Ho comprato yamaha cp1. Recensione
wireless 10-06-15 12.48
Queste sono solo mie consoderazioni su CP1:
- Estetica e realizzazione: Richiama forme e materiali degli anni '70 '80. A me piace. La costruzione, come su tutti i pianoforti di fascia alta è notevole e, per mia esperienza, affidabile.
- Tastiera: mi sono già espresso, ma... sensazione tattile molto buona, quindi materiali di copertura appropriati; anche in presenza di forte umidità si ha un buon feeling con i tasti. Nella brochure di presentazione sottolineavano fortemente quale fosse il riferimento tenuto da Yamaha per il progetto di questo stage piano "flag ship". Il riferimento era il CP80 munito di meccanica da piano a coda. Mi aspettavo qualche cosa di "simile" e comunque qualche differenziazione dal CP5. Vorrei separare quelli che sono aspetti tecnici oggettivi da quelli di tecnica pianistica. I possessori di quest' ultima hanno sicuramente la capacità di adeguarsi in tempo reale alle diverse tipologie di tastiere, ma rimane il fatto che un tasto corto, come quello di CP1(5) comporta notevoli variazioni di peso per essere abbassato a seconda di dove viene premuto (esterno o più interno). Nonostante Yamaha abbia a suo tempo elogiato a dismisura la nuova NW-stage, quando si è trattato di presentare il nuovo CP4, a riprova della mia critica, hanno reintrodotto una tastiera a pesatura progressiva.
- Suoni: pochi, ma diciamo buoni. Anche qui mi aspettavo di pù, ovvio che siano buoni (€4000) ma a bordo di uno strumento cosi costoso ci stavano timbri elaborati per uso stage come timbri specializzati in altri generi (tipo il GT2 sempre di Yamaha). I suoni sono compressi? si, nonostante ci sia un apposito preset di CFIII compresso, anche gli altri danno questa impressione. E secondo me gli interventi possibili non sono sufficienti. Su questo piano avrei voluto una versione rivista (come qualità del timbro) del Grand Piano 2 del P250 che, nell' uso dal vivo su musica "leggera e non solo" è ancora eccezionale (PFM almeno fino a poco tempo fa).
Giudizio finale: costa tanto, anche se adesso si trova a circa 700 Euro in meno che all' inizio (troppo margine di guadagno prima o qualcuno ci perde adesso?). Io l' ho acquistato nuovo, restituendo il CP300... lo acquisti perchè te lo puoi permettere, diversamente credo ci siano stage che a metà prezzo (quasi) non dimezzano la qualità complessiva.
- Estetica e realizzazione: Richiama forme e materiali degli anni '70 '80. A me piace. La costruzione, come su tutti i pianoforti di fascia alta è notevole e, per mia esperienza, affidabile.
- Tastiera: mi sono già espresso, ma... sensazione tattile molto buona, quindi materiali di copertura appropriati; anche in presenza di forte umidità si ha un buon feeling con i tasti. Nella brochure di presentazione sottolineavano fortemente quale fosse il riferimento tenuto da Yamaha per il progetto di questo stage piano "flag ship". Il riferimento era il CP80 munito di meccanica da piano a coda. Mi aspettavo qualche cosa di "simile" e comunque qualche differenziazione dal CP5. Vorrei separare quelli che sono aspetti tecnici oggettivi da quelli di tecnica pianistica. I possessori di quest' ultima hanno sicuramente la capacità di adeguarsi in tempo reale alle diverse tipologie di tastiere, ma rimane il fatto che un tasto corto, come quello di CP1(5) comporta notevoli variazioni di peso per essere abbassato a seconda di dove viene premuto (esterno o più interno). Nonostante Yamaha abbia a suo tempo elogiato a dismisura la nuova NW-stage, quando si è trattato di presentare il nuovo CP4, a riprova della mia critica, hanno reintrodotto una tastiera a pesatura progressiva.
- Suoni: pochi, ma diciamo buoni. Anche qui mi aspettavo di pù, ovvio che siano buoni (€4000) ma a bordo di uno strumento cosi costoso ci stavano timbri elaborati per uso stage come timbri specializzati in altri generi (tipo il GT2 sempre di Yamaha). I suoni sono compressi? si, nonostante ci sia un apposito preset di CFIII compresso, anche gli altri danno questa impressione. E secondo me gli interventi possibili non sono sufficienti. Su questo piano avrei voluto una versione rivista (come qualità del timbro) del Grand Piano 2 del P250 che, nell' uso dal vivo su musica "leggera e non solo" è ancora eccezionale (PFM almeno fino a poco tempo fa).
Giudizio finale: costa tanto, anche se adesso si trova a circa 700 Euro in meno che all' inizio (troppo margine di guadagno prima o qualcuno ci perde adesso?). Io l' ho acquistato nuovo, restituendo il CP300... lo acquisti perchè te lo puoi permettere, diversamente credo ci siano stage che a metà prezzo (quasi) non dimezzano la qualità complessiva.
Edited 10 Giu. 2015 13:35
anonimo 10-06-15 14.32
Non posso trattenermi dall'OT: tutte le volte che leggo il titolo del 3D mi viene in mente una simpatica canzoncina calypso: ho comprato le scarpe di gomma