Tragedia di Stresa

anonimo 30-05-21 13.24
mima85 ha scritto:
il principale responsabile della tragedia, alla fine s'è fatto a malapena 3 anni di carcere, dopo aver causato con le sue scelte scellerate la distruzione di 4 paesi e la morte di migliaia di persone.


Questo e' uno dei mali principali del nostro paese, e allo stesso tempo una delle cause primarie della lista troppo lunga di stragi italiane (Vajont, Viareggio, Tyssen, Torre Piloti di Genova, Linate, Rigopiano, Ponte Morandi e non riesco neppure a citarle tutte).. : l'impunita'..

Senza deterrente, il capitalismo e' portato ad anteporre il profitto rispetto alla sicurezza, consapevole del fatto che se va male non paga nessuno (al massimo si mette in croce qualche capro espiatorio, ma dopo i processi ci sono sconti, indulti e quant'altro).

Non lo scrivo a caso.. Molte di queste stragi hanno avuto chiari segnali dell'elevato pericolo di disastro, e sono stati volutamente ignorati.

A Linate ad esempio, non c'era un solo sistema di sicurezza funzionante : la segnaletica orizzontale era obsoleta (non visibile neppure di giorno) e non a norma. Il radar di terra era fermo da parecchio tempo in attesa di burocratiche omologazioni, ma nessuna attenzione aggiuntiva era stata messa in atto in caso di forte nebbia. Le barre anti intrusione erano disattivate... Al Cessna fu data l'autorizzazione ad atterrare, nonostante il pilota non fosse abilitato con quelle condizioni di visibilita'. I controllori di terra non conoscevano neppure la segnaletica dell'aeroporto (scarso addestramento), e quando il Cessna riporto' di trovarsi nel punto segnato come S3 (segnaletica non regolamentare), il controllore ignorava di cosa si trattasse, ed invito' il Cessna a seguire l'aereo che lo precedeva, senza sapere che quell'S3 era a ridosso dell'attraversamento pista. Con tutte queste anomalie, si erano gia' registrate diverse "runaway incursion" (invasioni accidentali della pista), tra le quali una era accaduta il giorno prima del disastro del volo SAS.
Nonostante tutto cio', si aveva il coraggio di andare avanti... in attesa di un disastro annunciato.

E' solo uno tra i tanti esempi... Prima della strage di Viareggio.. si registrarono diversi deragliamenti di carri merce... ma chi osava denunciare i problemi di sicurezza subiva pressioni o addirittura il licenziamento (i ferrovieri che denunciarono a Report furono licenziati).

Quindi il secondo problema e' quello dell'assenza delle istituzioni, sia a livello preventivo (controlli improvvisi e indipendenti) che al livello di azioni nei confronti di chi non rispetta le norme, e pene severe per chi ha causato disastri.

I colpi di spugna sono un incentivo per i disastri successivi, e purtroppo (mi duole dirlo) quello della funivia non sara' l'ultimo della lunghissima lista di stragi italiane.. Non fin quando non si cambieranno le regole, e non si mettera' un deterrente valido.

Una conferma? .... Le imprese italiane che lavorano all'estero sono considerate tra le migliori nel mondo.
Costruiscono dighe, opere di alta ingegneria ecc.. ma in quei paesi non si registrano disastri? .. perche'?..
Perche' se li sgarri alla maniera italiana (cemento impoverito, scelte superficiali, carenze sulla sicurezza) paghi salato sia a livello penale (carcere) che pecuniario.

Basterebbe semplicemente applicare le stesse regole di altri paesi (quelli civili, non certo quei paesi dove mozzano le mani).

Troppe stragi in Italia, troppe : ma non si e' mai fatto nulla per cambiare direzione anzi... : gli sconti di pena, sembrano una sorta di minimizzazione della gravita' di tutti questi fatti.
anonimo 09-06-21 12.51
Finché prevarrà la logica del profitto, dovremo assistere ad altre tragedie simili. Purtroppo l'Italia non è un paese in cui le privatizzazioni funzionano. Troppa corruzione a troppi livelli e i risultati sono questi. Le pene per i responsabili sono (appositamente) blande con processi lunghissimi che spesso finiscono in prescrizione o risarcimenti monetari. La casta si volta dall' altra parte, loro vivono in un mondo parallelo e intangibile. Ormai questo è un paese votato al declino, spiace per chi sta sotto e subisce quotidianamente in silenzio.
anonimo 09-06-21 16.48
La logica del profitto prevale quando non c'e' deterrente.

Pene lievi, controlli rari carenti e spesso compiacenti (mi riferisco in generale e non al mottarone).

Dietro queste stragi, ma anche le tante morti sul lavoro (numeri da terzo mondo in Italia) ci sono questi mali insoluti, perche' la politica si volta dall'altra parte e si rifiuta di mettere fine a queste mattanze.

E' cosi' dal Vajont... il Mottarone purtroppo non sara' l'ultima, cosi' come il Morandi ... e' solo questione di tempo purtroppo. Salvo che non si cambi realmente qualcosa e lo si faccia con polso duro.

In questi giorni le tante (troppe ) associazioni di vittime dei disastri si stanno riunendo per organizzare una manifestazione di sensibilizzazione su questi eterni problemi. Non lo fanno solo per i loro cari che ne son rimasti vittima, ma anche e soprattutto per noi.