markelly2 ha scritto:
Lui è inconfondibile!
Ha un fraseggio peculiare. Racconta, sottolinea, indica. Suona e emoziona.
Tutti i grandi sono inconfondibili, proprio a testimonio che il jazz può essere insegnato fino ad un certo punto, poi interviene quel mix irripetibile di esperienze e personalità che distingue ciascuno di loro (e, nel nostro piccolo, ciascuno di noi).
L’ho scoperto relativamente tardi, Chick Corea, avevo comprato un suo disco troppo presto e non mi piacque.
Poi, anni dopo ho riscoperto Corea con quegli altri due iperumani che sono Paritucci e Weckl e l’ho finalmente apprezzato come meritava. Tecnica mostruosa, mai fine a se stessa ma al servizio di un gusto mirabile.
È certamente nel podio dei miei preferiti.