@ Antony
Adesso raccontaci cosa pensi della M3 con tanto di espansione Radias.
Presto disporrò di una M3-73 Xpanded utilizzata in ambito domestico da un mio amico medico.
Per me è uno strumento straordinario.
Premesso che lo strumento acquistato era in ottime condizioni estetiche, mi sono accorto immediatamente che a livello software c’era qualcosa che non andava. Dopo essermi documentato, ho capito che l’unica strada era la reinstallazione del sistema operativo che, fortunatamente, è scritto su SD card. L’aspettò più complesso è stato smontare il modulo M3 dalla tastiera e tenere traccia delle viti che tengono chiuso il modulo stesso, 16 in tutto, dalle lunghezze diverse a seconda dei lati.
Come spiegavo, la scelta della card SD è determinante, perché quelle più recenti da 32GB non vengono riconosciute, mentre l’installazione del sistema operativo è semplice ma non evidente, perché talvolta servono due o più riavvii.
Fatta questa doverosa premessa, posso dire che M3 EXP è ancora uno strumento attuale ed interessante, perché offre timbriche standard e sintetiche, variegate ed utilizzabili in molti contesti. La scheda Radias è la vera ciliegina sulla torta, perché aggiunge quel sapore di virtual analog, sia utilizzata da sola (24 voci di polifonia non sono proprio pochissime) che in modalità Combination (fino a 4 parti).
Con una card SD da 2GB e la presenza della espansione EXB-M256 è possibile caricare all’avvio le due espansioni di Brass e quella di pianoforte acustico che, in totale, impiegano circa un minuto e mezzo - un tempo accettabile per il boot.
Ho installato anche l’editor che è molto approfondito e permette di raggiungere le parti più nascoste della macchina, però non fa da librarian e quindi Program e Combination vanno spostati manualmente.
La manualistica di M3 è corposa e consiglio di leggerla perché si trovano informazioni non immediatamente comprensibili ad un primo uso della macchina. Ad esempio i program sei Radias si possono salvare non solo nel banco I - F, ma anche in altri banchi purché ne venga cambiata la tipologia.
Per il resto, la programmazione generale è abbastanza intuitiva, grazie al display di buone dimensioni. Per i dettagli, preferisco usare l’editor che consente un approccio più veloce, senza avventurarsi tra i menu.
Un capitolo a parte merita l’arpeggiatore intelligente KARMA, che ritengo interessante e utile a livello creativo, per quanto molto difficile da programmare e modificare.
Nel complesso, M3 EXP è, nonostante la sua età, una workstation ancora utilizzabile con grande soddisfazione.