Parlando di consapevolezza, oggi ho programmato di fare una cosa folle: 20 km nel giorno più caldo dell'anno.
Perché vi chiederete? Sono pazzo? No, semplicemente credo che sia sensato provare ad arrivare molto vicino al limite in sicurezza, in modo da capire quando la corda si è tirata troppo in situazioni più pericolose o in gara.
Ma non parlo di un limite di stanchezza, un limite proprio di tenuta fisica, e il caldo è un ottimo stressor: col caldo, metti alla prova il motore, cuore, termoregolazione, sistema nervoso autonomo.
Iniziamo con una bella lista numerata.
1) arrivare al momento ben idratati e nutriti con calorie adeguate e cibo ben digeribile
2) scegliere il percorso giusto (dislivello limitato, al riparo dal traffico, alternanza di tratti soleggiati e tratti ombreggiati con prevalenza di questi ultimi nei tratti cruciali)
3) scegli l'ora adatta, non troppo presto e non troppo tardi (io sono partito alle 18, ora giusta per l'ombra ma con temperature provanti sempre sopra i 30)
4) idratazione e supporto calorico adeguati, nel caso specifico mi sono attrezzato con camel bag da 1 lt, un flask da 500 e due flask 250 per un totale di 2 lt, di cui 1.5 di isotonica e mezzo d'acqua (perché sul percorso ci sono fontane con cui fare rabbocchi e in caso estremo ci sono tutti i bar degli stabilimenti balneari), ovviamente il tutto adeguatamente refrigerato. In più un paio di gel, di cui ne ho usato uno a circa 3/4 del percorso.
Com'è andata? Bene, sono andato il 25% più piano della velocità di crociera abituale per un lungo di quel tipo per almeno metà di percorso anticipando quello che sarebbe successo fisiologicamente, ma non nascondo che ci sono stati alcuni tratti, brevi, in cui ho cambiato passo marciando (tempi sempre inferiori ai 9' al km, che è un ottimo passo di marcia), perché ci sono momenti in cui non si può fare diversamente.
La frequenza cardiaca con il caldo tende ad alzarsi in maniera importante, un po' per la vasodilatazione cutanea da dispersione termica, un po' per riduzione del volume circolante, quando entri in zona 3 non ha senso insistere, si cala il passo con una buona marcia, e ci si idrata, per cambiare passo quando ci di sente di nuovo pronti.
Arrivando comunque all'ultimo km con ancora abbastanza gas per chiudere sul mio passo abituale.
Sono molto soddisfatto, credo di aver bevuto in tutto il giorno 6 o 7 litri d'acqua fra prima, durante e dopo, più una birretta or ora tanto per integrare carboidrati in forma liquida e vitamine
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Sono arrivato al limite? No, perché quando ho capito che i 20 km sarebbero stati oltre il limite, ho deciso di tagliare a 15, togliendomi comunque la soddisfazione di aver corso da Genova a Cogoleto in meno di due ore con una temperatura media di circa 32 gradi.
E ho capito che dal primo crampo ho circa 14 km di autonomia in sicurezza