Perchè "fate" musica?

paolo_b3 07-02-22 11.32
@ lucabbrasi
...informati meglio Paolo...questi 2 sono già quinti tra gli ascolti mondiali di Spotify...società di gestione marketing...i vestiti (firmati) se li è comprati da solo? questi son macchine da guerra...
Si ma ripeto, vai a vedere che fine hanno fatto i "prodotti del festival" degli ultimi 30 anni. Sai perchè non lo fai? Perchè non ti ricordi nemmeno più chi sono.

E comunque è un giochino che lo pagano i candidati, poi nei rari casi che funziona (es. Laura Pausini) i soldi li recuperano con abbondanti interessi, ma nella maggioranza dei casi le perdite sono ingenti.
MarcezMonticus 07-02-22 11.43
lucabbrasi ha scritto:
Domanda retorica che nasconde un piccolo sfogo. Mi stavo chiedendo, tra me e me, perchè continuo ancora a "fare" musica?

Personalmente perché non ho/so di meglio da fare. emo
Sembrerà cinico ma è così. Non ho studiato musica, suono ad orecchio e mi sta bene così, non ho pretese ne di successo ne di fama e mi accontento se piace a me quello che faccio.
lucabbrasi ha scritto:
Live?

Se e quando ne avrò voglia/tempo e alle mie condizioni, altrimenti ciccia.
lucabbrasi ha scritto:
dove trovate stimoli?

Non lo posso scrivere su un forum pubblico. emo
giosanta 07-02-22 11.55
Perché la capacità sublimativa* della musica non ha eguali.
* in senso freudiano.
d_phatt 07-02-22 12.04
Evitando di scrivere un post lungo, do la risposta più sintetica e diretta: perché se sento un brano o leggo uno spartito dove c'è un passaggio armonico o qualcosa "che funziona" che non so spiegare o giustificare, non trovo pace finché non riesco a capirlo.

Se poi non riesco a suonare come il grande musicista xyz ormai me ne faccio una ragione molto più facilmente.

Ormai sono caduto nel loop di questa "droga" da troppo tempo ed è ormai impossibile farne a meno.
tsuki 07-02-22 12.25
Ho iniziato a suonare da piccolo...Ho studiato anche qualche anno,da privatista.Ho conosciuto,ancora con i calzoni corti,i "complessi"... La scoperta del mondo dei sinth e delle tastiere elettroniche mi ha aperto un mondo che tutt'ora mi attrae,per l'aspetto artistico,tecnico,espressivo e magico...Prima con la musica si guadagnava un po',oggi pochissimo,ma resta la passione che consente di esprimere cio' che sentiamo,la musica è l'unica arte che correla l'udito con le emozioni e con l'espressione corporea del seguire il ritmo e danzare,la musica è a volte urlo a volte preghiera,la musica è restare basiti di fronte al genio,Bach,oppure ammirati dalla capacita' di innovazione di alcuni artisti moderni. E' passione.
markelly2 07-02-22 12.33
Io suono perché mi piace.

Ma ormai non suono più in nessuna band, non ne ho voglia. Mi piacerebbe suonare con un altro musicista, però, uno con i miei stessi gusti, e stesse velleità, cioè nessuna. Provare quando si può e senza pressioni. Questo sì mi piacerebbe. Ma non riesco a trovare la persona adatta, il massimo sarebbe se fosse anche un amico.

Alla soglia dei cinquanta, e essendo una capra sulla tastiera, sarebbe stupido credere di avere un futuro.
Lascio i giusti sogni di gloria a chi è giovane e di belle speranze, e ha la forza di cadere e rialzarsi per perseguire i suoi obiettivi. Io non sono stato capace di farlo, significa che non lo meritavo.
artemiasalina 07-02-22 12.37
Ho letto i commenti di tutti ma quello che secondo me manca, in tutto questo, è il mettere sul piatto della bilancia sacrificio, passione, soldi, tempo e "risultati".
A mio avviso, anche la più personale delle passioni, senza scopo di lucro, deve vedere il riconoscimenti in qualche cosa.
Finchè mi diverto a cazzeggiare (nel senso buono del termine) con gli strumenti, forse forse, può essere una cosa fine a se stessa. Ma quando si inizia a mettere in gioco un atteggiamento più "professionale", secondo me il risultato ci vuole, c'è poco da fare, altrimenti non vale più la pena.

Acquisti il VST figo, il plugin che suona bene, ma poi per cosa? Per chi? Tanto vale comporre con i VST free, tanto cmq suoni, tanto cmq l'idea la scrivi.
Perdere 15 mesi come nel mio caso, andando a letto tardi, trascurando tante altre cose, per poi avere sempre e solo il giudizio positivo di pochi (o negativo, anche questo è un risultato, io sarei contento se in 15000 mi dicessero "fai cagare", perchè almeno in 15000 mi avrebbero ascoltato), prima o poi azzera l'entusiasmo.

Io ho iniziato a studiare piano perchè volevo fare il compositore. Quando ero ragazzino, per me era inimmaginabile vivere e non lasciare qualche cosa di te nel mondo. Poi mi son scontrato con una realtà diversa, ma ho mantenuto questo focus in tutta la mia vita. Oggi lo faccio per me, ma togliere soldi all'economia casalinga pesa quando poi non ottieni risultati.
lucabbrasi 07-02-22 12.40
@ markelly2
Io suono perché mi piace.

Ma ormai non suono più in nessuna band, non ne ho voglia. Mi piacerebbe suonare con un altro musicista, però, uno con i miei stessi gusti, e stesse velleità, cioè nessuna. Provare quando si può e senza pressioni. Questo sì mi piacerebbe. Ma non riesco a trovare la persona adatta, il massimo sarebbe se fosse anche un amico.

Alla soglia dei cinquanta, e essendo una capra sulla tastiera, sarebbe stupido credere di avere un futuro.
Lascio i giusti sogni di gloria a chi è giovane e di belle speranze, e ha la forza di cadere e rialzarsi per perseguire i suoi obiettivi. Io non sono stato capace di farlo, significa che non lo meritavo.
...può essere, e sto giungendo anche io a questa (logica) conclusione. Oddio, non lo meritassi...spesso sono anche botte di culo clamorose. Ma in generale penso di aver vissuto la mia vita, non solo musicale, all'insegna dell' "essere al posto sbagliato nel momento sbagliato".
anonimo 07-02-22 12.41
Parlando per me, perché in fondo vorrei dimostrare di saper fare.
Artisticamente, ho trovato nella mia vita poche persone stimolanti e queste univano passione e conoscenza. Musicalmente e anche per altro ho frequentato situazioni in cui non avevo mai l'impressione di crescere veramente ma tutto era lasciato al talento individuale. Quando ho deciso di prendere il toro per le corna ho trovato persone che mi hanno fatto finalmente COMPRENDERE la grandezza di certi artisti e opere, e si apre un mondo sconfinato che sto ancora esplorando. Ho scritto un testo teatrale, proposto al mio maestro dell'epoca ma niente, interessante ma non ci lavoriamo sopra per renderlo ben rappresentabile. Arriva il lockdown e butto giù tanti spunti di canzoni: seguo questa strada, ci studio perché non voglio farle morire. Mi sento responsabile nei loro confronti, parrà una cazzata ma è così. Se le faccio bene, avrò una possibilità, sennò no. Per me questo è un mondo infinito da esplorare.
paolo_b3 07-02-22 12.43
lucabbrasi ha scritto:
spesso sono anche botte di culo clamorose.

Quasi mai per usare un eufemismo.
JoelFan 07-02-22 12.45
Leggo un po' troppa demotivazione, probabilmente dovuto un poco anche al periodo molto particolare.

Per quanto mi riguarda, la musica non può essere se non con gli altri.
paolo_b3 07-02-22 12.46
@ artemiasalina
Ho letto i commenti di tutti ma quello che secondo me manca, in tutto questo, è il mettere sul piatto della bilancia sacrificio, passione, soldi, tempo e "risultati".
A mio avviso, anche la più personale delle passioni, senza scopo di lucro, deve vedere il riconoscimenti in qualche cosa.
Finchè mi diverto a cazzeggiare (nel senso buono del termine) con gli strumenti, forse forse, può essere una cosa fine a se stessa. Ma quando si inizia a mettere in gioco un atteggiamento più "professionale", secondo me il risultato ci vuole, c'è poco da fare, altrimenti non vale più la pena.

Acquisti il VST figo, il plugin che suona bene, ma poi per cosa? Per chi? Tanto vale comporre con i VST free, tanto cmq suoni, tanto cmq l'idea la scrivi.
Perdere 15 mesi come nel mio caso, andando a letto tardi, trascurando tante altre cose, per poi avere sempre e solo il giudizio positivo di pochi (o negativo, anche questo è un risultato, io sarei contento se in 15000 mi dicessero "fai cagare", perchè almeno in 15000 mi avrebbero ascoltato), prima o poi azzera l'entusiasmo.

Io ho iniziato a studiare piano perchè volevo fare il compositore. Quando ero ragazzino, per me era inimmaginabile vivere e non lasciare qualche cosa di te nel mondo. Poi mi son scontrato con una realtà diversa, ma ho mantenuto questo focus in tutta la mia vita. Oggi lo faccio per me, ma togliere soldi all'economia casalinga pesa quando poi non ottieni risultati.
Però deve essere fatta una netta distinzione tra chi si pone l'obiettivo della professione e chi suona per diletto. Nel tuo caso posso capire la tua delusione per non aver potuto fare il lavoro che ti eri prefisso.
Io sono un dilettante, non posso confrontarmi con te e quelli del tuo livello.
lucabbrasi 07-02-22 12.46
@ anonimo
Parlando per me, perché in fondo vorrei dimostrare di saper fare.
Artisticamente, ho trovato nella mia vita poche persone stimolanti e queste univano passione e conoscenza. Musicalmente e anche per altro ho frequentato situazioni in cui non avevo mai l'impressione di crescere veramente ma tutto era lasciato al talento individuale. Quando ho deciso di prendere il toro per le corna ho trovato persone che mi hanno fatto finalmente COMPRENDERE la grandezza di certi artisti e opere, e si apre un mondo sconfinato che sto ancora esplorando. Ho scritto un testo teatrale, proposto al mio maestro dell'epoca ma niente, interessante ma non ci lavoriamo sopra per renderlo ben rappresentabile. Arriva il lockdown e butto giù tanti spunti di canzoni: seguo questa strada, ci studio perché non voglio farle morire. Mi sento responsabile nei loro confronti, parrà una cazzata ma è così. Se le faccio bene, avrò una possibilità, sennò no. Per me questo è un mondo infinito da esplorare.
a chi vorresti dimostrarlo? come dice sopra Artemia...se non vi è un minimo di riconoscimento...beh, dirsi bravo da soli è fine a sè stesso. Io, fino al 2019, non componevo una mazza. Poi è partito il fiume in piena, e poter dire che ho avuto ascolti in Giappone o perfino in Alaska (!) potrebbe rappresentare una soddisfazione. Ma poi vuoi sempre di più, anche perchè ti rendi conto che chi ha 10000 ascolti o visuals su Youtube, a parte magari essere un ebete esibizionista...beh, non sono tutti quei mostri di bravura. O, almeno, non ti ritieni così inferiore a loro..
afr 07-02-22 13.05
Suono perché mi rilassa, perché quando scrivo un brano esprimo qualcosa di me, faccio qualcosa che prima non c'era, e poco mi preoccupa se su YouTube lo ascoltano in 10 o 100 persone

Non ultimo coniugo al suonare la passione per i Synth
anonimo 07-02-22 13.05
@ lucabbrasi
a chi vorresti dimostrarlo? come dice sopra Artemia...se non vi è un minimo di riconoscimento...beh, dirsi bravo da soli è fine a sè stesso. Io, fino al 2019, non componevo una mazza. Poi è partito il fiume in piena, e poter dire che ho avuto ascolti in Giappone o perfino in Alaska (!) potrebbe rappresentare una soddisfazione. Ma poi vuoi sempre di più, anche perchè ti rendi conto che chi ha 10000 ascolti o visuals su Youtube, a parte magari essere un ebete esibizionista...beh, non sono tutti quei mostri di bravura. O, almeno, non ti ritieni così inferiore a loro..
Discorso lungo che ha a che fare col mio lavoro e cognome (nulla c'entrano con la musica comunque). Etichette che mi sono rotto il cazzo di portare perché le persone hanno più dimensioni ma fa comodo non prenderle in considerazione. Aggiungo che ho due figli a cui voglio evitare, senza insistenza, di vagare nel deserto come mi sono ritrovato io, cerco di arare il terreno anche per loro. Se per me non c'è frutto, spero almeno di lavorare bene su di loro.
anonimo 07-02-22 13.09
@ lucabbrasi
i forumers più anziani sanno di questi miei saltuari sfoghi lamentosi, e me ne scuso. Vorrei però fosse un occasione per discutere in tranquillità di un tema che secondo me sarà destinato ad amplificarsi...posso essere franco? A me sabato ha dato letteralmente noia leggere che il buon Blanco ha solo 19 anni. 19. E' già conscious, ha già il mondo ai piedi..un team, una società di gestione, etc. Ma vi rendete conto? Io chi cacchio sono? Nessuno. Ne devo prendere atto. Il mondo non è per tutti. Ci mancherebbe. E quindi ritorno alla domanda iniziale: ma che lo faccio a fare? Anche le passioni più sfrenate dopo un pò se stancano...
capita a tutti una riflessione. Parlando anche per me: occasioni che non si sono viste oppure, non siamo stati in grado di venderci.
Certo che se sei come me e ti lanci a capofitto su un progetto non curandoti di altro cioè, non tieni un occhio sul lato commerciale, finisci per diventare un tastierista/pianista/progettista molto bravo ma da laboratorio. emo

Se uno è bravo ed ha i numeri cioè, sa di averli, deve trovare qualcuno che lo lancia, fare tutto da soli è impossibile. Un mio software aveva avuto un discreto successo perchè c'erano dietro i commerciali che lavoravano per me. emo
markelly2 07-02-22 13.52
lucabbrasi ha scritto:
spesso sono anche botte di culo clamorose

Sì, ma capitano solo se insisti e persisti, se ci vivi in mezzo.
So di gente il cui per un periodo il loro "lavoro" era farsi il giro, conoscere quel musicista, quel produttore, bussare alla porta delle case discografiche, imbucarsi al party giusto, lasciare la demo all'amico del bassista di quella band che avrebbe potuto mettere una buona parola... cose così, cose che io non ho mai fatto, e nemmeno avrei saputo fare manco volendo.
Persino chi insiste a entrare in un talent pensando di valere qualcosa, già per questo vale qualcosa.

E poi non posso non notare quanta importanza viene data alla scena: non basta saper cantare, o avere del buon materiale, bisogna saperci stare, su quel palco, non ci sono caxxi. Specialmente il cantante, il solista, la faccia che spacca, il fisico che si acconcia, il personaggio che si atteggia. Tutte cose che nell'insieme fanno l'artista.
Io da fruitore di 'ste orpelli di contorno me ne sbatto, ma forse è importante averli, forse sono necessari per avere successo. Forse anche l'artista più semplice e sobrio in realtà ne possiede un po', di questa forza extra, che si manifesta in mille modi, dalle stravaganze piume, paillettes e tatuaggi di un finto trasgressivo come Achille Lauro, alle simpatiche trovate folk-retrò di un Vinicio Capossela.
A ognuno il suo, ma pur sempre "e che suo!".
lucabbrasi 07-02-22 13.53
@ anonimo
capita a tutti una riflessione. Parlando anche per me: occasioni che non si sono viste oppure, non siamo stati in grado di venderci.
Certo che se sei come me e ti lanci a capofitto su un progetto non curandoti di altro cioè, non tieni un occhio sul lato commerciale, finisci per diventare un tastierista/pianista/progettista molto bravo ma da laboratorio. emo

Se uno è bravo ed ha i numeri cioè, sa di averli, deve trovare qualcuno che lo lancia, fare tutto da soli è impossibile. Un mio software aveva avuto un discreto successo perchè c'erano dietro i commerciali che lavoravano per me. emo
...sapessi chi trovare. Ma, in fondo, leggendo le vs riflessioni, il miglior giudice è un analisi spietata e sincera fatta da se stessi: è vero, forse sono sempre stato un medio-man, mai capitato al momento giusto. Non ho mai avuto botte di culo ne amicizie influenti. E in fondo se mi ritrovo ad essere un 6+ è perchè me lo merito. Sono questo. Poco talento, poca empatia, poca voglia di farsi il mazzo (anche io avevo e ho famiglia da mantenere), poca fiducia e poca incoscienza. Non vorrei che fosse trapelato un msg sbagliato: non ambisco a successi tipo Lady Gaga. Ci mancherebbe. Quello che mi chiedo è che tutti gli sforzi che fai (in buona fede, ma magari non sono quelli giusti) ti fanno aumentare il tanto agognato "feedback" dell'1% se va bene....e la rabbia nel vedere che altro genere di sforzi rende molto, molto di più. Dovrei pensare di girare in pantaloni di pelle e a torso nudo tatuato, o di mettermi domani una gonna pantalone con le calze e le ghette per sperare in qualcosa? Mi par d'essere un giocatore di calcio nell'Eccellenza...
paolo_b3 07-02-22 14.17
markelly2 ha scritto:
cose così, cose che io non ho mai fatto, e nemmeno avrei saputo fare manco volendo.

E che forse, se fai già un altro lavoro, non sarebbero adatte al tuo scopo.

markelly2 ha scritto:
E poi non posso non notare quanta importanza viene data alla scena:

Fare musica dal vivo significa anche saper fare spettacolo. Senza finire nella metonimia (mi si conceda il termine)

markelly2 ha scritto:
alle simpatiche trovate folk-retrò di un Vinicio Capossela.

Un po' riduttivo...
markelly2 07-02-22 14.47
paolo_b3 ha scritto:
Un po' riduttivo...

Non era mia intenzione. Non lo seguo come musicista (ci ho provato e per ora non è scattata la scintilla), ma lo reputo un grande artista. Ho letto un passo del suo ultimo libro e sono rimasto sconvolto per l'intelligenza e la maestria letteraria.
L'ho portato solo come esempio di un certo abbigliamento da artista folk, in antitesi al genere di vestiario più estremo di un Achille Lauro.