giannirsc ha scritto:
La cosa che mi fa pensare è come mai chi vuol fare della musica una fonte di guadagno, si dimentichi subito le origini..penso che tutti i musicisti inizino per la passione verso la musica...la musica è un linguaggio...è uno scambio di idee etc etc...poi come subentra la necessità di guadagnare con la musica, ci si scorda della base di tutto ciò..PASSIONE PER LA MUSICA.
Forse ci siamo un po' scontrati all' inizio ma tutto sommato condivido quello che dici anche perché è il mio pensiero da tanti anni e tante volte ho parlato di questo in vari 3d quì nel forum.
Però sbagli e di molto quando fai affermazioni come quelle che ho quotato e non è la prima volta che le fai.
Aldilà delle contese economiche, quando salgo su un palco dimentico tutto e tiro fuori (nei miei limiti) quanto più mi è possibile la magia del messaggio musicale, così anche quando faccio un arrangiamento: travalico sempre il rapporto guadagno/impegno senza rendermi conto se sia notte o giorno, se ho fame o non ho dormito... vengo rapito da quel che faccio, indipendentemente dal ricavo economico.
Quindi non le dire più queste cose e mi faccio interprete anche degli altri nella mia stessa condizione: il perseverare, con tutti i problemi che comporta, se non è "PASSIONE PER LA MUSICA"... dimmi tu cos' è?
Mentre per l' altro discorso ribadisco che il mio non è un pensiero contro la libertà di suonare indipendentemente dall' essere "abilitato" o no ma contro l' imbarbarimento culturale risultante dallo sciacallaggio di certi figuri che approfittano dell' inesistente tutela nel campo musicale.
Di esempi ne ho fatti e potrei farne altri 1000 e non è il pianobar del vigile urbano che suona quando non è in servizio la causa ma ne è un sintomo.
Per chi vuole proseguire la lettura aggiungo altri casi che dimostrano che il problema spesso non è solo legato alla situazione economica attuale.
Cito una convention fatta anni fa in un grande albergo di Roma per la Siemens e organizzata da un' agenzia tedesca per grandi eventi in collaborazione con l' allora nostro impresario. Il tema dell' evento era Vacanze Romane.
Furono mobilitate: un' orchestra (noi), un corpo di ballo che tra l' altro sfilò a coppie tra i tavoli sulle "Lambretta" come nel film degli anni '50, maestranze di Cinecittà con statue e reperti vari di vecchi film, scenografi...
Al di là del fatto economico tutti fummo contenti del risultato ottenuto. Questo fu possibile grazie ad un impresario che oggi rimpiango per la sua passione per la musica e per la direttrice tedesca che con il suo amore per Roma e per la pignoleria nei dettagli seppe dare il colore giusto alla situazione. Gente preziosa.
La stessa direttrice tedesca ci chiamò diverse altre volte per convention dello stesso calibro a Venezia, Firenze... Poi il lavoro venne meno, diceva di non trovarsi più bene e preferiva la Spagna o la Thailandia.
Forse non a caso da quel periodo non ho messo più piede in quei posti, lo stesso periodo in cui sono spuntati quei tipi appaltatori che chiedevano 200 e poi al "musicista" (player di midifile), davano 70 o magari 50 fregandosene della qualità.
In una regione d' Italia avevamo un impresario che ci "vendeva" in quella zona, in realtà sottraeva ai comuni 3 volte il nostro costo reale. Ovviamente al nostro costo pulito rifilava il gruppetto raccogliticcio a cui offriva gli avanzi del suo pasto.
SEGUE...
Edited 29 Lug. 2012 5:24