Scale e accordi nel jazz.

Supermario_jazz 04-02-10 20.35
@ skyscape
Vai dove ti portano le mani - di susanno tamarro
non l'aveva scritto Rocco Siffredi????emo
anonimo 04-02-10 20.36
"cose fatte da altri... la copia di qualcun altro"... emoemoemo


ahi ahi ragazzi, ahi ahi...

uno che comincia adesso, prima di essere "originale" deve mangiare tanta pagnotta, copiare copiare copiare, digerire tanti errori altrui, assimilare quelli che sembrano errori e invece sono risposte a domande antiche...

... e poi, dopo, poi...

... quando capisci che un "errore" di Monk o un "manierismo" di Miles Davis o una "banalità da discoteca" di Zawinul o Corea, o una "ripetizione superflua" di Jarrett sono eventi UNICI e carichi di significato...

... e perché, e come...

poi vai con l'originalità.

Se no, dall'originalità alla scoperta dell'acqua calda il passo è breve.

Il Jazz è lì da un secolo e passa,

il pianoforte da quasi tre...

il synth commerciale da 40...

... arriva uno e si preoccupa di fare subito qualcosa di unico e inimitabile?!?

Ma fatti i fondamentali, va', che va bene...


anonimo 05-02-10 12.18
jazzic ha scritto:
Studiate Russell


quoto al 110%
jacus78 26-03-10 10.16
improvvisazione verticale, orizzontale, obliqua........mmmahh
se vai in un negozio e chiedi di qualche improvvisazione verticale o orizzontale, ti danno il cruciverba!!emo
anonimo 26-03-10 10.39
va bene tutto, non tutti dobbiamo sorbirci 10 anni di conservatorio per riempirci di teorie scarsamente applicabili nella musica moderna......

la padronanza delle armonie è per un arrangiatore uno scaffale immenso di spezie..... il dosaggio di esse è prerogativa di pochi....

spesso avere un maestro che ha smesso di avere le minchie in testa e ti faccia capire dal vivo, le differenze di cui sopra, in modo che chi sente possa intimizzare certe sfumature..... cioè ti mette in grado
di usare dei dosaggi che non conosci

spesso queste vengono da sole, ma se uno ti insegna come arrivarci fai prima..... come sempre

i modi alla fine esistono, ma più per fare disquisizioni raffinate per pochi soloni.......

mica per niente le cose migliori sono quelle che si sentono e ti danno il brivido... specialmente se capitano ad minchiam.... e ti meravigli di te stesso

emoemo
Edited 26 Mar. 2010 9:40
Supermario_jazz 26-03-10 16.46
@ anonimo
va bene tutto, non tutti dobbiamo sorbirci 10 anni di conservatorio per riempirci di teorie scarsamente applicabili nella musica moderna......

la padronanza delle armonie è per un arrangiatore uno scaffale immenso di spezie..... il dosaggio di esse è prerogativa di pochi....

spesso avere un maestro che ha smesso di avere le minchie in testa e ti faccia capire dal vivo, le differenze di cui sopra, in modo che chi sente possa intimizzare certe sfumature..... cioè ti mette in grado
di usare dei dosaggi che non conosci

spesso queste vengono da sole, ma se uno ti insegna come arrivarci fai prima..... come sempre

i modi alla fine esistono, ma più per fare disquisizioni raffinate per pochi soloni.......

mica per niente le cose migliori sono quelle che si sentono e ti danno il brivido... specialmente se capitano ad minchiam.... e ti meravigli di te stesso

emoemo
Edited 26 Mar. 2010 9:40
hai poche idee ma confuse!!!emo
MarcoC 29-03-10 18.28
Credo che se non conosci bene la musica, difficilmente, anche se "ad minchiam" come dici, tu ti possono uscire delle cose meravigliose (anche se secondo me buttando le mani è un po' difficile), credo che poi sia difficile capire cosa hai fatto e come utilizzarlo all'interno di una qualsiasi situazione sia compositiva che improvvisativa.

Ma Rocco Siffredi non diceva "Vai dove ti porta il cu...o"?! emo
Cminor 09-08-10 23.13
Quoto, con le sole eccezioni di Erroll Garner ( che conosceva poco e male la musica ) e T. Monk, vero genio pianistico che riusciva a creare armonie innovative anche con i...gomiti. Per tutti gli altri vale quanto sopra.

Pare che Rocco Siffredi dicesse " Vai dove ti porta il c....o". Senza la "u".Ed è così che si è fatto il giro del mondo.
Edited 9 Ago. 2010 22:09
Cminor 09-08-10 23.36
Supermario_jazz ha scritto:
....... in italia purtroppo la cultura del jazz stà lentamente scomparendo.I jazz club sono quasi tutti spariti e quelli rimasti (tipo blue note a milano) sono frequentati da fighettini solo perchè fa tendenza
Per fortuna che a due passi c'è Parigi dove il jazz va ancora molto forte



Sono totalmente in disaccordo. Anni fa mi capitò di assistere ad una jam session con Dexter Gordon e Franco D'andrea. Si proprio lui: Dexter Gordon. Quello a cui si ispirò Tavernier per il bellissimo film "Round about midnight".Ci saranno state si e no una quarantina di persone. Tant'è che l'organizzatore di questi eventi cambiò mestiere. Al Ronny Scott di Londra ( anni'70) ebbi modo di ascoltare Dizzy Gillespie. Un centinaio di persone ( forse). Ma, per la verità, il locale è piccolo e il trombettista si esibiva per più serate.Centri di musica jazz in Italia neppure l'ombra. Scrissi all'allora direttore di Musica jazz Arrigo Polillo che condivise il mio punto di vista. Eravamo quattro gatti. Ora, soprattutto in estate, non c'è locale all'aperto che non presenti musicisti jazz più o meno validi. Non saranno frequentatissimi individualmente ma sono tanti.
Fortunatamente vivo per lo più a Nizza - Francia dove nel quartiere collinare Cimiez ci sono addirittura delle vie intitolate a grandi jazzisti ( Davis,Ellington ecc..) in onore alla loro passata partecipazione ad uno dei più importanti (se non il più importante ! ) festival jazzistici di Francia. Ora non esiste più, oppure esiste in maniera minimale. Così come il festival di Juan les Pins. Abbiamo una nuova generazione di musicisti che a partire da Fresu si è fatta onore soprattutto in Francia. E non si può dire del contrario.
Quindi sostenere che l'attuale approccio al jazz sia di pertinenza dei "fighettini" mi sembra assolutamente improprio. Che poi signore impellicciate vadano ad ascoltare il saltimbanco Keith Jarrett e i suoi due compari perchè fa tendenza può anche essere vero. Ma questo è un altro discorso....

Edited 9 Ago. 2010 21:56
Cminor 06-09-10 22.27
Supermario_jazz ha scritto:
Per essere un buon jazzista devi prima diventare (da solo e senza nessun maestro) un buon insegnante di jazz e poi insegnarlo a te stesso in maniera molto dettagliata


Ragionamento criptico emo

Supermario_jazz ha scritto:
Le scuole di jazz non servono ASSOLUTAMENTE a niente se non a spennarti economicamente ( e questo lo dico da insegnante di jazz)


D'accordissimo emo
anonimo 07-09-10 13.35
non si può generalizzare, prima di andare a lezione bisogna saper scegliere l'insegnante, prima cosa devo sentirlo suonare se sento che sa suonare jazz allora vado a lezione da lui e qui scattano 2 possibilità:

1. è un bravo insegnante e soprattutto è disposto a condividere le sue conoscenze in campo jazzistico

2. non gliene frega niente di insegnare a anzi vede gli altri come possibili concorrenti in futuro quindi a lezione finge di insegnare ma le cose importanti le tiene per se.


poi un discorso a parte va fatto per gli allievi, spiace dirlo ma ci sono allievi che anche con il migliore insegnante non ne verranno mai fuori poi ci sono gli altri.
anonimo 07-09-10 21.19
superbaffone ha scritto:
non gliene frega niente di insegnare a anzi vede gli altri come possibili concorrenti in futuro quindi a lezione finge di insegnare ma le cose importanti le tiene per se.


ora, sono due cose diverse:

non gliene frega niente di insegnare.le cose importanti le tiene per se.


Secondo me questo è legittimo.

Non è obbligatorio che un musicista sappia e voglia condividere quello che sa.

vede gli altri come possibili concorrenti in futuro quindi a lezione finge di insegnare


ecco, se insegna e boicotta i suoi allievi per invidia... in questo caso è un miserabile,

e non credo nemmeno che possa saper suonare bene.

E' un insicuro che probabilmente vive tormentandosi all'ombra di qualche maestro che a suo tempo lo ha mandato a quel paese


anonimo 07-09-10 22.41
certo che un musicista può tenersi per se quello che sa ma allora che non insegni musica emo
SavateVoeanti 08-09-10 01.28
superbaffone ha scritto:
2. non gliene frega niente di insegnare a anzi vede gli altri come possibili concorrenti in futuro quindi a lezione finge di insegnare ma le cose importanti le tiene per se.


Io non ho mai insegnato, però mi sono immaginato che se mi ritrovassi a farlo effettivamente ci sarebbero delle cose che terrei per me, che sono cose che ho scoperto da solo sperimentando sullo strumento, sono passaggi miei che mi rappresentano e che esternerei soltanto dopo mi sia stato riconosciuto che quei particolari passaggi sono tipici di savatevoeanti.
(lo so che è brutto da dire......è da egocentrici di quelli peggiori)

ma per il resto che non è mio insegnerei tutto quello che so.
(da un altro lato però anche questo sembra brutto da dire, perche insegnerei cose che non sono mie, non so se sia giusto)
anonimo 08-09-10 01.48
ho sentito SQCS emo
SavateVoeanti 08-09-10 02.02
emo
ora capisci cosa intendevo dire? questo è un esempio tipico di savatevoeanti che è meglio che non insegno.
camyrock86 08-09-10 03.13
Per chi mastica un poco d'inglese qui una spiegazione dei modi fatta abbastanza bene.emo
Edited 8 Set. 2010 1:13