@ maxpiano69
E quindi? Il concetto che esprime è semplice e chiaro anche in 30s: Barry Harris (compagno di casa di un certo Thelonious Monk e tra i fondatori del linguaggio bebop, quindi ne saprà qualcosa... ) ti dice che lui non ha mai pensato la musica che suonava e/o componeva in termini di "modi" ovvero rapporto accordo/scala (intesa come modo), ma che quella è una classificazione inventata successivamente e secondo lui per scopi "lucrativi". Per approfondire il metodo di Barry Harris ci sono parecchie altre fonti ovviamente.
Io personalmente penso che non sia stata inventata magari solo per fare soldi, ma che sia il frutto di una analisi di un qualcosa (il linguaggio jazz, particolarmente il bebop) fatta da qualcuno che non aveva preso parte alla sua genesi e che quindi è giunta a conclusioni diverse da quella che invece è la vera origine di quel linguaggio
Potremmo definirla una "misinterpretation" o comunque una classificazione pseudo-scientifica che può essere forse utile per studiare ovvero analizzare a posteriori ed a livello accademico un brano o una improvvisazione e farci su una tesina, ma non aiuta a capire le radici di quel linguaggio ed il perché di certe sue soluzioni e stilemi, anzi tende a portare fuori strada ed in tal modo non permette di creare le giuste basi di cui un esecutore ha bisogno, per imparare ad improvvisare secondo quel linguaggio.
Ragionare invece per centri tonali e movimenti mette nella giusta prospettiva, semplicemente perché è così che chi ha concepito quel linguaggio ragionava.
(Il mio pensiero, da appassionato ma non professionista, che però ha avuto a che fare con entrambi i metodi; WTF_Bach è sicuramente più preparato di me e può essere di sicuro più preciso e dettagliato, ovviamente)
Grazie Max, interessante analisi la tua, incomincio a capire il senso di questo post. +1