MarcezMonticus ha scritto:
Io penso che comunque dei nostri dati se ne fanno poco perché poco siamo.
Non è questione di essere poco o tanto. Se qualcuno ha in mano una scansione o una fotografia del tuo documento d'identità, o anche solo i tuoi dati personali quali nome, cognome, data di nascita, numero di conto, indirizzo, numero di telefono e via dicendo, questo qualcuno può spacciarsi per te e truffare altri a tuo nome, anche se tu ovviamente non ti accorgi di nulla. Il problema è che in questo caso i referti che la giustizia avrà in mano quando si metterà ad indagare punteranno a te, sia che tu sia un grosso e famoso direttore di banca che una persona qualunque. Anzi in situazioni del genere proprio noi persone qualunque siamo quelle più sospettabili, perché è difficile che un direttore di banca o qualche altro personaggio altolocato si metta a contattare persone via Internet per truffarle. E questa non è fantascienza, ma sono cose che succedono tutti i giorni.
Poi chiaramente chi indaga di solito tiene conto (o dovrebbe tener conto...) che quel documento e/o quei dati personali possono arrivare da una fuga di dati, e quindi che non è stato veramente MarcezMonticus a chiedere l'IBAN al vecchietto facoltoso di turno per svuotargli il conto in banca. Fatto sta però che i tuoi dati sono in mano a dei criminali ed il potenziale per crearti qualche grattacapo di troppo c'è.
MarcezMonticus ha scritto:
Entrambi sono pericolosi ma il secondo mi pare qualcosa contro il quale c'è poco da fare se non prevenire a monte. Oppure no?
La prevenzione di fatto è l'unica soluzione contro gli attacchi informatici di qualunque tipo, in qualunque realtà. Fare i backup, tenere i propri dati al sicuro, tappare le falle nei propri sistemi e tenerli aggiornati, usare firewall, antivirus e quant'altro, non diffondere/caricare su Internet nulla che sia anche solo lontanamente confidenziale, fare attenzione agli allegati che arrivano via E-Mail, fare attenzione ai siti che si visitano e tutto il corollario delle buone abitudini di sicurezza informatica, sono le uniche cose che di fatto possono fare qualcosa contro gli attacchi e sono tutte attività di prevenzione. Una volta che l'attacco è perpetrato i proverbiali buoi sono scappati dalla stalla, e qualunque cosa venga fatta dopo sarà solo un palliativo. La sicurezza informatica è un insieme di strategie preventive, non di azioni da compiere dopo che si è stati attaccati, in quel momento ormai è troppo tardi e l'unica cosa che resta da fare è leccarsi le ferite.