@ Riccardo_Gerbi
WTF_Bach ha scritto:
Ma forse per gli strumenti musicali le leggi della fisica non valgono
Ma forse non hai risposto a una precedente domanda:
Tu sai come sono fatte le meccaniche "hammer action" dei digitali e come è simulata la risposta della controparte acustica?
No... è evidente che non lo sai, sorry.
R.Gerbi
Pensa che ho avuto la fortuna di vederne alcune smontate e di analizzarne il funzionamento.
Se parliamo di azioni folded, parliamo di tasti con un pivot point decisamente più breve della controparte acustica, e che quindi devono venir compensati con pesi, molle ed altri artifizi tecnologici che avvicinino la sensazione di percussione del tasto a quella che si avrebbe su un piano acustico (si giunge a simulare l’effetto del doppio scappamento)
Poi ci sono le scelte relative ai sensori: alcuni sono azionati dal tasto, altri dal contrappeso (come ad esempio alcune folded della Kawai)…e poi il doppio/triplo sensore.
È evidente che riducendo la profondità totale dello strumento, il punto di pivot dei tasti risulterà più corto, e con esso l’effetto leva e quindi la sensazione di peso alla percussione.
Poco male, si può ovviare appunto con la giusta calibrazione dei contrappesi e delle molle… ma il problema sorge sui tasti neri, che sono spesso percossi “più avanti”, rendendo la leva meno vantaggiosa e quindi la sensazione più pesante.
E questo in una meccanica con i pivot points estremamente corti risulta in una durezza esponenzialmente percepibile.
Allora bisogna alleggerire i contrappesi dei tasti neri (ed è provato ad un’ispirazione visuale che Casio ha fatto proprio questo: i pesi dei tasti neri sono più corti e leggeri).
Il problema è che forse li ha alleggerito troppo, calcolando male il punto medio di percussione sul tasto nero.
In sintesi: se i tasti neri sono più leggeri dei tasti bianchi contigui, si verificheranno due eventi:
1) a parità di forza impressa, il tasto nero suonerà più forte (sempre che non vi sia un software specifico di calibrazione, che non mi risulta sia presente)
2) ed anche se fosse presente un software di calibrazione, suonare una tastiera in cui alcuni tasti sono più “molli” di altri non è certo cosa che renda piacevole lo studio e l’esecuzione.