@ d_phatt
Quello che dici è assolutamente vero, però il problema dei pianoforti digitali non è affatto la durezza, ce ne sono con tastiere molto leggere o con tastiere ostiche, il problema è il diverso comportamento meccanico del tasto, il fulcro troppo vicino, l'interazione tasto suono, e il suono stesso...che è sempre un po' tutto uguale. Per non parlare dell'assenza delle vibrazioni dello strumento, che si trasmettono fino alle dita...
Specialmente sugli entry level, se si va su strumenti più costosi le cose migliorano un po', ma sempre finto rimane e comunque i top di gamma spesso e volentieri costano migliaia di euro per cui allora tanto vale andare direttamente su un acustico...
I digitali vanno benissimo per iniziare, per divertirsi e anche per studiare più seriamente in mancanza d'altro, ma mancano troppe sensazioni, troppe cose, la differenza con un verticale dignitoso è (per ora) abissale e sinceramente pensare di lavorare a un programma d'esame su un digitale, toglie tutto il gusto, penso che smetterei di studiare dopo pochi giorni. Manca troppo quella sensazione di pura goduria pianistica: si può spesso trovarne un surrogato, ma se bisogna studiare musica di un certo tipo per diverse ore al giorno, è un'inutile sacrificio. Concordo, nel mio piccolo, con jacus...si campa una volta sola.
Se per verticale dignitoso parliamo di Kawai e Schimmel Konzert in su (gotrian, Bechstein, bösendorfer, steingräber, yamaha di fascia alta tipo SU ed Se) sono d‘accordo, se si parla di entry Level secondo me no.
Io ho preso un Kawai ca98 e l‘ho confrontato a lungo con lo Yamaha acustico che avevo a casa da ragazzo. Pesatura e meccanica sono paragonabili, con la differenza che l‘acustico dopo due mesi di studi dell’hanon aveva perso la dinamica, suonando solo in sordina andrebbero rivisti da un accordatore i martelletti almeno ogni 6 mesi (e se studi canto andrebbe riaccordato almeno ogni 3-4 settimane).
Il mio digitale ha una cassa armonica che mima bene le vibrazioni. Ovviamente non è un acustico vero e non ci prepari sopra un concerto, ma per fare esercizi di tecnica, fare le prime letture dei brani,, studiare di notte fa lo stesso di un pianoforte di fascia media col sistema silent. Per quanto mi riguarda fa di più di un pianoforte entry Level tipo yamaha 108 (per non parlare di farfisa e altre marche minori e ormai fatte tutte in Cina).
La Kawai adesso fa pure un ibrido con la meccanica dello shigeru al prezzo di uno yamaha u1.
I pianoforti digitali da studio sono fatti spesso e volentieri per pianisti che non vogliono montare un sistema Silent sul loro strumento principale o hanno bisogno di uno strumento per studiare in luoghi in cui non hanno spazio per un coda o un verticale serio. Ovviamente non tutti i modelli (ci sono quelli da palco, quelli da intrattenimento, quelli da arredo) ma nel mercato dei digitali ci sono modelli studiati a posta per essere alternativa a un farfisa, uno Schulz pullman, a un yamaha serie b, a petrof.
Così come a mio avviso è meglio un grande pianoforte verticale (Schimmel Konzert, Fortuna e naturalmente i fuoriserie Bechstein, bösendorfer, steingräber) a un quartino a coda coreano o a un mezzo cida serie Academy che dopo 5 anni di studio suona come i pianoforti da ragtime, allo stesso modo credo che a parità di prezzo sua meglio un ottimo digitale a un verticale mediocre