@ anonimo
ehi, un momento.
quanto al "pezzo di carta".
distinguiamo fra il "valore legale" del pezzo di carta, e la sua utilità.
Io sono contrario al valore legale dei diplomi e lauree (Tizio ha la carta, DEVI assumerlo. Tizio ha la carta, passa avanti nel concorso senza verifiche. Tizio ha la carta, va in pensione due anni prima).
Anche perché fa nascere diplomifici che non insegnano nulla.
Invece, francamente, se "la carta" significa "Tizio oltre a avere talento e passione ha avuto anche la disciplina di venire a ascoltare i maestri A B e C, ha scritto una testi, ha passato tot ore a suonare sotto la guida di Caio",
per reclutare un solista per il tuo gruppo non serve a niente (importa sentirlo)
ma per assumere un tecnico del suono, un accordatore, un insegnante, un turnista, un trascrittore, ha senso.
Devo dire una cosa un po' antipatica: esclusi i presenti,
gli autodidatti di talento sono pochi, l'autodidatta nella maggior parte dei casi è un confusionario che non riusciva a darsi la disciplina di studiare secondo un programma, uno che fa solo quello che "gli va di fare".
Uno che si presenta con "so suonare", e tu quantoi brani puoi ascoltare? Non puoi indagare a fondo rapidamente sulle sue capacità, e sa effettivamente suonare,
ma poi scopri qualche tempo dopo, alla prima occasione, che non sa orchestrare, leggere a prima vista, trascrivere o che so io...
Uhm...
Se "la carta" non avesse valore legale, la posta in gioco diventerebbe "voglio che si sappia, per reputazione, che chi studia da me è un figo perché gli faccio un mazzo così", e il "pezzo di carta" di quel conservatorio varrebbe oro.
Così, tanto per non fossilizzarsi soltanto sull'alternativa "pezzo di carta contro bravura sostanziale"
La costanza e la disciplina, la conoscenza del metodo e della teoria, la puntualità...
...
SONO "bravura".
Il "genio sregolato che fa le cose a modo suo" una volta su 100 è un genio, le altre 99 è un immaturo.
Edited 27 Mar. 2010 13:19