Qualcosa di simile alla V-MACHINE SM PRO AUDIO

talia_punk 14-09-24 23.22
@ Lollo78
Infatti...sto già valutando di costruirne un'altro...😍
Lo voglio anche io emoemoemoemo
d_phatt 15-09-24 02.11
L'attuale situazione nell'universo Linux è particolare e molto interessante, ma c'è un ma.

Il sistema è in uno stato che personalmente reputo formidabile. Inossidabile, stabilissimo, velocissimo, moderno, i livelli di produttività personale e professionale che ci ho raggiunto a 360% sono allucinanti. Ci ho fatto veramente di tutto, università, lavoro, musica, progetti personali dei generi più svariati. Volendo anche super scalabile e configurabile, può andare (e va) dagli smartwatch fino ai supercomputer, passando incidentalmente per le tastiere, ed è possibile utilizzarlo nei PC senza nessuna competenza particolare.

Lo stack audio/video pure è messo meglio che mai, Pipewire ha unificato e di fatto sostituito i precedenti sottosistemi audio, con l'eccezione di Jack che continua ad essere una patchbay eccellente per fare comunicare tra loro più programmi audio a basse latenze.

Per quanto riguarda i generatori sonori, ci sono synth ed effetti di qualità a volontà e di ogni tipo, per gli organi setBfree non lo conosco, mentre per i pianoforti e pianoforti elettrici tra i samples free che ho provato (qualcuno bello grosso) nessuno si avvicinava alla qualità di uno stage piano professionale. Poco male, c'è la versione nativa di Pianoteq (che ultimamente ha raggiunto livelli veramente notevoli), basta pagare.

Il ma è questo: virtual instrument e plugin di qualità professionale ci sono, ma se uno vuole/deve a tutti costi utilizzare i virtual instrument proprietari per Mac/Windows...allora meglio lasciar perdere, tolti quei pochi che hanno una versione nativa per Linux. Ci sono dei bridge che permettono di utilizzare su Linux i VST nativi per Windows (e comunque soltanto su architettura x86_64), possono certamente andare per suonare o sperimentare in casa, ma di certo non mi porterei mai in live una soluzione del genere, magari con split e layer...il software per prima cosa deve essere rock solid, poi magari anche performante e ben suonante, altrimenti è inutile.

Insomma ha senso con i software nativi e allora le possibilità sono tantissime, mentre andare di emulazioni ha molto meno senso, se non per il gusto di sperimentare, smanettare e capire, che di per sé già può valere la candela.
wildcat80 15-09-24 08.25
@ d_phatt
L'attuale situazione nell'universo Linux è particolare e molto interessante, ma c'è un ma.

Il sistema è in uno stato che personalmente reputo formidabile. Inossidabile, stabilissimo, velocissimo, moderno, i livelli di produttività personale e professionale che ci ho raggiunto a 360% sono allucinanti. Ci ho fatto veramente di tutto, università, lavoro, musica, progetti personali dei generi più svariati. Volendo anche super scalabile e configurabile, può andare (e va) dagli smartwatch fino ai supercomputer, passando incidentalmente per le tastiere, ed è possibile utilizzarlo nei PC senza nessuna competenza particolare.

Lo stack audio/video pure è messo meglio che mai, Pipewire ha unificato e di fatto sostituito i precedenti sottosistemi audio, con l'eccezione di Jack che continua ad essere una patchbay eccellente per fare comunicare tra loro più programmi audio a basse latenze.

Per quanto riguarda i generatori sonori, ci sono synth ed effetti di qualità a volontà e di ogni tipo, per gli organi setBfree non lo conosco, mentre per i pianoforti e pianoforti elettrici tra i samples free che ho provato (qualcuno bello grosso) nessuno si avvicinava alla qualità di uno stage piano professionale. Poco male, c'è la versione nativa di Pianoteq (che ultimamente ha raggiunto livelli veramente notevoli), basta pagare.

Il ma è questo: virtual instrument e plugin di qualità professionale ci sono, ma se uno vuole/deve a tutti costi utilizzare i virtual instrument proprietari per Mac/Windows...allora meglio lasciar perdere, tolti quei pochi che hanno una versione nativa per Linux. Ci sono dei bridge che permettono di utilizzare su Linux i VST nativi per Windows (e comunque soltanto su architettura x86_64), possono certamente andare per suonare o sperimentare in casa, ma di certo non mi porterei mai in live una soluzione del genere, magari con split e layer...il software per prima cosa deve essere rock solid, poi magari anche performante e ben suonante, altrimenti è inutile.

Insomma ha senso con i software nativi e allora le possibilità sono tantissime, mentre andare di emulazioni ha molto meno senso, se non per il gusto di sperimentare, smanettare e capire, che di per sé già può valere la candela.
La cosa più incredibile è che esiste un grande produttore, che è Korg, che è dal 2005 che produce workstation basate su Linux (Oasys, Kronos, Nautilus), e null'altro di rilevante in senso commerciale è uscito. 19 anni di successi peraltro, non parliamo di robaccia di poco valore.
maxpiano69 15-09-24 08.32
@ wildcat80
La cosa più incredibile è che esiste un grande produttore, che è Korg, che è dal 2005 che produce workstation basate su Linux (Oasys, Kronos, Nautilus), e null'altro di rilevante in senso commerciale è uscito. 19 anni di successi peraltro, non parliamo di robaccia di poco valore.
Anche la serie Motif di Yamaha è basata su un Linux (Mandriva) customizzato (e probabilmente lo stesso vale per Montage e MoDX), ma si parla di implementazioni più vicine al concetto di Linux Embedded e che come tali sono strettamente legate all'hardware su cui devono girare, più che di applicazioni che possano girare su versioni Linux "generaliste"
zerinovic 15-09-24 10.11
@ talia_punk
Hai modo di indicarmi su Amazon cosa comprare per collegare l'ipad al controller midi?
valuta anche una interfaccia dato che cmq c'è la volontà di avere un expander che avrebbe prese midi e uscite/ingressi audio.

come la presonus itwo. che ti fa risparmiare sull'adattatore apple. avendo una presa device apposta per ipad.
ziokiller 15-09-24 11.49
Il problema fondamentale di Linux è che non puoi rilasciare un software come faresti per Windows o macOS dove l'utente finale deve solo installarlo o eseguirlo, perché funzionerebbe solo su determinate macchine e su tante altre no. A meno che non si tratti di progetti open source, allora rilasci il sorgente ma non i binari, che teoricamente ognuno dovrebbe compilarsi per sé, cosa che molti utenti "finali" non hanno idea di come si faccia... anche perché certe volte non è per niente facile.

Linux... ok, ma quale Linux? Intel x86, intel x64, ARM v7, ARMv8, ARM64, ecc. e poi quale versione di glibc? Ci sono dipendenze? E' un casino! E' impossibile creare una sorta di "Universal Binary" come fa la Apple, o un file ELF unico che funzioni con tutte le installazioni.

Tornando in topic, secondo me la soluzione più moderna e affidabile è un iPad, un host AUv3 e una discreta collezione di plugin AUv3.
1paolo 15-09-24 13.10
@ ziokiller
Il problema fondamentale di Linux è che non puoi rilasciare un software come faresti per Windows o macOS dove l'utente finale deve solo installarlo o eseguirlo, perché funzionerebbe solo su determinate macchine e su tante altre no. A meno che non si tratti di progetti open source, allora rilasci il sorgente ma non i binari, che teoricamente ognuno dovrebbe compilarsi per sé, cosa che molti utenti "finali" non hanno idea di come si faccia... anche perché certe volte non è per niente facile.

Linux... ok, ma quale Linux? Intel x86, intel x64, ARM v7, ARMv8, ARM64, ecc. e poi quale versione di glibc? Ci sono dipendenze? E' un casino! E' impossibile creare una sorta di "Universal Binary" come fa la Apple, o un file ELF unico che funzioni con tutte le installazioni.

Tornando in topic, secondo me la soluzione più moderna e affidabile è un iPad, un host AUv3 e una discreta collezione di plugin AUv3.
Bene anche lo Zio concorda che “iPad is the best”, ovviamente corredato delle giuste App (tra cui ovviamente VB3m !)
emoemoemo
d_phatt 15-09-24 13.30
ziokiller ha scritto:
Il problema fondamentale di Linux è che non puoi rilasciare un software come faresti per Windows o macOS dove l'utente finale deve solo installarlo o eseguirlo, perché funzionerebbe solo su determinate macchine e su tante altre no. A meno che non si tratti di progetti open source, allora rilasci il sorgente ma non i binari, che teoricamente ognuno dovrebbe compilarsi per sé, cosa che molti utenti "finali" non hanno idea di come si faccia... anche perché certe volte non è per niente facile.

Linux... ok, ma quale Linux? Intel x86, intel x64, ARM v7, ARMv8, ARM64, ecc. e poi quale versione di glibc? Ci sono dipendenze? E' un casino! E' impossibile creare una sorta di "Universal Binary" come fa la Apple, o un file ELF unico che funzioni con tutte le installazioni.

Sì, l'ostacolo principale è questo, anche se con soluzioni come AppImage e simili il problema può essere mitigato di molto. Ad esempio, anche se lascia il tempo che trova, la versione Linux di MuseScore è in formato AppImage e funziona senza problemi; poi rendono disponibili anche pacchetti specifici per le distribuzioni principali, ma la versione raccomandata è quella AppImage.

Il fatto che non esista un "Linux" (se non il kernel vero e proprio) ma tante distribuzioni è sicuramente alla radice, però se andiamo a vedere quelle principali sono sempre le stesse: Debian e derivati (tra cui Ubuntu e Mint), e la famiglia derivata da Red Hat Enterprise che però ultimamente sta attraversando un periodo così a causa delle politiche di Red Hat. Le altre, per quanto funzionali o tecnicamente meritevoli, sono più per addetti ai lavori e non mi sembrano allo stesso livello in termini di diffusione e quindi, implicitamente, di affidabilità in termini di scommesse sul futuro.

La mia idea è che alla fine della fiera l'unico vero standard de facto è e rimarrà Debian.
Ovidio 15-09-24 14.29
@ d_phatt
ziokiller ha scritto:
Il problema fondamentale di Linux è che non puoi rilasciare un software come faresti per Windows o macOS dove l'utente finale deve solo installarlo o eseguirlo, perché funzionerebbe solo su determinate macchine e su tante altre no. A meno che non si tratti di progetti open source, allora rilasci il sorgente ma non i binari, che teoricamente ognuno dovrebbe compilarsi per sé, cosa che molti utenti "finali" non hanno idea di come si faccia... anche perché certe volte non è per niente facile.

Linux... ok, ma quale Linux? Intel x86, intel x64, ARM v7, ARMv8, ARM64, ecc. e poi quale versione di glibc? Ci sono dipendenze? E' un casino! E' impossibile creare una sorta di "Universal Binary" come fa la Apple, o un file ELF unico che funzioni con tutte le installazioni.

Sì, l'ostacolo principale è questo, anche se con soluzioni come AppImage e simili il problema può essere mitigato di molto. Ad esempio, anche se lascia il tempo che trova, la versione Linux di MuseScore è in formato AppImage e funziona senza problemi; poi rendono disponibili anche pacchetti specifici per le distribuzioni principali, ma la versione raccomandata è quella AppImage.

Il fatto che non esista un "Linux" (se non il kernel vero e proprio) ma tante distribuzioni è sicuramente alla radice, però se andiamo a vedere quelle principali sono sempre le stesse: Debian e derivati (tra cui Ubuntu e Mint), e la famiglia derivata da Red Hat Enterprise che però ultimamente sta attraversando un periodo così a causa delle politiche di Red Hat. Le altre, per quanto funzionali o tecnicamente meritevoli, sono più per addetti ai lavori e non mi sembrano allo stesso livello in termini di diffusione e quindi, implicitamente, di affidabilità in termini di scommesse sul futuro.

La mia idea è che alla fine della fiera l'unico vero standard de facto è e rimarrà Debian.
Le appimage... stavo per scriverlo io emo
Oltre a non dipendere dalle varie distro hanno l'ulteriore vantaggio di essere "portable".
Ne uso alcune su chiavetta usb (tra cui Firefox, Libreoffice e Musescore) su vari PC pubblici in biblioteche o internet cafe, con Ubuntu e Zorin... mai dato problemi. Tra l'altro è un formato sicuro, i dati cache restano all'interno della appimage e non lasciano tracce sul PC ospitante. emo
d_phatt 15-09-24 14.35
@ maxpiano69
Anche la serie Motif di Yamaha è basata su un Linux (Mandriva) customizzato (e probabilmente lo stesso vale per Montage e MoDX), ma si parla di implementazioni più vicine al concetto di Linux Embedded e che come tali sono strettamente legate all'hardware su cui devono girare, più che di applicazioni che possano girare su versioni Linux "generaliste"
Oasys/Kronos, Motif, molto probabilmente anche Montage e i loro derivati, praticamente la spina dorsale di almeno metà dei live tenuti dagli anni 2000 a oggi.

Ma secondo me anche quando non apertamente dichiarato c'è Linux o altre varianti UNIX-like al cuore di molte altre tastiere e anche mixer digitali; chi è che si rimette a progettare e scrivere un OS da zero, mantenerlo, supportarlo, svilupparlo magari per decenni...e poi siamo proprio sicuri che a rifarselo in autonomia viene fuori un risultato dello stesso livello tecnico-qualitativo?

Persino un colosso come Sony in un prodotto dai volumi enormi come PlayStation ha basato il sistema su FreeBSD, non è che l'hanno scritto da zero.
Ovidio 15-09-24 14.46
@ 1paolo
Bene anche lo Zio concorda che “iPad is the best”, ovviamente corredato delle giuste App (tra cui ovviamente VB3m !)
emoemoemo
L'enorme vantaggio del tablet rispetto ai vari PC e hardware... è la funzionalità touchscreen, ovvero l'immediatezza e la semplicità ( e le diottrie ringraziano). Sull'affidabilità e pasta sonora per contesti impegnativi preferirei ancora un expander o una workstation. L'ideale - per i miei gusti, ovvio - sarebbe una app da tablet che permetta la configurazione e gestione della tastiera, un po' come succede già con la Roland vr09 e altre. Personalmente ritengo che nel 2024 un display lcd a 2 righe con menu, sottomenu etc residuato degli anni 90 non sia più presentabile né gestibile.
talia_punk 15-09-24 23.24
@ Lollo78
Infatti...sto già valutando di costruirne un'altro...😍
Come hai fatto a costruirlo? Hai eventualmente dei progetti?
maxpiano69 16-09-24 08.27
@ talia_punk
Come hai fatto a costruirlo? Hai eventualmente dei progetti?
Basta cercare "minidexed" in rete e trovi tutto, comunque il sito base del progetto è questo https://github.com/probonopd/MiniDexed
(ma ti serve davvero? Ci fai "solo" un equivalente di un DX7 basato sul VST Dexed, cosa che peraltro puoi fare su qualsiasi PC and anche su iPad, ma non è che ci fai girare quel che vuoi...)
Lollo78 16-09-24 09.10
@ maxpiano69
Basta cercare "minidexed" in rete e trovi tutto, comunque il sito base del progetto è questo https://github.com/probonopd/MiniDexed
(ma ti serve davvero? Ci fai "solo" un equivalente di un DX7 basato sul VST Dexed, cosa che peraltro puoi fare su qualsiasi PC and anche su iPad, ma non è che ci fai girare quel che vuoi...)
Veramente si tratta di un tx816...
maxpiano69 16-09-24 09.40
@ Lollo78
Veramente si tratta di un tx816...
OK ovvero 6 istanze di Dexed ed anche quello lo puoi fare anche su iPad/PC... ma visto che la discussione parte dal discorso di un'alternativa a moderna a V-machine per far girare dei VST (in generale), per quanto interessante il Minidexed non risponde a quell'esigenza.
Ovidio 16-09-24 14.15
@ maxpiano69
OK ovvero 6 istanze di Dexed ed anche quello lo puoi fare anche su iPad/PC... ma visto che la discussione parte dal discorso di un'alternativa a moderna a V-machine per far girare dei VST (in generale), per quanto interessante il Minidexed non risponde a quell'esigenza.
Alla fine se proprio si vuole realizzare un sistema windows based senza troppi orpelli si può sempre optare per un mini pc + scheda audio racchiusi e cablati in un bel rack e pilotare il tutto via vnc da un tablet. Mi pare che qui sul forum qualcuno lo stia già facendo con risultati soddisfacenti.
È anche vero che a quel punto con la stessa cifra o anche meno forse converrebbe un expander usato (es.: Motif Rack).
d_phatt 16-09-24 14.27
@ Ovidio
Alla fine se proprio si vuole realizzare un sistema windows based senza troppi orpelli si può sempre optare per un mini pc + scheda audio racchiusi e cablati in un bel rack e pilotare il tutto via vnc da un tablet. Mi pare che qui sul forum qualcuno lo stia già facendo con risultati soddisfacenti.
È anche vero che a quel punto con la stessa cifra o anche meno forse converrebbe un expander usato (es.: Motif Rack).
Sì esatto, o anche Mac Mini che è una bella bestia. Però ha senso soprattutto se è necessaria veramente tanta potenza di calcolo, o se si vuole avere a disposizione una DAW completa per l'uso anche in studio; una volta che usi il tablet per il controllo remoto...se è "soltanto" per utilizzare quei 2/3 VST di piano/organo con Camelot tanto vale farli girare direttamente su iPad, togliendo tanta roba e complessità al tutto.

Parlando di Raspberry Pi, Linux e controllo remoto via VNC, ho pronta una soluzione dedicata per trasformare un RPi con Pianoteq (versione nativa per Linux ARM 64 bit) in un expander dedicato, facendo un po' la summa delle esperienze già condivise da altri sul web e aggiungendo qualche idea mia. Ha richiesto del tempo per sistemare quello che io chiamo Edit Mode, ma ora è tutto pronto, sto solo aspettando di testarlo sul Raspberry Pi 5 e poi pubblicherò le istruzioni con i "sorgenti" (niente più che un set di script piuttosto articolati e di utilità per l'interfaccia necessari per gestire il tutto).
wildcat80 16-09-24 14.45
@ Ovidio
Alla fine se proprio si vuole realizzare un sistema windows based senza troppi orpelli si può sempre optare per un mini pc + scheda audio racchiusi e cablati in un bel rack e pilotare il tutto via vnc da un tablet. Mi pare che qui sul forum qualcuno lo stia già facendo con risultati soddisfacenti.
È anche vero che a quel punto con la stessa cifra o anche meno forse converrebbe un expander usato (es.: Motif Rack).
Io se volessi un sistema Windows andrei dritto al nocciolo: Surface Pro con docking e interfaccia audio, qualora non avessi un controller dedicato con interfaccia integrata.