SimonKeyb ha scritto:
io sono sicuro che gli istituti tecnici fanno gli stage estivi obbligatori da almeno 20 anni
Ore che si
aggiungono alla normale frequenza scolastica, mentre l'alternanza scuola-lavoro (oggi denominata Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento [PCTO]) va a
sostituire la frequenza in aula.
SimonKeyb ha scritto:
io un geometrino l'ho ospitato nel mio studio per la scuola lavoro. i moduli li ho letti e ho concordato le attività da fargli vedere/provare col suo prof. tu?
Nella mia azienda arrivano tre/quattro ragazzi ogni anno da dieci anni, di cui uno all'anno sotto la mia supervisione o quella di un mio collega di reparto.
Le numero di ore richieste le decide la scuola. All'azienda il compito di orientare lo studente su attività adeguate.
SimonKeyb ha scritto:
210 ore sono solo per gli istituti tecnici
L'istituto professionale di mio figlio quest'anno ha deciso di far fare 500 ore di PCTO (a 8 ore al giorno, fate i conti e vedrete che sono più di tre mesi) . Lui studia come Operatore di Sala/Bar, e lo stage lo svolge in un bar per due giorni a settimana (venerdì e sabato dalle 8 alle 12 e dalle 17 alle 21) fino a Aprile, poi tutti i giorni fino a fine anno.
Il primo periodo farà quindi scuola dal lunedì al giovedì (di cui due mattine laboratorio), poi venerdì e sabato lavoro. Da Aprile niente più frequenza in aula, ma tutti i giorni lavoro.
Non ti sembra un tantino esagerato? Italiano, matematica, storia ecc. non contano più nulla?
SimonKeyb ha scritto:
invece di doversi pippare 4 anni di apprendistato (magari in part time con conguaglio full-time rigorosamente non pagato) per un lavoro che impari a fare in un mese.
Stai giustificando gli stage non retribuiti con una motivazione che non sta in piedi: siccome le aziende per i primi anni non vogliono pagarti dignitosamente per un lavoro che si impara in un mese, la soluzione sarebbe rubare ore alla scuola? Non sarebbe invece il caso di correggere tutte quelle anomalie lavorative, e lasciare alla scuola il solo ma importantissimo compito di insegnare quello che un'azienda non insegnerà mai?
Aggiungo una ulteriore considerazione: mentre il percorso scolastico in classe è uguale per tutti, quello in azienda dipende da molti fattori, e per ovvie ragioni non sarà mai equivalente per tutti gli studenti. Questo è un fattore
negativo e ingiusto.
Ma di queste cose ne ho parlato fin dall'inizio del thread, ma nessuno sembra recepirle...