@ Samu
Mi chiedo come mai i modelli fisici siano così apprezzati per i piani elettrici e invece non convincano molto per i piani acustici, almeno per quello che leggo in genere
Per un motivo molto semplice, che implica un livello di complessità intrinseca immane: il piano acustico è, come suggerisce il termine, acustico.
Tutto quello che è acustico è soggetto a molte variabili esterne alla sorgente stessa del suono: l'ambiente dell'ascolto, la posizione della sorgente nell'ambiente, la posizione dell'ascoltatore rispetto alla sorgente e rispetto all'ambiente, ecc.
Se per sorgente intendiamo un pianoforte acustico, non solo dobbiamo considerare il pianoforte all'interno di una stanza davanti ad una persona che ascolta, ma anche la singola corda all'interno della cassa armonica del pianoforte, la posizione della corda rispetto alle altre, le dimensioni e il materiale della cassa armonica, ecc.
Se un computer riuscisse a calcolare tutto il necessario per ricostruire alla perfezione il suono di un pianoforte, non verrebbe mai accettato quanto vengono accettati i campioni in quanto porzioni della registrazione di uno strumento reale.
Prendiamo ad esempio Pianoteq, a me piace tantissimo, ma non è una vera emulazione, è un'ottima approssimazione, e piace solo se si riesce ad accettare il compromesso. Altre emulazioni a modelli di pianoforte proposte da alcune aziende è venuto fuori che non sono vere simulazioni in sintesi, sono solo modi creativi di usare i campioni e le convoluzioni di impulsi, ma che io sappia non esiste nessun software né hardware in grado di ricostruire il suono di un pianoforte senza basarsi su dei campionamenti.