@ d_phatt
L'attuale situazione nell'universo Linux è particolare e molto interessante, ma c'è un ma.
Il sistema è in uno stato che personalmente reputo formidabile. Inossidabile, stabilissimo, velocissimo, moderno, i livelli di produttività personale e professionale che ci ho raggiunto a 360% sono allucinanti. Ci ho fatto veramente di tutto, università, lavoro, musica, progetti personali dei generi più svariati. Volendo anche super scalabile e configurabile, può andare (e va) dagli smartwatch fino ai supercomputer, passando incidentalmente per le tastiere, ed è possibile utilizzarlo nei PC senza nessuna competenza particolare.
Lo stack audio/video pure è messo meglio che mai, Pipewire ha unificato e di fatto sostituito i precedenti sottosistemi audio, con l'eccezione di Jack che continua ad essere una patchbay eccellente per fare comunicare tra loro più programmi audio a basse latenze.
Per quanto riguarda i generatori sonori, ci sono synth ed effetti di qualità a volontà e di ogni tipo, per gli organi setBfree non lo conosco, mentre per i pianoforti e pianoforti elettrici tra i samples free che ho provato (qualcuno bello grosso) nessuno si avvicinava alla qualità di uno stage piano professionale. Poco male, c'è la versione nativa di Pianoteq (che ultimamente ha raggiunto livelli veramente notevoli), basta pagare.
Il ma è questo: virtual instrument e plugin di qualità professionale ci sono, ma se uno vuole/deve a tutti costi utilizzare i virtual instrument proprietari per Mac/Windows...allora meglio lasciar perdere, tolti quei pochi che hanno una versione nativa per Linux. Ci sono dei bridge che permettono di utilizzare su Linux i VST nativi per Windows (e comunque soltanto su architettura x86_64), possono certamente andare per suonare o sperimentare in casa, ma di certo non mi porterei mai in live una soluzione del genere, magari con split e layer...il software per prima cosa deve essere rock solid, poi magari anche performante e ben suonante, altrimenti è inutile.
Insomma ha senso con i software nativi e allora le possibilità sono tantissime, mentre andare di emulazioni ha molto meno senso, se non per il gusto di sperimentare, smanettare e capire, che di per sé già può valere la candela.
La cosa più incredibile è che esiste un grande produttore, che è Korg, che è dal 2005 che produce workstation basate su Linux (Oasys, Kronos, Nautilus), e null'altro di rilevante in senso commerciale è uscito. 19 anni di successi peraltro, non parliamo di robaccia di poco valore.