toniz1 ha scritto:
ce la fai una bella recensione a breve?
Allora, ecco un piccolo anticipo...
Premessa: vi è mai capitato di avere un nuovo strumento da aprire, ma la giornata di lavoro è talmente lunga e pesante che la sera non avete nemmeno la forza di aprire lo scatolone? Bene, a me è successo ieri ed era in assoluto la prima volta. Sto invecchiando
Quindi, stamattina dopo la tradizionale spesa del sabato, unboxing e primo contatto con lo strumento. Non essendo ancora disponibile in nessun negozio conosciuto (e non essendo stati per alcune settimane disponibili nemmeno i negozi
) non avevo idea di cosa sarebbe apparso dallo scatolone. Il riferimento era la PC4 a 88 tasti provata in fiera più di un anno fa. Quindi mi aspettavo costruzione plasticosa ma dignitosa, meccanica - Medeli - così così con aftertouch inutilizzabile o quasi, sliders bottoni e pomelli di medio livello.
In realtà, sulla scocca, l'unica cosa preoccupante sono i fianchetti con profilo a spigolo: già avevo scassato anni fa quelli della PC3, a questi dovrò stare molto attento durante i trasporti (ammesso che si ricominci a suonare in giro). Però non è così debole come costruzione, anzi! Ed essendo appunto io invecchiato, il dimezzamento del peso non mi pare trascurabile.
Ho collegato all'ingresso sustain un pedale Roland DP-8, quindi con funzione mezzo pedale, ed al secondo ingresso per pedali switch due pedali tramite adattatore TRS -> doppio TS (avanzato da SP4-7 che avevo avuto), e due pedali CC ai due ingressi dedicati. Per ora cuffia e non monitor. Accendo, e compare dopo alcuni (non pochissimi) secondi il primo suono disponibile, il piano a coda già sentito su SP6 e Forte SE (un po' meno "pesante" di quello di Forte, ma il campione è quello). Quì la prima sorpresa: la meccanica risponde benissimo, il controllo della dinamica è migliore di quello della PC3 e del NS2 compact. La dimensione dei tasti in larghezza è identica a quella della MoXF8 mentre la lunghezza è inferiore di 9mm circa. La corsa è abbastanza lunga, ma non troppo e questo facilita, per me, l'uso delle parti di piano senza penalizzare quelle di synth. Dopo aver provato vari piani acustici ed elettrici (in maggioranza molto simili a quelli della PC3) sono passato ai suoni di synth, e... sorpresa!, l'aftertouch funziona benissimo. Altra cosa: ci sono solo nella parte sinistra 9 combinazioni switch-slider-knob che in moti casi sono preassegnati agli effetti più utilizzati per il suono in esecuzione (es.: flanger e chorus su Rhodes, ADSR e filtri sui synth). Quindi volendo si spippola alla grande. Lo schermo non è touch, ma è grande e riporta oltre a delle simpatiche figure anche info utili (ad es.: muovendo un controllo riporta il controllo, il parametro associato ed il valore che cambia).
Per ora ho esplorato solo parte dei preset. trovandomi "a casa" sia con quelli classici Kurz che con qualche FM che mi ha riportato ai tempi della DX7-II. Il capitolo "clone Hammond" merita un discorso a parte, e ci tornerò in seguito.
Per ora è tutto! I prossimi passi saranno provare i suoni (non preset) sviluppati sulla PC3 per le mie scalette - già so che il passaggio setup -> multi sarà difficoltoso - , gli ingressi audio con effetti applicabili, e gli editor per Mac e iPad. Ma già così posso tranquillamente dire di essere soddisfatto della scelta