Monologo di Antonio Scurati

Ilaria_Villa 24-04-24 17.57
Sono la figlia minore di Renato Villa (1916-2007), veterano della II Guerra Mondiale, antifascista, partigiano nella Resistenza cattolica e Giusto. Quando sono nata, le mie sorelle avevano venti e sedici anni più di me e arrivai, inaspettata, il 4 marzo 1965 (nevicava ed era pure giovedì grasso). Mio padre, che si fece pure due anni di campo di prigionia, si portò nella tomba il suo segreto, ovvero aver falsificato documenti per dare una nuova identità a ebrei e ricercati dalla Gestapo. I parenti di mia madre non stettero con le mani in mano: il fratello maggiore della mamma, sacerdote novello, era assai affaccendato, con la sua bicicletta, a portare "conforto spirituale" sotto gli occhi dei nazifascisti, che, per rispetto della tonaca, gli facevano pure il saluto militare!

Papà, antifascista vero, non sopportava la degenerazione di un certo antifascismo, quello che si trasformava nel suo contrario, come ha ben fatto notare Stefano. Squadrismo rosso-bruno, per usare un'espressione molto in voga ora.

Mai avrei immaginato di vedere così tanti ammiratori delle "democrature" e delle dittature tout court, degli "uomini forti" , del terrorismo. Le "femministe" di "Non una di meno", che rasentano il ridicolo, vedendo il patriarcato dappertutto, ma dimenticandosi di condannarlo dove realmente prospera; attente all'uso dell'asterisco e della schwa (la e capovolta), ma dimentiche della sorte delle donne afgane, yazide, kurde, cristiane, ebree. Ipocrisia, tantissima ipocrisia. Una nausea che non vi dico, per non parlare dei cortei pro-Hamas. Vorrei tanto vederle queste riot girls da divano, che tanto odiano e contestano i valori della civiltà occidentale, cosa farebbero in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Nigeria sotto il controllo di Boko Haram, Libia, Algeria e così via, non dimenticando il Sud Sudan, fra guerra e carestia (ONU, se ci sei batti un colpo), e tante altre realtà.

Ho perso otto amici ucraini, sotto le bombe o gettati in una fossa comune; sette amici russi sono in galera, di cui tre condannati a quindici anni in una colonia penale siberiana solo per aver scritto nel loro blog "No alla guerra di Putin" o "Fermate Putin". Un mio contatto professionale israeliano ha perso un parente nel pogrom del 7 ottobre e un altro una nipote. Un dolore che brucia l'anima e non trovo parole, solo preghiere.

Scusate lo sfogo.

LLink
Sbaffone 24-04-24 20.20
@ Ilaria_Villa
Sono la figlia minore di Renato Villa (1916-2007), veterano della II Guerra Mondiale, antifascista, partigiano nella Resistenza cattolica e Giusto. Quando sono nata, le mie sorelle avevano venti e sedici anni più di me e arrivai, inaspettata, il 4 marzo 1965 (nevicava ed era pure giovedì grasso). Mio padre, che si fece pure due anni di campo di prigionia, si portò nella tomba il suo segreto, ovvero aver falsificato documenti per dare una nuova identità a ebrei e ricercati dalla Gestapo. I parenti di mia madre non stettero con le mani in mano: il fratello maggiore della mamma, sacerdote novello, era assai affaccendato, con la sua bicicletta, a portare "conforto spirituale" sotto gli occhi dei nazifascisti, che, per rispetto della tonaca, gli facevano pure il saluto militare!

Papà, antifascista vero, non sopportava la degenerazione di un certo antifascismo, quello che si trasformava nel suo contrario, come ha ben fatto notare Stefano. Squadrismo rosso-bruno, per usare un'espressione molto in voga ora.

Mai avrei immaginato di vedere così tanti ammiratori delle "democrature" e delle dittature tout court, degli "uomini forti" , del terrorismo. Le "femministe" di "Non una di meno", che rasentano il ridicolo, vedendo il patriarcato dappertutto, ma dimenticandosi di condannarlo dove realmente prospera; attente all'uso dell'asterisco e della schwa (la e capovolta), ma dimentiche della sorte delle donne afgane, yazide, kurde, cristiane, ebree. Ipocrisia, tantissima ipocrisia. Una nausea che non vi dico, per non parlare dei cortei pro-Hamas. Vorrei tanto vederle queste riot girls da divano, che tanto odiano e contestano i valori della civiltà occidentale, cosa farebbero in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Nigeria sotto il controllo di Boko Haram, Libia, Algeria e così via, non dimenticando il Sud Sudan, fra guerra e carestia (ONU, se ci sei batti un colpo), e tante altre realtà.

Ho perso otto amici ucraini, sotto le bombe o gettati in una fossa comune; sette amici russi sono in galera, di cui tre condannati a quindici anni in una colonia penale siberiana solo per aver scritto nel loro blog "No alla guerra di Putin" o "Fermate Putin". Un mio contatto professionale israeliano ha perso un parente nel pogrom del 7 ottobre e un altro una nipote. Un dolore che brucia l'anima e non trovo parole, solo preghiere.

Scusate lo sfogo.

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bel post!
paolo_b3 24-04-24 21.36
Cioè in sintesi state dicendo "tolleriamo il fascismo" perchè chi si oppone non è all'altezza?
Domani è il 25 aprile, parliamo del fascismo e delle motivazioni che ci hanno portato allo sfacelo. Poi se vogliamo organizzare la giornata nazionale contro Pol Pot io sarò in prima fila.
Ilaria_Villa 24-04-24 22.21
@ Sbaffone
bel post!
Grazie. emo
d_phatt 25-04-24 14.25
@ paolo_b3
Cioè in sintesi state dicendo "tolleriamo il fascismo" perchè chi si oppone non è all'altezza?
Domani è il 25 aprile, parliamo del fascismo e delle motivazioni che ci hanno portato allo sfacelo. Poi se vogliamo organizzare la giornata nazionale contro Pol Pot io sarò in prima fila.
La vedo come te. Su determinate questioni il giudizio deve essere netto e al di là di ogni ambiguità. Poi si discute sul resto, semmai.

@Ilaria_Villa non posso che ringraziarti per il post che hai pubblicato. Posso solo dire che concordo totalmente sui concetti espressi...sulle tragiche vicende umane che racconti purtroppo trovare delle parole è difficile.
Ilaria_Villa 25-04-24 15.49
@ d_phatt
La vedo come te. Su determinate questioni il giudizio deve essere netto e al di là di ogni ambiguità. Poi si discute sul resto, semmai.

@Ilaria_Villa non posso che ringraziarti per il post che hai pubblicato. Posso solo dire che concordo totalmente sui concetti espressi...sulle tragiche vicende umane che racconti purtroppo trovare delle parole è difficile.
emo
paolo_b3 25-04-24 19.34
@ d_phatt
La vedo come te. Su determinate questioni il giudizio deve essere netto e al di là di ogni ambiguità. Poi si discute sul resto, semmai.

@Ilaria_Villa non posso che ringraziarti per il post che hai pubblicato. Posso solo dire che concordo totalmente sui concetti espressi...sulle tragiche vicende umane che racconti purtroppo trovare delle parole è difficile.
Diventa anche tu palindromo emoemoemo
d_phatt 26-04-24 00.01
@ paolo_b3
Diventa anche tu palindromo emoemoemo
Non sono bravo con i palindromi, però ho una palandrana volendo! emo
wildcat80 26-04-24 00.21
Per concludere in bellezza il 25 aprile... Le radici del partito radicale sono i fratelli Rosselli, che chi conosce bene la storia sa essere state vittime della lunga mano di Galleazzo Ciano tramite i servizi segreti di regime e alleati francesi.
Eppure, oggi, i radicali non sono stati i benvenuti.
Così come la Brigata Ebraica, solo che fa comodo dimenticarsene.
Perché?
Perché c'è chi può essere più antifascista di altri?

25 aprile, Torino: i sedicenti antifascisti di Anpi e centri sociali impediscono con la violenza a radicali e liberali di partecipare alla tradizionale fiaccolata.

Ieri l’Associazione Aglietta, +Europa Torino, Radicali Italiani, ISTITUTO LIBERALE PIEMONTE, l’Associazione Anahita, Italia Viva Torino e Libdem avrebbero dovuto partecipare alla tradizionale fiaccolata della Festa della Liberazione in memoria di Bruno Segre.

In realtà ciò non è stato possibile a causa delle violenze compiute da Anpi e centri sociali, tra cui Askatasuna, che hanno strappato alcune delle bandiere dei radicali come quella dell’Ucraina e dell’Unione Europea e rotto il cartello della Brigata Ebraica, oltre ai calci, i pugni e gli spintoni.

Alla fine, gli esponenti radicali sono stati allontanati non prendendo dunque parte al corteo.

Queste persone, che si riempiono la bocca di tolleranza e pace, sono i primi fascisti del nostro tempo.
Ilaria_Villa 26-04-24 13.29
@ wildcat80
Per concludere in bellezza il 25 aprile... Le radici del partito radicale sono i fratelli Rosselli, che chi conosce bene la storia sa essere state vittime della lunga mano di Galleazzo Ciano tramite i servizi segreti di regime e alleati francesi.
Eppure, oggi, i radicali non sono stati i benvenuti.
Così come la Brigata Ebraica, solo che fa comodo dimenticarsene.
Perché?
Perché c'è chi può essere più antifascista di altri?

25 aprile, Torino: i sedicenti antifascisti di Anpi e centri sociali impediscono con la violenza a radicali e liberali di partecipare alla tradizionale fiaccolata.

Ieri l’Associazione Aglietta, +Europa Torino, Radicali Italiani, ISTITUTO LIBERALE PIEMONTE, l’Associazione Anahita, Italia Viva Torino e Libdem avrebbero dovuto partecipare alla tradizionale fiaccolata della Festa della Liberazione in memoria di Bruno Segre.

In realtà ciò non è stato possibile a causa delle violenze compiute da Anpi e centri sociali, tra cui Askatasuna, che hanno strappato alcune delle bandiere dei radicali come quella dell’Ucraina e dell’Unione Europea e rotto il cartello della Brigata Ebraica, oltre ai calci, i pugni e gli spintoni.

Alla fine, gli esponenti radicali sono stati allontanati non prendendo dunque parte al corteo.

Queste persone, che si riempiono la bocca di tolleranza e pace, sono i primi fascisti del nostro tempo.
Ho letto e visto. Non trovo le parole per questa vergogna. O forse sì: squadrismo rosso.
MicTastiera 26-04-24 16.47
@ Ilaria_Villa
Sono la figlia minore di Renato Villa (1916-2007), veterano della II Guerra Mondiale, antifascista, partigiano nella Resistenza cattolica e Giusto. Quando sono nata, le mie sorelle avevano venti e sedici anni più di me e arrivai, inaspettata, il 4 marzo 1965 (nevicava ed era pure giovedì grasso). Mio padre, che si fece pure due anni di campo di prigionia, si portò nella tomba il suo segreto, ovvero aver falsificato documenti per dare una nuova identità a ebrei e ricercati dalla Gestapo. I parenti di mia madre non stettero con le mani in mano: il fratello maggiore della mamma, sacerdote novello, era assai affaccendato, con la sua bicicletta, a portare "conforto spirituale" sotto gli occhi dei nazifascisti, che, per rispetto della tonaca, gli facevano pure il saluto militare!

Papà, antifascista vero, non sopportava la degenerazione di un certo antifascismo, quello che si trasformava nel suo contrario, come ha ben fatto notare Stefano. Squadrismo rosso-bruno, per usare un'espressione molto in voga ora.

Mai avrei immaginato di vedere così tanti ammiratori delle "democrature" e delle dittature tout court, degli "uomini forti" , del terrorismo. Le "femministe" di "Non una di meno", che rasentano il ridicolo, vedendo il patriarcato dappertutto, ma dimenticandosi di condannarlo dove realmente prospera; attente all'uso dell'asterisco e della schwa (la e capovolta), ma dimentiche della sorte delle donne afgane, yazide, kurde, cristiane, ebree. Ipocrisia, tantissima ipocrisia. Una nausea che non vi dico, per non parlare dei cortei pro-Hamas. Vorrei tanto vederle queste riot girls da divano, che tanto odiano e contestano i valori della civiltà occidentale, cosa farebbero in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Nigeria sotto il controllo di Boko Haram, Libia, Algeria e così via, non dimenticando il Sud Sudan, fra guerra e carestia (ONU, se ci sei batti un colpo), e tante altre realtà.

Ho perso otto amici ucraini, sotto le bombe o gettati in una fossa comune; sette amici russi sono in galera, di cui tre condannati a quindici anni in una colonia penale siberiana solo per aver scritto nel loro blog "No alla guerra di Putin" o "Fermate Putin". Un mio contatto professionale israeliano ha perso un parente nel pogrom del 7 ottobre e un altro una nipote. Un dolore che brucia l'anima e non trovo parole, solo preghiere.

Scusate lo sfogo.

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Grazie mille per aver condiviso questa meravigliosa storia, e grazie a tuo papà per quello che ha fatto!
MicTastiera 26-04-24 17.59
@ Ilaria_Villa
Sono la figlia minore di Renato Villa (1916-2007), veterano della II Guerra Mondiale, antifascista, partigiano nella Resistenza cattolica e Giusto. Quando sono nata, le mie sorelle avevano venti e sedici anni più di me e arrivai, inaspettata, il 4 marzo 1965 (nevicava ed era pure giovedì grasso). Mio padre, che si fece pure due anni di campo di prigionia, si portò nella tomba il suo segreto, ovvero aver falsificato documenti per dare una nuova identità a ebrei e ricercati dalla Gestapo. I parenti di mia madre non stettero con le mani in mano: il fratello maggiore della mamma, sacerdote novello, era assai affaccendato, con la sua bicicletta, a portare "conforto spirituale" sotto gli occhi dei nazifascisti, che, per rispetto della tonaca, gli facevano pure il saluto militare!

Papà, antifascista vero, non sopportava la degenerazione di un certo antifascismo, quello che si trasformava nel suo contrario, come ha ben fatto notare Stefano. Squadrismo rosso-bruno, per usare un'espressione molto in voga ora.

Mai avrei immaginato di vedere così tanti ammiratori delle "democrature" e delle dittature tout court, degli "uomini forti" , del terrorismo. Le "femministe" di "Non una di meno", che rasentano il ridicolo, vedendo il patriarcato dappertutto, ma dimenticandosi di condannarlo dove realmente prospera; attente all'uso dell'asterisco e della schwa (la e capovolta), ma dimentiche della sorte delle donne afgane, yazide, kurde, cristiane, ebree. Ipocrisia, tantissima ipocrisia. Una nausea che non vi dico, per non parlare dei cortei pro-Hamas. Vorrei tanto vederle queste riot girls da divano, che tanto odiano e contestano i valori della civiltà occidentale, cosa farebbero in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Nigeria sotto il controllo di Boko Haram, Libia, Algeria e così via, non dimenticando il Sud Sudan, fra guerra e carestia (ONU, se ci sei batti un colpo), e tante altre realtà.

Ho perso otto amici ucraini, sotto le bombe o gettati in una fossa comune; sette amici russi sono in galera, di cui tre condannati a quindici anni in una colonia penale siberiana solo per aver scritto nel loro blog "No alla guerra di Putin" o "Fermate Putin". Un mio contatto professionale israeliano ha perso un parente nel pogrom del 7 ottobre e un altro una nipote. Un dolore che brucia l'anima e non trovo parole, solo preghiere.

Scusate lo sfogo.

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Vi racconto una storia in tema con la Resistenza e con la musica.

Riguarda la mia insegnante di pianoforte.
Un giorno mi raccontò della sua infanzia passata a Pinerolo (in provincia di Torino, all'inizio della val Chisone, zona di intensa lotta partigiana) durante la seconda guerra mondiale. Ad un certo punto mi disse che girava indisturbata in paese in bicicletta nonostante la presenza dei soldati tedeschi (se ricordo bene) e, visto che era una insospettabile, credo avesse una decina d'anni, nel cestino della merenda portava messaggi per i partigiani emo. Io ero un ragazzino a quell' epoca quando andavo a lezione da lei, 14/15 anni, ero rimasto colpito da questo racconto, avevo capito perfettamente che avrebbe fatto una brutta fine se l'avessero scoperta, ma non avevo approfondito il racconto. Oggi in età matura l' avrei tempestata di domande.
wildcat80 26-04-24 19.13
Purtroppo in Italia si tende sempre a fare tutto o bianco (anzi, rosso) o nero: la Resistenza e il fascismo sono capitoli che andrebbero studiati ad un livello ben più approfondito dei libro di storia, soprattutto ora.
Un po' per il momento storico e un po' perché i testimoni di quell'epoca stanno morendo tutti, per motivi puramente anagrafici.
Sarebbe interessante capire a livello della gente di strada dei tempi perché il fascismo ha avuto la strada spianata, e questo non lo si insegna mai abbastanza, si parla della marcia su Roma e della violenza, ma mai abbastanza della propaganda, che è stata la vera arma per rendere la cittadinanza entusiasta del fascismo.
Sarebbe interessante addentrarsi nelle dinamiche della guerra partigiana, perché lì si capisce il perché della diffidenza e del clima divisivo.
Sarebbe interessante parlare delle forze alleate che hanno combattuto in Italia, così non finirebbe dimenticata la Brigata Ebraica (spoiler: è il fondo di verità su cui si basa Bastardi senza gloria).
Ovidio 27-04-24 00.36
@ Ilaria_Villa
Sono la figlia minore di Renato Villa (1916-2007), veterano della II Guerra Mondiale, antifascista, partigiano nella Resistenza cattolica e Giusto. Quando sono nata, le mie sorelle avevano venti e sedici anni più di me e arrivai, inaspettata, il 4 marzo 1965 (nevicava ed era pure giovedì grasso). Mio padre, che si fece pure due anni di campo di prigionia, si portò nella tomba il suo segreto, ovvero aver falsificato documenti per dare una nuova identità a ebrei e ricercati dalla Gestapo. I parenti di mia madre non stettero con le mani in mano: il fratello maggiore della mamma, sacerdote novello, era assai affaccendato, con la sua bicicletta, a portare "conforto spirituale" sotto gli occhi dei nazifascisti, che, per rispetto della tonaca, gli facevano pure il saluto militare!

Papà, antifascista vero, non sopportava la degenerazione di un certo antifascismo, quello che si trasformava nel suo contrario, come ha ben fatto notare Stefano. Squadrismo rosso-bruno, per usare un'espressione molto in voga ora.

Mai avrei immaginato di vedere così tanti ammiratori delle "democrature" e delle dittature tout court, degli "uomini forti" , del terrorismo. Le "femministe" di "Non una di meno", che rasentano il ridicolo, vedendo il patriarcato dappertutto, ma dimenticandosi di condannarlo dove realmente prospera; attente all'uso dell'asterisco e della schwa (la e capovolta), ma dimentiche della sorte delle donne afgane, yazide, kurde, cristiane, ebree. Ipocrisia, tantissima ipocrisia. Una nausea che non vi dico, per non parlare dei cortei pro-Hamas. Vorrei tanto vederle queste riot girls da divano, che tanto odiano e contestano i valori della civiltà occidentale, cosa farebbero in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Nigeria sotto il controllo di Boko Haram, Libia, Algeria e così via, non dimenticando il Sud Sudan, fra guerra e carestia (ONU, se ci sei batti un colpo), e tante altre realtà.

Ho perso otto amici ucraini, sotto le bombe o gettati in una fossa comune; sette amici russi sono in galera, di cui tre condannati a quindici anni in una colonia penale siberiana solo per aver scritto nel loro blog "No alla guerra di Putin" o "Fermate Putin". Un mio contatto professionale israeliano ha perso un parente nel pogrom del 7 ottobre e un altro una nipote. Un dolore che brucia l'anima e non trovo parole, solo preghiere.

Scusate lo sfogo.

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Grazie per aver condiviso questo prezioso ricordo
igiardinidimarzo 27-04-24 16.04
d_phatt ha scritto:
Faccenda di una gravità indescrivibile.


Faccenda che non esiste nemmeno: i fatti sono andati diversamente, ma, come al solito, la sinistra ci monta un caso per pura propaganda...
Ilaria_Villa 27-04-24 16.50
@ MicTastiera
Grazie mille per aver condiviso questa meravigliosa storia, e grazie a tuo papà per quello che ha fatto!
emo
Ilaria_Villa 27-04-24 16.55
@ MicTastiera
Vi racconto una storia in tema con la Resistenza e con la musica.

Riguarda la mia insegnante di pianoforte.
Un giorno mi raccontò della sua infanzia passata a Pinerolo (in provincia di Torino, all'inizio della val Chisone, zona di intensa lotta partigiana) durante la seconda guerra mondiale. Ad un certo punto mi disse che girava indisturbata in paese in bicicletta nonostante la presenza dei soldati tedeschi (se ricordo bene) e, visto che era una insospettabile, credo avesse una decina d'anni, nel cestino della merenda portava messaggi per i partigiani emo. Io ero un ragazzino a quell' epoca quando andavo a lezione da lei, 14/15 anni, ero rimasto colpito da questo racconto, avevo capito perfettamente che avrebbe fatto una brutta fine se l'avessero scoperta, ma non avevo approfondito il racconto. Oggi in età matura l' avrei tempestata di domande.
Un post che scalda il cuore, grazie mille.
Ilaria_Villa 29-04-24 17.23
@ wildcat80
Purtroppo in Italia si tende sempre a fare tutto o bianco (anzi, rosso) o nero: la Resistenza e il fascismo sono capitoli che andrebbero studiati ad un livello ben più approfondito dei libro di storia, soprattutto ora.
Un po' per il momento storico e un po' perché i testimoni di quell'epoca stanno morendo tutti, per motivi puramente anagrafici.
Sarebbe interessante capire a livello della gente di strada dei tempi perché il fascismo ha avuto la strada spianata, e questo non lo si insegna mai abbastanza, si parla della marcia su Roma e della violenza, ma mai abbastanza della propaganda, che è stata la vera arma per rendere la cittadinanza entusiasta del fascismo.
Sarebbe interessante addentrarsi nelle dinamiche della guerra partigiana, perché lì si capisce il perché della diffidenza e del clima divisivo.
Sarebbe interessante parlare delle forze alleate che hanno combattuto in Italia, così non finirebbe dimenticata la Brigata Ebraica (spoiler: è il fondo di verità su cui si basa Bastardi senza gloria).
emo
stesgarbi 03-05-24 23.06
paolo_b3 ha scritto:
Cioè in sintesi state dicendo "tolleriamo il fascismo" perchè chi si oppone non è all'altezza?

Credo che tu non voglia dare atto di quanto altri hanno espresso con estrema chiarezza: qui nessuno tollera il fascismo, a cominciare dal sottoscritto.

Ed altrettanto chiaramente è stato detto che "chi si oppone" non è un vero antifascista, perchè usa gli stessi metodi violenti e prevaricatori dei fascisti.
Qui non si tratta di "non essere all'altezza": i cosiddetti "antifascisti" sono di fatto essi stessi fascisti, o promotori di altre ideologie dittatoriali, diverse ma altrettanto orribili.

Dunque io continuo a considerarmi antifascista, ma il mio essere antifascista non ha (e non vuole avere) nulla a che fare con lo squadrismo violento che vedo oggi nelle piazze e nelle università .
Non si può davvero essere antifascisti se non si prova la stessa avversione per TUTTE LE IDEOLOGIE DITTATORIALI - incluso il comunismo, che storicamente non ha mai prodotto alcun regime democratico, o la dittatura teocratica iraniana, o quella neo zarista di Putin ecc. ecc. .

E questi odierni "antifa", violenti, antidemocratici, indisponibili ad ogni forma di dialogo civile., per me sono come i fascisti.
Costoro cantano "Bella Ciao" senza neppure comprenderne il significato: la canzone infatti narra di chi si sveglia una mattina, trova un'invasore e dichiara di essere disposto a morire resistendo, ma negano agli Ucraini il diritto di resistere al dittatore russo che li ha invasi... "in nome della Pace".
E tuttavia esaltano come "partigiani" ed "eroi della resistenza" i terroristi di Hamas, che hanno instaurato una dittatura sanguinaria nella striscia di Gaza, mortificando tra l'altro i diritti delle donne ed instaurando leggi che prevedono la pena di morte per gli omosessuali.

Al fascismo intrinseco di questi "antifà", purtroppo, si somma una totale e profonda ignoranza in materia di Storia....
stesgarbi 03-05-24 23.07
@ Ilaria_Villa
Sono la figlia minore di Renato Villa (1916-2007), veterano della II Guerra Mondiale, antifascista, partigiano nella Resistenza cattolica e Giusto. Quando sono nata, le mie sorelle avevano venti e sedici anni più di me e arrivai, inaspettata, il 4 marzo 1965 (nevicava ed era pure giovedì grasso). Mio padre, che si fece pure due anni di campo di prigionia, si portò nella tomba il suo segreto, ovvero aver falsificato documenti per dare una nuova identità a ebrei e ricercati dalla Gestapo. I parenti di mia madre non stettero con le mani in mano: il fratello maggiore della mamma, sacerdote novello, era assai affaccendato, con la sua bicicletta, a portare "conforto spirituale" sotto gli occhi dei nazifascisti, che, per rispetto della tonaca, gli facevano pure il saluto militare!

Papà, antifascista vero, non sopportava la degenerazione di un certo antifascismo, quello che si trasformava nel suo contrario, come ha ben fatto notare Stefano. Squadrismo rosso-bruno, per usare un'espressione molto in voga ora.

Mai avrei immaginato di vedere così tanti ammiratori delle "democrature" e delle dittature tout court, degli "uomini forti" , del terrorismo. Le "femministe" di "Non una di meno", che rasentano il ridicolo, vedendo il patriarcato dappertutto, ma dimenticandosi di condannarlo dove realmente prospera; attente all'uso dell'asterisco e della schwa (la e capovolta), ma dimentiche della sorte delle donne afgane, yazide, kurde, cristiane, ebree. Ipocrisia, tantissima ipocrisia. Una nausea che non vi dico, per non parlare dei cortei pro-Hamas. Vorrei tanto vederle queste riot girls da divano, che tanto odiano e contestano i valori della civiltà occidentale, cosa farebbero in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Nigeria sotto il controllo di Boko Haram, Libia, Algeria e così via, non dimenticando il Sud Sudan, fra guerra e carestia (ONU, se ci sei batti un colpo), e tante altre realtà.

Ho perso otto amici ucraini, sotto le bombe o gettati in una fossa comune; sette amici russi sono in galera, di cui tre condannati a quindici anni in una colonia penale siberiana solo per aver scritto nel loro blog "No alla guerra di Putin" o "Fermate Putin". Un mio contatto professionale israeliano ha perso un parente nel pogrom del 7 ottobre e un altro una nipote. Un dolore che brucia l'anima e non trovo parole, solo preghiere.

Scusate lo sfogo.

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Desidero anch'io ringraziarti per la Tua bella testimonianza.
Stefano