Concordo in parte.
Sono d'accordo sul fatto che se c'è qualità e contenuto basti un piano (o una chitarra) ed una voce per farsi ascoltare. Sono dell'idea che soprattutto nel pop le buone canzoni (nella maggioranza dei casi) debbano funzionare prima di tutto in acustico, anche spogliate della produzione.
Però bisogna anche contestualizzare, non voglio utilizzarla come scusa ma i tempi sono cambiati (e non in meglio). Se prendiamo gli esordi di Cremonini come esempio si parla di più di 20 anni fa, allora le cose giravano in modo completamente diverso.
Oltretutto avevo letto un'intervista in cui lo stesso Cremonini diceva che i Lunapop agli inizi avevano ricevuto dei rifiuti da diverse etichette, poi gli è girata in meglio ed evidentemente hanno trovato la via giusta (e hanno fatto i record).
Poi molto dipende anche dalla città e dall'ambiente in cui uno si trova (io abito in provincia e quando esco di casa per trovare locali che fanno musica live che potrebbero essere interessati alle mie cose devo farmi un bel pezzetto). Bologna in quel senso invece è una fucina costantemente attiva (sempre in riferimento al buon Cesare).
Parli di aperture di concerti e via dicendo, ma io dubito fortemente che se non hai conoscenze importanti o un etichetta dietro a spingerti tu possa arrivare da solo a quel punto.
vin_roma ha scritto:
Secondo me pensi troppo e credi che programmando si riesce in qualcosa.
No, non è il progetto di un turbofan d'aereo o di un palazzo, devi andare in giro e proporti, crearti le occasioni, farti sentire e capire che risposta provochi nel pubblico, aggiustando sempre più il tiro. Registrarsi serve più per riscoltarsi e presentarsi.
Verissimo, ed ho intenzione di farlo perché non c'è altra via. Però non sarebbe giusto farlo magari già con dei pezzi pubblicati e registrati come si deve sulle varie piattafome digitali? (considerando che il mondo musicale al giorno d'oggi volente o nolente si concentra in gran parte lì)