Acquistare una seconda Roland Fantom G7

Elettronico 30-06-22 22.18
Grazie a tutti per gli interventi!

dielle63 ha scritto:
Ma davvero si ha bisogno di centinaia di campioni diversi?

Dipende dai risultati che si vogliono ottenere. Mi permetto di rispondere andando un po' nel dettaglio, facendo riferimento alla mia esperienza e attuale situazione musicale (quindi ad una veduta sicuramente piuttosto limitata 😄): se il ruolo del tastierista è quello di arricchire l'arrangiamento e di tanto in tanto emergere con qualche solo (magari eseguito con ottime capacità tecniche), allora poche patch ben scelte sono più che sufficienti; se invece gli arrangiamenti gravitano attorno alle tastiere e si cerca di suonare cover il più fedeli possibili ai brani originali, allora l'utilizzo di un elevato numero di campioni, patch, live set è necessario sia per la qualità dei suoni all'interno del mix complessivo della band, sia per la fattibilità e la godibilità dell'esecuzione.
Nel mio caso, non essendo come tecnica tastieristica particolarmente bravo, ho dovuto ripiegare sulla capacità di programmazione/gestione dei suoni nell'arrangiamento, cercando inoltre di utilizzare la tecnologia per agevolarmi il più possibile durante le esecuzioni. Suono in una cover band dance 70/80 e vi assicuro che ricreare con un buon livello di accuratezza gli arrangiamenti dell'epoca (per il primo decennio prevalentemente orchestrali, per il secondo prevalentemente elettronici) richiede di rivedere ogni volta i timbri di archi, fiati, pianoforti, sintetizzatori, ecc... in termini di tutti i tipici parametri di inviluppo, filtraggio, differenze di intonazione, e di mescolarli con layer, split, pedale di espressione/volume in modo tale di riuscire ad approssimare quanto meglio possibile un'orchestra che suona (oppure varie sovraincisioni in studio) con solo 2 mani a disposizione.
Alla luce di tutto questo lavoro, sono sempre più convinto che avere due workstation uguali sia stata la scelta giusta (sicuramente per la schiena, meno per il portafogli 😄)
Visto che il discorso è uscito... cosa ne pensate?
Cordiali saluti, Alessio
berlex65 01-07-22 09.35
Elettronico ha scritto:
Nel mio caso, non essendo come tecnica tastieristica particolarmente bravo, ho dovuto ripiegare sulla capacità di programmazione/gestione dei suoni nell'arrangiamento, cercando inoltre di utilizzare la tecnologia per agevolarmi il più possibile durante le esecuzioni.

Qundi i suoni sono belli ma le esecuzioni sono scarse? Bah! Mi pare un po' un discorso senza senso. Per suonare live la disco '70 occorre essere veramente bravi! Quindi o sei una persona umile (e poi suoni benissimo) oppure usate le backing tracks (come dovrebbe essere) e a questo punto non ha senso comprare 2 tastiere uguali! Ne basta una .
Questa è la mia opinione, umileemoemo.
Ciao
Paolo
Elettronico 01-07-22 16.28
berlex65 ha scritto:
Qundi i suoni sono belli ma le esecuzioni sono scarse? Bah! Mi pare un po' un discorso senza senso.

Ahahah effettivamente rileggendo ciò che ho scritto si poteva intendere in questo modo, ma non era mia intenzione. Volevo dire che spesso ho ascoltato cover band dance 70/80 distanti anni luce dai brani originali, ma con musicisti di capacità tali da poter passare sopra alla qualità del l'arrangiamento e dei suoni.
È ovvio che fare bene musica (nel senso, suonare bene) sia al primo posto nella scala delle priorità, altrimenti si mette su il disco originale e fine della storia 😄

berlex65 ha scritto:
Quindi o sei una persona umile (e poi suoni benissimo) oppure usate le backing tracks (come dovrebbe essere)

... e qui entriamo in un altro discorso. Stima per chi si prepara le backing tracks e in generale per la band che è in grado di rimanere agganciata ad esse anche quando magari le circostanze porterebbero ad aggiungere un ritornello in più o ad allungare un finale.
Personalmente, non è il modo nel quale intendo la musica dal vivo, ma è questione di opinioni 😄

Grazie per la discussione, è sempre piacevole confrontarsi con altre opinioni ed esperienze!
Cordiali saluti,
Alessio