Chiarimenti su Sintesi Wavetable

MiLord 04-02-22 12.43
@ dxmat
PandaR1 ha scritto: Ma infatti ormai la maggior parte dei VA sono in realta' dei wavetable, cioe' accedono a forme d'onda memorizzate in tabelle...

In realtà gli oscillatori dei VA sono pensati e progettati (almeno in origine) per emulare il comportamento di quelli analogici.
Il coding di un oscillatore VA è piuttosto differente da uno che lavora in wavetable, infatti nel VA il target è simulare il comportamento di un analogico,
quindi si ricerca meno aliasing possibile con la minor limitazione di banda possibile, una certa instabilità di intonazione e varianza da una nota all'altra.
Poi come correttamente affermi è anche vero che alcuni VA (come il Peak a cui fai riferimento...anche se in realtà è un ibrido) possono commutare il funzionamento dell'oscillatore in modalità wavetable nel cui contesto si possono trovare le classiche sine/saw/square... che però non sono codificate avendo in mente come priorità l'oscillatore analogico.
Infatti una semplice saw del Peak in modalità VA suona molto diversa rispetto alla modalità wavetable...
...ma nel contesto di un mix si sente poi la differenza? emo
Io ero convinto che un VA "generasse" le classiche forma d'onda, non "leggesse" il campione della forma d'onda.
Allora da quello che ho capito, un synth VA NON può lavorare come un synth wavetable, mentre un synth wavetable può lavorare in sottrattiva come un VA con le forme d'onda classiche di un analogico.
Se il risultati ottenuti, considerando esclusivamente le forme d'onda classiche (quadra, dente di sega, sinusoide ecc.) in sottrattiva, sia nei synth VA che wavetable, sono uguali, allora deduco che è sempre meglio comprare un synth wavetable, o mi sbaglio? Se può fare bene entrambe le cose, e fra l'altro a prezzi abbordabili, perchè non approfittarne emo
Ci devono essere delle limitazioni, oppure qualcosa non mi torna, mi chiedo come mai i synth VA non sono scomparsi dal commercio già tempo fa per lasciare spazio ai synth wavetable
maxpiano69 04-02-22 13.02
@ MiLord
Io ero convinto che un VA "generasse" le classiche forma d'onda, non "leggesse" il campione della forma d'onda.
Allora da quello che ho capito, un synth VA NON può lavorare come un synth wavetable, mentre un synth wavetable può lavorare in sottrattiva come un VA con le forme d'onda classiche di un analogico.
Se il risultati ottenuti, considerando esclusivamente le forme d'onda classiche (quadra, dente di sega, sinusoide ecc.) in sottrattiva, sia nei synth VA che wavetable, sono uguali, allora deduco che è sempre meglio comprare un synth wavetable, o mi sbaglio? Se può fare bene entrambe le cose, e fra l'altro a prezzi abbordabili, perchè non approfittarne emo
Ci devono essere delle limitazioni, oppure qualcosa non mi torna, mi chiedo come mai i synth VA non sono scomparsi dal commercio già tempo fa per lasciare spazio ai synth wavetable
In effetti dipende da come ogni VA è implementato, quelli più avanzati/realistici si basano su un "modello fisico" del circuito originale, ovvero su algoritmi che riproducono in maniera più o meno approssimata il comportamento a livello dei suoi singoli componenti (e/o almeno sottosistemi).

Ci sono ovviamente anche VA più semplici in cui le forme d'onda degli oscillatori sono tabellate, ma chiaramente il loro realismo (rispetto a quel "analog" di cui vogliono essere la versione "virtual") non sarà paragonabile a quelli di cui sopra.

Allo stesso modo un synth a wavetable di solito non supporta parametri tipo "oscillator drift" o "analog feel", interazioni spurie tra i vari stadi ecc. perchè il suo scopo non è emulare synth analogici ma è un altro, per questo c'è spazio per entrambi, perchè rispondono ad obiettivi diversi.
Bob_Braces 04-02-22 13.24
MiLord ha scritto:
Allora da quello che ho capito, un synth VA NON può lavorare come un synth wavetable, mentre un synth wavetable può lavorare in sottrattiva come un VA con le forme d'onda classiche di un analogico.

VA e Wavetable non sono concetti mutualmente esclusivi. Potresti benissimo avere un synth che ha sia le forme d'onda classiche "generate" che un corredo di wavetable.
Uno potrebbe chiedersi che differenza c'è tra una dente di sega generata e una letta da una wavetable.
La risposta un po' rozza è che il "gusto" di base è sicuramente lo stesso, ma le sfumature possono essere sicuramente percepibili. La teoria ci dice che una denta di sega è una certa cosa, ma nella pratica una dente di sega di un CS80 o di un Minimoog sono poi realizzate in modo un po' differente.
Nei synth analogici, tra l'altro, il comportamento di un oscillatore non è mai perfettamente stabile, e questo, semplificando, è uno dei motivi per cui si attribuisce agli analogici un'"organicità" che i digitali non hanno.
I migliori VA cercano di riprodurre appunto queste imperfezioni per avvicinarsi il più possibile al comportamento analogico. Al contrario, se leggi lo stesso ciclo d'onda (un piccolo file audio) da una wavetable il risultato sarà sempre uguale a se stesso e quindi in teoria più statico. Poi, a seconda dei casi e se lo ritengono utile, i produttori di synth possono provare a " sporcare" in vari modi questa perfezione digitale, ma questo è un altro capitolo.
dxmat 04-02-22 13.36
maxpiano69 ha scritto: In effetti dipende da come ogni VA è implementato

Concordo, e come giustamente scrivi, va considerata tutta la catena di sintesi.

Facendo un paragone semplicistico nel mondo software, un VA come u-he Diva suonerà probabilmente sempre più "analog" rispetto ad un wavetable di razza come Xfer Serum...
Entrambi settati su semplici saw/pulse/sine avranno un risultato differente.

Poi è chiaro, si va a gusti.
maverplatz 04-02-22 13.41
Un esempio interessante potrebbe venire da Modal, ovvero la comparazione tra le specifiche degli oscillatori del loro synth a Wavetable ARGON8X con quelle del modello VA COBALT8X.