wildcat80 ha scritto:
Supponiamo che salti una voce.
Le originali non sempre si trovano, e per quanto accurate siano le repliche, non sono le stesse di 30 e fischia anni fa, quindi per fare un lavoro ben fatto si sostituisce tutto il parco voci.
Con voci clonate. Come quelle che in alcuni casi usano i prodotti Behringer.
Non è esatto. Una voce non è un chip unico, ma è l'insieme di più componenti, integrati e non, che la costituiscono, ed ognuno di questi componenti concorre a caratterizzare il suono dello strumento intero. Il carattere del timbro di un synth è dato dalle interazioni di ogni elemento che lo compone.
Quando una voce da problemi si identifica qual'è
il singolo componente e si sostituisce quello. Componente che molte volte è un banale condensatore, una resistenza, un transistor, altre volte invece si tratta di qualche chip. Quando si tratta di un componente discreto o di un chip commerciale generico (per esempio gli operazionali) la maggior parte delle volte lo stesso identico componente è in produzione ancora oggi. Quando si tratta di chip proprietari del produttore, se si riesce se ne trova uno originale e si usa quello per sostituire il componente andato, altrimenti si usa un clone, ma solo per quella voce e non per tutte quante.
Ci possono poi essere casi in cui il componente viene sostituito in tutte le voci, per esempio quando l'originale ha la fama di essere prono a rompersi, come i moduli VCF/VCA del Juno 106, ma li lo si fa per evitarsi problemi in futuro (e relativi - e costosi - viaggi dal tecnico) e non perché il clone suoni diverso. Oppure uno lo può fare semplicemente perché è oltremodo pignolo e vuole che tutte le voci siano esattamente identiche, ma in questo caso si tratta più di tarli mentali che di cose che hanno un effettivo riscontro sul suono dello strumento.
Oggi la produzione di cloni ha raggiunto un livello di sofisticazione tale che questi nuovi componenti si comportano quasi esattamente come i componenti originali, quando addirittura in modo proprio del tutto identico. Quando non lo fanno a sufficienza (ma è un'eventualità sempre più rara, perché le esigenze e la pignoleria in questo campo sono altissime), si ricorre alla calibrazione per cercare di assottigliare il più possibile le differenze.
Quindi quando in un synth si caccia dentro un chip clonato per sostituire un originale guasto, in genere è solo quella voce ad avere il clone, che deve suonare identica alle altre nonostante il componente non originale, mentre tutto il resto dello strumento resta com'è uscito dalla fabbrica.
Per quanto riguarda i prezzi del vintage, anch'io vorrei tanto che crollassero, ma difficilmente lo faranno. Quegli strumenti oltre al valore commerciale dato dalle tecnologie ed i componenti utilizzati, che oggi molte volte hanno scarso valore per via dell'obsolescenza, hanno anche un valore storico, e quello non diventa obsoleto. È quest'ultimo che causa i prezzi alle stelle del vintage. Se il Jupiter 8 non fosse stato usato in Thriller ed in un'altra miriade di dischi e brani negli anni '80, oggi col cavolo che la gente potrebbe chiedere 10'000 e più euro per quel synth. Non lo comprerebbe nessuno.