@ wildcat80
Manca un dettaglio fondamentale.
La Italodisco è un genere che fai utilizzando sequenze e pattern ritmici, ti serve quindi un cervello con cui lanciare il tutto.
Purtroppo i due Jupiter non hanno un sequencer in senso stretto, ma un arpeggiatore evoluto con cui pilotare le 5 parti (4 melodiche e una ritmica) con cui è impossibile pensare di realizzare un pezzo completo.
Senza computer occorre un sequencer o una groove box, oppure cambiare completamente genere andando sulla workstation.
Ammiraglie che abbiano possibilità di sintesi vintage il più autentiche possibile sono il Fantom (che integra i virtual analog Jupiter 8, JX8P, Juno 106, SH101 con la sterminata raccolta di campioni di batterie dei tempi) e il Nautilus (che integra il Polysix EX e l'MS20 EX).
Sulla soluzione groove box anche qui cito la Roland MC707, che si porta dietro una buona dotazione di sonorità vintage e i campioni di batteria comuni a Jupiter e Fantom.
Ma anche il piccolo JD XI e il più grande JD Xa (installando le librerie aggiuntive di batterie) possono essere molto utili alla causa, avendo un pattern sequencer con cui si possono arrangiare al volo i pezzi di tuo interesse.
Come vedi ci sono diverse soluzioni.
Personalmente sono per la terza via che però non contempli: interfaccia audio multicanale, un certo numero di sintetizzatori/drum machine, una DAW con cui sequenziare le parti MIDI e registrare l'audio.
Fidati che se provi le espansioni Program24 e Super7 di UVI workstation cambi subito idea riguardo l'utilizzo del computer.
Ma della Novation circuit tracks
che ne pensate?
Mi lascia perplesso il fatto che nn ha il display però vedo sul tubo che tutti assicurano la facilità di utilizzo..
Comunque ho comprato program 24 e va alla grande!
Ciao
Paolo