@ WTF_Bach
Un altro paio di concetti.
1) la posizione vince su tutto. Quando si suonano brani tardo-romantici (tipo chopin) si tende a fare l’errore di seguire sin da subito l’accentazione a scapito della posizione - pensiamo all’inizio dello studio in C# minore, ove la posizione 1 2 3 4 procede dal do diesis al re diesis etc.
L’approccio giusto è studiare innanzitutto il meccanismo facendo uso degli approcci assai utili delle rotazioni, controrotazioni e “insiemi paralleli” di Chang.
Lo studio dell’accentazione verrà quando il meccanismo sarà pienamente acquisito.
2) far sempre musica. Quante volte studiamo il meccanismo “staccando la testa”, come se stessimo facendo dei piegamenti sulle braccia. Invece anche la più sordida scala o il più vieto arpeggio va suonato “facendo musica”.
3) il suono vince su tutto. Insegnava Jerry Bergonzi: val più una scala maggiore ascendente suonata col suono e l’articolazione giusta che un diluvio di pentatoniche o un perfetto fraseggio bebop se poi il suono farebbe vomitare un azteco.
Tre grandi punti, in particolare il 2 (per me)