Markelly ha scritto:
In letteratura si possono vendere tanti libri, ma un Capolavoro che rimane nel tempo lo scrive solo un grande Scrittore. Intessere la trama di un romanzo che attraversi tutte le sfaccettature umane, richiede secondo me uno sforzo destabilizzante di sé che non ha eguali.
Nella musica si possono vendere tanti dischi, ma un Capolavoro che rimane nel tempo lo scrive soltanto un grande Musicista. Intessere la trama di una sinfonia, che attraversi tutte le sfaccettature delle emozioni umane, richiede secondo me uno sforzo destabilizzante di sè che non ha eguali.
Uso le tue stesse parole, solo per dirti che non esiste un'arte che vale più di un'altra.
Markelly ha scritto:
In musica, i successi commerciali si sprecano,
Anche in letteratura, i successi commerciali si sprecano: vedi i vari i "romanzetti" da quattro soldi, dei più svariati generi (dalla fantascienza ai rosa, ai gialli) che abbondano nelle edicole.
Markelly ha scritto:
e spesso chi compone un capolavoro ritenuto tale dai più, ha dato frutto solo alla sua conoscenza musicale, poco a quella umana
Su quali basi affermi che un Beethowen o un Puccini (per fare solo un paio di esempi) hanno dato frutto solo alla loro conoscenza musicale, e poco a quella umana?
Che ne sai tu della conoscenza umana che avevano i grandi musicisti (antichi e moderni) che hanno composto capolavori della musica?
E poi, in definitiva, che ne sai veramente di che cosa è la "conoscenza umana"? Come la definiresti?
Cosa significa "conoscere
tutte le sfaccettature"? . . . Qual'è, ad esempio, la differenza tra la "conoscenza umana" di un Leopardi e quella di un Verga? Lo stoico Seneca aveva forse la stessa "conoscenza umana" dell'epicureo Lucrezio?
Non ti viene in mente, poi, che la "conoscenza umana" è relativa, legata sempre al contesto storico ed ambientale in cui l'artista vive, al carattere della persona, alle sue inclinazioni, alla sue convinzioni ed a tanti altri fattori?
Gli stilnovisti avevano la stessa "conoscenza umana" dei romantici ottocenteschi?
Markelly ha scritto:
In musica, per esprimersi, basta avere quella "sensibilità" (termine impreciso ma che piace a molti) sufficiente per sfornare anche capolavori.
La sensibilità è un termine preciso, che riguarda proprio la comprensione intima e profonda dell'animo umano.
E' necessario innanzitutto conoscere sè stessi nel profondo . . .
gnôthi seautón (conosci te stesso) diceva Socrate.
Se non hai la sensibilità per comprendere l'animo umano, e saperne toccare le corde, non puoi sfornare alcun capolavoro, nè in letteratura, nè in musica, nè in pittura nè in nessun'altra forma d'arte.
Markelly ha scritto:
Poi non importa se nella vita si è dei perfetti imbecilli. Basta pensare alla grande musica di Bird. Qualcuno può giurare anche che abbia fatto un buon percorso di vita?
Esistono, peraltro, molti esempi di grandi letterati, che hanno scritto capolavori, i quali nella vita si sono comportati da perfetti imbecilli.
La verità è che l'arte, quella vera, in tutte le sue forme (dalla pittura, alla scultura, alla musica alla letteratura) implica sempre una grande sensibilità d'animo ed una profonda conoscenza umana: presupposti indispensabili per qualsiasi artista, in ogni campo.
Disquisire su quale sia la "regina delle arti" è una vera idiozia.
Scusami . . . ma le tue affermazioni (e te lo dico seriamente) non meritano rispetto.
Stefano
Edited 19 Gen. 2011 0:58