@ vin_roma
@benjomy
In un post precedente parlavi della tendenza, negli acustici, di alleggerire al tocco il peso delle meccaniche e che di conseguenza questo si rifletteva anche sulle meccaniche dei digitali.
L'ho notato, l'ho notato su certi Yamaha Clavinova di fascia alta, su uno Yamaha a coda nuovo con addirittura i tasti neri più bassi e spioventi (e la cosa mi ha destabilizzato non poco) ma soprattutto l'ho notato su tutti i Fazioli che erano in mostra a Cremona non molto tempo fa ...scandaloso! (per me, ovvio), ma un altro po' bastava soffiarci sopra per suonare!
Il problema non era tanto nel rapporto con la resa dinamica ma sul fatto che suonando un po' energico si "sporcava" tantissimo e con la presa sulla tastiera sembrava di camminare (slittare) con le patatine sul pavimento della nonna appena tirato a cera.
Sarò della vecchia scuola ma non la trovo una soluzione che facilita.
Non sono minimamente al tuo livello, e altrettanto certamente non sono di sicuro un amante delle meccaniche troppo pesanti, ma penso che abbia senso condividere qui che la stessa sensazione l'ho avuta anch'io sul Fazioli nell'auditorium della mia città...credo sia il modello più grande che fanno, o che facevano, saranno almeno 10/15 anni che è lì e per una cosa o per un'altra ho avuto modo di suonarlo diverse volte. Una meccanica scandalosamente leggera, si sporcava con nulla facendo movimenti normalissimi che mai mi hanno creato problemi di questo tipo su altri pianoforti, un altro po' e bastava soffiare sui tasti per far partire le note. È proprio vero che la sensazione non è quella di avere una facilitazione, ma un problema ulteriore e neanche piccolo. Il che è incredibilmente frustrante perché oltretutto sai di avere una Ferrari davanti e invece ti trovi a disagio. Sicuramente studiarci su per un po' aiuterebbe tanto, ma chi può permetterselo?
Lo Steinway dell'auditorium del conservatorio, quello sì che era una fuoriserie che da noi esigeva il massimo senza scuse, lo standard sul quale dovevamo misurarci senza se e senza ma...ho anche uno ottimo ricordo dello Schimmel della mia aula (meno rilassanti invece le lezioni
), e invece ricordo benissimo i calendari spiccati sul Petrof della scuola comunale di musica, dove iniziavo a trovarmi a mio agio verso la fine della lezione