@ wildcat80
Riesumo questo post per raccontarvi questa mia breve esperienza con l'Analog One.
Ieri pomeriggio sono andato in un negozio a comprare delle coperture anti polvere per i miei strumenti, e il titolare che ben mi conosce mi dice che ha un Analog One e un Peak usati.
Il Peak lo conosco, il Nord non l'ho mai provato, per cui ne approfitto.
Piccolo, leggero, buona meccanica ma senza aftertouch.
Pannello ricco di controlli che gestiscono tuttavia una catena di sintesi semplificata e razionalizzata: sono svedesi, la razionalità è di casa.
Leggere un solo LFO e inviluppi alla Moog prima maniera se già faceva storcere il naso nel 2014, oggi dovrebbe farlo ancora di più: non è così, perché l'ondata del revival e delle clonazioni ha riportato in auge catene di sintesi antiche e semplici.
Prova sul campo di una mezz'ora, poco ma abbastanza per capire alcune cose FONDAMENTALI.
Primo, suona dannatamente bene. Dico senza mezze misure che è il miglior virtual vintage (non analog, ma vintage, perché lo scopriamo dopo) generalista che abbia mai suonato. Lo so, è un'affermazione forte, molto forte: l'impressione è stata quella. Se dovessi usare una parola molto usata in ambito anglosassone, direi che suona molto "beefy": corposo, succoso, caldo. Le tipologie di filtro sono veramente caratterizzate in maniera inequivocabile.
Secondo: non solo analog. È uno strumento perfetto per riassumere in maniera molto credibile e realistica un mondo di sonorità che attraversano gli anni 70 e 80, fatta di VCO, di DCO, di oscillatori digitali che finiscono in una catena di amplificazione e filtraggio analogica. È uno strumento perfetto come seconda tastiera in qualsiasi contesto. Altra affermazione forte, fortissima, ma c'è un mondo di suoni bread and butter utili per chi suona tanto i Wheather Report come i Depeche Mode, passando per tutto ciò che ci sta in mezzo.
Terzo: razionale non vuole dire facile. È uno strumento che va compreso. In mezz'ora sono riuscito a fare dei test generici, si fa tutto ma con fatica se non si conosce bene tutto il modo di funzionare del pannello e delle funzioni secondarie.
Una volta assimilato il workflow si viaggia spediti, presumo... Questo lo dico corroborato dalle mie precedenti esperienze con Nord: un momento di familiarizzazione e poi si va, subito magari si resta perplessi dall'assenza di un display moderno, ma poi si va serenamente.
Quarto: probabilmente costa molto più di quello che ci si potrebbe aspettare, ma a mio avviso vale davvero ogni singolo centesimo.
Beh non è una scoperta, l’A1 è considerato da molti uno dei migliori VA in assoluto. Personalmente non l’ho mai provato, ma, al netto delle sue edulcorazioni, dal tubo ho constatato che ha un timbro talmente “analog” da rasentare la controparte “real”, veramente ottimo synth