Lo studio di Hans Zimmer

ruggero 27-09-24 09.20
è il suo "environment", il suo spazio compositivo probabilmente in cui si sente a suo agio. Non sarebbe sicuramente il nostro. A me sa tanto di atelier in cui l'artista prende spunti ma poi lo sviluppo e la produzione finale non avviene li.
zaphod 27-09-24 09.40
MarcezMonticus ha scritto:
E vabbé, queste sono le cose che mi fanno passare la voglia di fare musica, non per il talento del compositore - indiscusso - ma per il fatto che mi sento così "piccolo".
Non so se mi spiego.

forse fraintendo, ma contiamo che questo studio ha tra le sue funzioni anche quella di appagare l'ego del possessore. Legittimo, ognuno di noi vorrebbe uno studio similare (magari io toglierei il modulare e ci metterei un po' di roba a tastiera in più emo), ma la Musica è nella nostra testa. Luogo comune? Può darsi, ma fino ad un certo punto. L'ispirazone può venire suonando una tastiera da bambini, sta a noi evolverla in qualcosa di grande. Quello si può fare anche con una master e qualche plugin, ad un costo irrisorio rispetto alla sala di Zimmer.
Poi a certi livelli conta anche la piccola sfumatura, il perfezionista cercherà sempre "quel" suono.
Per me sarebbe una sala giochi, a dir la verità mi sento più "piccolo" quando ascolto un'orchestra arrangiata da Morricone, Trovajoli, Duke Ellington, ecc..
Dallaluna69 27-09-24 11.23
@ semar
Correggetemi se sbaglio, ma non vedo finestre..
Neanche porte se è per quello, ma da qualche parte ci saranno. Anche se, visto il complesso, mi aspetterei di più un passaggio segreto emo
Ilaria_Villa 27-09-24 16.14
@ semar
Correggetemi se sbaglio, ma non vedo finestre..
Non ci sono. In un articolo tecnico, scritto da un docente di fisica acustica, ho letto che le finestra vanno schermate e isolate dal punto di vista acustico. Cedo la parola a chi ne sa di più, ovviamente.
Ilaria_Villa 27-09-24 16.15
@ zaphod
MarcezMonticus ha scritto:
E vabbé, queste sono le cose che mi fanno passare la voglia di fare musica, non per il talento del compositore - indiscusso - ma per il fatto che mi sento così "piccolo".
Non so se mi spiego.

forse fraintendo, ma contiamo che questo studio ha tra le sue funzioni anche quella di appagare l'ego del possessore. Legittimo, ognuno di noi vorrebbe uno studio similare (magari io toglierei il modulare e ci metterei un po' di roba a tastiera in più emo), ma la Musica è nella nostra testa. Luogo comune? Può darsi, ma fino ad un certo punto. L'ispirazone può venire suonando una tastiera da bambini, sta a noi evolverla in qualcosa di grande. Quello si può fare anche con una master e qualche plugin, ad un costo irrisorio rispetto alla sala di Zimmer.
Poi a certi livelli conta anche la piccola sfumatura, il perfezionista cercherà sempre "quel" suono.
Per me sarebbe una sala giochi, a dir la verità mi sento più "piccolo" quando ascolto un'orchestra arrangiata da Morricone, Trovajoli, Duke Ellington, ecc..
emoemo
Ilaria_Villa 27-09-24 16.16
@ Dallaluna69
Neanche porte se è per quello, ma da qualche parte ci saranno. Anche se, visto il complesso, mi aspetterei di più un passaggio segreto emo
emo
mima85 27-09-24 16.22
Ilaria_Villa ha scritto:
Cedo la parola a chi ne sa di più


Semplice, il vetro della finestra è un materiale liscio e rigido, quindi favorisce la riflessione delle onde e la conseguenze creazione di rimbombi / riverberi / eccetera.

In un ambiente usato per la produzione musicale le riflessioni delle onde vanno smorzate per avere una risposta quanto più lineare possibile, perché una stanza con rimbombi e troppo riverbero disturba e confonde i musicisti, per non parlare del fatto che tutta quella roba viene catturata dai microfoni oltre a quello che devono effettivamente registrare. E disturba anche il fonico, quando costui deve mettere insieme e bilanciare le tracce di un brano musicale e farne il master. Un minimo di riverbero nella stanza è giusto averlo, non dev'essere un ambiente tipo camera anecoica dove non c'è una riflessione che sia una perché sarebbe troppo innaturale, ma questo deve rientrare entro determinati limiti.

Questo è il motivo della presenza, in uno studio musicale, di gommapiuma sulle pareti (perlomeno negli angoli, le famose "bass trap"), poco o nulla muro vivo a vista, ed eventualmente tendaggi, cuscini e altra roba in generale buona ad assorbire e spezzare le onde acustiche.

Ci sono una branca scientifica e un'intera categoria di ingegneri dietro a tutto questo, di cui peraltro anch'io non è che sappia molto di più di quello che ho detto quindi ho semplificato parecchio (e forse addirittura banalizzato) il concetto. Però queste sono le linee guida di base.
giosanta 27-09-24 21.15
Pr
Ilaria_Villa ha scritto:
Non ci sono. In un articolo tecnico, scritto da un docente di fisica acustica, ho letto che le finestra vanno schermate e isolate dal punto di vista acustico

Probabile che un personaggio di quella levatura si sia fatto costruire la casa in funzione dello studio e non viceversa.
Immagino, suppongo anche che gli scaffali fotografati siano accessibili, o studiati per esserlo, anche dalla arte posteriore, viceversa sarebbe un incubo.
Ilaria_Villa 28-09-24 17.07
@ mima85
Ilaria_Villa ha scritto:
Cedo la parola a chi ne sa di più


Semplice, il vetro della finestra è un materiale liscio e rigido, quindi favorisce la riflessione delle onde e la conseguenze creazione di rimbombi / riverberi / eccetera.

In un ambiente usato per la produzione musicale le riflessioni delle onde vanno smorzate per avere una risposta quanto più lineare possibile, perché una stanza con rimbombi e troppo riverbero disturba e confonde i musicisti, per non parlare del fatto che tutta quella roba viene catturata dai microfoni oltre a quello che devono effettivamente registrare. E disturba anche il fonico, quando costui deve mettere insieme e bilanciare le tracce di un brano musicale e farne il master. Un minimo di riverbero nella stanza è giusto averlo, non dev'essere un ambiente tipo camera anecoica dove non c'è una riflessione che sia una perché sarebbe troppo innaturale, ma questo deve rientrare entro determinati limiti.

Questo è il motivo della presenza, in uno studio musicale, di gommapiuma sulle pareti (perlomeno negli angoli, le famose "bass trap"), poco o nulla muro vivo a vista, ed eventualmente tendaggi, cuscini e altra roba in generale buona ad assorbire e spezzare le onde acustiche.

Ci sono una branca scientifica e un'intera categoria di ingegneri dietro a tutto questo, di cui peraltro anch'io non è che sappia molto di più di quello che ho detto quindi ho semplificato parecchio (e forse addirittura banalizzato) il concetto. Però queste sono le linee guida di base.
Thanks strameritato. emo
mima85 28-09-24 19.02
@ Ilaria_Villa
Thanks strameritato. emo
emo