cick ha scritto:
a tal proposito c'è anche la cosiddetta "scuola attendista", ovvero chi suggerisce di aspettare viste le possibilità di auto-guarigione della struttura cartilaginea, ma presumo (credo) che tale atteggiamento sia da suggerire esclusivamente a chi ha subito una lesione parziale...o no?
La "scuola attendista" e' prevalentemente suggerita da medici piu' maturi, abituati ai tempi nei quali per fare un menisco occorreva un anestesia generale, due tagli sui lati del ginocchio di 15 cm ciascuno, un gesso a gamba alta da tenere due mesi.
Erano solo gli anni 80, ma l'operazione al menisco comportava tutto questo, e per questo motivo quando la lesione non era particolarmente grave, si provava ad attendere l'evoluzione, confidando in un eventuale assestamento delle cartilagini (non guarigione, perche' le cartilagini a detta degli ortopedici che ho sentito non guariscono).
Di fatto in alcuni casi, fare degli esercizi non sotto sforzo poteva fare un lavoro simile a quello di alcuni cuscinetti meccanici che scorrono male, dove facendoli girare, si levigano meglio le superfici ed il movimento di scorrimento torna ad essere sufficiente.
Tutto questo ovviamente per evitare un iter pesante come lo era negli anni 80.
Ora che l'intervento al menisco e' diventato piu' semplice, questa scuola attendista per molti medici non vale piu', pero' non e' detto che sia un bene, nel senso che alcuni specialisti interventisti tendono ad operare anche menischi che potrebbero tirare avanti tranquillamente (con qualche disturbo tipo dolore, ma senza grossi rischi), mentre altri consigliano di provare ad andare avanti per vedere se si puo' recuperare un po'.
Pero' quando la lesione e' evidente o addirittura e' una rottura c'e' poco da fare : a detta dei dottori non guarisce e bisogna intervenire.
Io ho provato ad aspettare, sperando di evitarmi l'intervento : mi e' costato mesi di ritardo camminando malissimo, con dolori e scarsa autonomia nel normale passeggio, e mi e' costato una vacanza in quelle condizioni dove se non avessi atteso mi sarei goduto il mare, le passeggiate ed i divertimenti del posto.
Col senno di poi la penso cosi', ma all'epoca trattandosi del mio primo intervento ero terrorizzato e speravo di evitare l'intervento.
In ogni caso trattandosi di cose mediche, le cose che scriviamo qui sono solo opinioni personali, ma gli unici autorizzati a dire la loro, sono i medici, i quali ti diranno che e' tutto semplice (e di fatto e' vero) e tutte quelle cose li, ma in ogni caso ti ricorderanno che si tratta pur sempre di un intervento.
Un consiglio che posso darti, trattandosi di ortopedia e' quello di non affidarti al primo qualunque, ma di sentire chi nella tua zona ha un buon curriculum con tanti interventi alle spalle.
Nel mio caso, quando dicevo "mi opera tizio" (mi era stato consigliato), spesso sentivo dire "ha operato anche me, anche tizio caio e semprionio... e' proprio bravo". Poi ho scoperto che ha fatto menischi a tutto il Piemonte e dintorni. Il primo ortopedico contattato invece non aveva una buona fama. Appena mi ha visto gioiva per il menisco rotto quasi a dire "finalmente uno da operare", poi informandomi bene ho capito da me che era meglio non andarci a caso.
E' una cosa piccola, si risolve facilmente ma meglio affidarsi a buone mani.
Ciao !.