciso e immutato SERVE. Serve a parlare chiaro, a non fare giochetti, ad esprimere senza dubbio quel significato e non altri. Come dicevo all'inizio non sono i termini il mezzo che la classe politica usa per nascondere scelte o azioni. Sono le logiche (meglio: le illogiche) che esprimono, i discorsi contorti, i discorsi vuoti, le risposte che sembrano dire molto ma che non rispondono nulla.
aggiungerei che l'ambito giuridico non é l'unico settore dove capitano problemi simili_ basti pensare alla medicina.La lingua comune é una lingua prevalentemente parlata, influenzata dal "gruppoche la parla" o dal media che la diffonde. La sua spontaneitä intrinseca é all'origine della sua imprecisione.

Il gergo tecnico invece é una lingua prevalentemente scritta, che deve essere precisa per convenzione e che deve essere compresa in modo inequivocabile da persone non necessariamente appartenenti allo stesso gruppo, che quindi possono evolvere il proprio gergo parlanto verbalmente. Tutto questo fa sí che le lingue tecniche si evolvano in modo decisamente piü lento di quelle parlate -che ogni 10 anni sono totalmente rinnovate di slang e modi di dire vari-. Magari ai tempi di fogazzaro o ai tempi dello statuto albertino e delle prime leggi scritte il termine "delitto" anche nell'uso comune era sinonimo di reato.
anonimo 01-12-13 14.41
La corruzione costa all'Italia e agli italiani 3 milioni di euro l'anno (6000 miliardi delle vecchie lire)..

L'unico modo per ridurla a livelli medi internazionali e' quello di inasprire le pene per un reato che e' gravissimo.

Invece qui si parla di indulto : e questa la dice lunga su quale parte tengono TUTTE le istituzioni che governano il paese.